Il provider di lancio europeo Arianespace ha ordinato a ELV (joint venture tra AVIO e l’Agenzia Spaziale Italiana, ASI) dieci ulteriori vettori VEGA, che saranno lanciati fino al 2021. Inoltre, Thales Alenia Space ha confermato che la messa in orbita della seconda generazione della costellazione italiana COSMO-SkyMED avverrà con i lanciatori del provider europeo.
I diversi contratti tra l’ASI, AVIO, Thales Alenia Space e Arianespace sono stati siglati nel corso dell’incontro bilaterale Italia-Francia che si è svolto ieri a Lione.
Dell’ulteriore ordine di Arianespace, sei vettori sono VEGA standard, mentre quattro sono in configurazione VEGA C, la nuova variante del lanciatore che effettuerà il primo volo nel 2019. Il VEGA C, in particolare, è dotato di un primo e un secondo stadio più grandi e prestazionali rispetto all’attuale VEGA, con il P120C e lo Z40 che prenderanno il posto del P80 e dello Z23.
La nuova configurazione permetterà di aumentare la capacità di carico del vettore verso l’orbita bassa dall’attuale 1,5 tonnellate fino a 2,2 tonnellate.
Il primo stadio P120C, inoltre, sarà in comune tra il VEGA C e l’Ariane 6, la nuova generazione del lanciatore pesante europeo, che lo utilizzerà come booster aggiuntivo.
«Il contratto firmato oggi [27 settembre], a poco più di un mese dal decimo lancio consecutivo di successo di VEGA, conferma, da un lato, il proficuo rapporto di collaborazione tra AVIO e Arianespace, dall’altro la grande affidabilità dei nostri prodotti e l’efficacia della collaborazione con i partner industriali europei», ha dichiarato Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di AVIO.
Finora VEGA ha avuto un ruolino di marcia impeccabile, con dieci missioni su dieci di successo dal 2012, anno del suo volo inaugurale. Il prossimo lancio del vettore è previsto per novembre, quando porterà in orbita il satellite marocchino MN35-13.
Al momento il backlog del VEGA è di dieci lanci, con tre già assegnati al VEGA C: due satelliti dell’osservazione della Terra di Airbus e – conferma di ieri – il secondo satellite della seconda generazione della costellazione italiana COSMO-Sky MED.
Ufficiale: COSMO SKy-MED con Arianespace
Nel corso dell’incontro di ieri a Lione è arrivata anche la firma del contratto tra Thales Alenia Space e Arianespace per il lancio della seconda generazione della costellazione italiana di osservazione della Terra duale con tecnologia radar ad apertura sintetica (SAR) COSMO-SkyMED.
La divisione italiana di Thales Alenia Space, joint venture tra Leonardo (33%) e la francese Thales (67%) è responsabile dello sviluppo della nuova costellazione per conto dell’ASI e del Ministero della Difesa.
Merci @EmmanuelMacron et @PaoloGentiloni. La France et l'Italie travaillent ensemble pour un accès indépendant de l'Europe à l'espace. pic.twitter.com/xFnlvx08gd
— Stéphane Israël (@arianespaceceo) September 27, 2017
Nella primavera scorsa, l’ASI aveva di fatto già confermato l’intenzione di lanciare i due nuovi satelliti con Arianespace, siglando allo stesso tempo un contratto di backup con SpaceX. I quattro satelliti della prima costellazione erano stati lanciati tra il 2007 e il 2010 da altrettanti Delta II di United Launch Alliance (ULA).
Secondo il contratto annunciato ieri, il primo dei due satelliti verrà lanciato dal 2018 a bordo di un Soyuz, mentre il secondo sarà trasportato in orbita a bordo di un VEGA C. Entrambi i decolli avverranno dal Guyana Space Center di Kourou, base di lancio di Arianespace e dei vettori europei.
Nel comunicato che annunciato il contratto, Arianespace non ha tuttavia reso noto le esatte date di lancio dei nuovi COSMO, e ha utilizzato un generico «dal 2018». In precedenti comunicazioni l’ASI aveva fissato al 2018 la data del primo lancio e al 2020 (in un primo tempo 2019) il secondo.
Poichè i satelliti di COSMO second generation pesano circa 2,2 tonnellate e saranno depositati a circa 620 Km di quota, il secondo spacecraft segnerà di fatto il limite teorico di capacità del VEGA C. Come aveva spiegato a Fly Orbit News (FON) il numero uno dell’ASI Roberto Battiston, inoltre, per rendente possibile il lancio di un COSMO con il VEGA C è stato necessario riprogettare e allargare il fairing – l’ogiva superiore – del vettore che avrà il compiuto di ospitare gli enormi pannelli solari del satellite.