L’UE ha aperto un’indagine sull’acquisizione di Arianespace da parte di Airbus Safran Launchers
La Commissione Europea (CE) ha aperto un’indagine «approfondita» per valutare le conseguenze sulla concorrenza dell’acquisizione di Arianespace da parte di Airbus Safran Launchers (ASL). In particolare, la CE teme che l’operazione possa portare a una minore innovazione e a prezzi più elevati nel mercato dei satelliti e dei servizi di lancio.
Le autorità europee hanno notificato il 26 febbraio con un comunicato l’inizio delle indagini ed hanno ora novanta giorni (fino al 12 luglio) per arrivare ad una conclusione. Il via libera all’acquisizione da parte delle CE era atteso da ASL per la fine di febbraio.
«Un’industria spaziale competitiva ha un ruolo cruciale nel rafforzare la base industriale dell’UE» ha detto il Commissario Margrethe Vestager, responsabile delle politiche sulla concorrenza. «La Commissione deve quindi lavorare in modo che tutti gli operatori del settore spaziale continuino ad avere forti incentivi a innovare», ha aggiunto.
Airbus Safran Launchers è una joint venture paritetica tra i gruppi francesi Airbus e Safran. La società è nata tra il 2014 e il 2015 per sviluppare e costruire il nuovo vettore europeo Ariane 6. Il futuro razzo permetterà all’azienda europea di abbassare i costi di lancio e di competere al meglio con la SpaceX di Elon Musk e la russo-americana ILS nel settore delle missioni verso orbite geostazionarie, dove attualmente Arianespace è leader.
Airbus, oltre al settore aeroplani ed elicotteri, è anche uno dei maggiori player mondiali nel campo dello sviluppo e della costruzione di satelliti. Arianespace è invece il braccio commerciale delle missioni dei lanciatori europei, ed ha in questo momento in flotta il razzo pesante Ariane 5, l’intermedio Soyuz e il leggero VEGA. Quest’ultimo è costruito da ELV, una a joint venture tra AVIO (70%) e l’Agenzia spaziale italiana (ASI, 30%),
Nel processo di riorganizzazione del settore dei lanciatori continentale varato negli anni scorsi, l’Agenzia spaziale europea (ESA) aveva valutato positivamente la vendita del 35% delle quote di Arianespace attualmente in mano all’Agenzia Spaziale francese (CNES) ad ASL ad un costo di 150 milioni di euro. In questo modo ASL, che già possiede il 39% di Arianespace, avrà il controllo del 74% del provider di lancio europeo.
Fin dall’annuncio dell’acquisizione, tuttavia, le autorità di Bruxelles avevano espresso diverse perplessità sull’operazione e la comunicazione dell’indagine è di fatto uno stop, almeno momentaneo, al processo.
Con la concentrazione in ASL del settore dei veicoli spaziali, la Commissione teme che i produttori di satelliti in competizione con Airbus, come il gruppo franco-italiano Thales Alenia Space (67% Thales, 33% Finmeccanica) o la tedesca OHB Bremen, possano essere discriminati «sul prezzo o su altre condizioni per l’accesso ai servizi di lancio offerti da Arianespace» e quindi essere spinti a ridurre la loro volontà ad innovare ed investire. Inoltre, attraverso l’acquisizione, Airbus potrebbe venire a conoscenza «di informazioni critiche» dei suoi principali competitor che utilizzano i servizi di lancio di Arianespace.
Ma non solo, perché a rischio potrebbero esserci anche gli altri costruttori europei nel campo dei lanciatori, come l’italiana ELV. La commissione, in dettaglio, teme che Arianespace possa favorire solo i razzi di ASL a discapito dei vettori costruiti dall’azienda italiana. Anche perché, di fatto, Arianespace è l’unica azienda che può commercializzare i lanci con il VEGA.
Per le autorità europee, infine, il problema potrebbe interessare anche gli adapter e i dispenser satellitari, prodotti sia da Arianeaspace sia da ASL e che potrebbero essere acquistati da internamente al futuro gruppo, a prescindere dal prezzo e della qualità offerti, senza valutare la concorrenza.
In generale, quindi, la Commissione teme che l’operazione «potrebbe portare a prezzi più elevati, meno scelta per i clienti e una riduzione delle attività di ricerca e sviluppo nei mercati satellitari e dei servizi di lancio».
Nel corso della settimana scorsa, il Ceo di Airbus Thomas Enders si era lamentato dei numerosi ostacoli politici e normativi che stanno contraddistinguendo l’affare. «Non sono soddisfatto dei progressi finora realizzati – ha detto Enders -, stiamo perdendo tempo prezioso nei confronti della concorrenza, e questa è una competizione di carattere globale».
Il 27 gennaio scorso il numero uno di Arianespace Stephane Israel aveva spiegato a SpaceNews.com che, dopo l’acquisizione, la sua azienda sarà un entità commerciale indipendente rispetto ad ASL e manterrà i suoi uffici commerciali sparsi per il mondo. Inoltre, davanti alla Commissione Europea, Israel aveva spiegato che, una volta conclusa l’operazione, «verrà creata una muraglia cinese tra ASL e Arianespace da un lato, e la divisione satellitare di Airbus dall’altra».
Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.