Il primo satellite della costellazione Galileo viene testato all’ESTEC
Il primo satellite del programma Galileo è attualmente testato presso le strutture dell'ESTEC in Olanda, in vista del suo lancio orbitale. Questa fase rappresenta un significativo passo per il programma europeo di satelliti per la navigazione Galileo.
La prima parte del sistema globale di navigazione satellitare europeo che verrà lanciata nel corso dei prossimi due anni, è composta da un totale di quattro satelliti Galileo In Orbit Validation.
I prossimi quattro anni, entro il 2015, vedranno il sistema Galileo crescere fino al numero di 18 satelliti collocati in Medium Earth Orbit.
Prima del loro lancio, i satelliti IOV devono essere formalmente qualificati per le operazioni spaziali. Pertanto essi devono essere sottoposti ad una serie di rigorosi tests che riproducono le intense vibrazioni, il rumore acustico, e gli shocks che dovranno affrontare durante la violenta cavalcata verso l'orbita terrestre; il tutto con un buon margine di sicurezza.
Tutti questi tests vengono performati presso l'ESTEC Test Centre dell'Agenzia Spaziale Europea di Noordwijk, in Olanda. Questo centro tecnologico raccoglie completamente in un'unica struttura le attrezzature necessarie ai tests di simulazione spaziale.
Pedro Cosma, Assembly Integration and Testing Engineer per Galileo, ha spiegato che dal punto di vista della qualificazione meccanica, i satelliti Galileo IOV sono identici, pertanto solamente uno di essi viene impiegato per questo tipo di approvazione, ovvero il primo elemento ad essere costruito, conosciuto come il Protoflight Model (PFM). Esso risponderà a questi tests praticamente allo stesso modo degli altri Flight Models; FM2, FM3 ed FM4.
I satelliti sono stati costruiti da un consorzio di aziende europee. I loro payloads sono stati progettati, sviluppati ed assemblati dall'EADS Astrium di Portsmouth in Inghilterra, mentre il satellite in sé è stato progettato e sviluppato dall'Astrium di Ottobrunn, in Germania, ed assemblato presso gli stabilimenti di Thales Alenia Space di Roma.
Il primo satellite dovrà affrontare le vibrazioni simulate generate al momento del lancio presso l'Electrodynamic Shaker dell'Estec, che imiterà anche gli improvvisi shocks dei sistemi pirotecnici che si attiveranno al momento della separazione del satellite dal vettore.
Infine, esso verrà sottoposto a delle sollecitazioni acustiche simili a quelle del lanciatore per pressione sonora e frequenza (paragonabili a quelle di quattro caccia al decollo a 30 metri di distanza), nella Large European Acoustic Facility.
“Avendo precedentemente svolto questi tests su due modelli strutturali/termici di Galileo, contiamo di non avere delle sorprese con gli altri tests. Ad ogni modo, appunto, il testing sul satellite finito rimane una parte essenziale del processo ufficiale di qualifica per il volo.” Ha aggiunto Pedro.
Questi modelli sono stati anche recentemente riutilizzati per altri tests sempre presso l'ESTEC.
I satelliti Galileo IOV vengono lanciati due per volta, pertanto è necessario un dispenser per il loro sostegno all'interno del fairing del lanciatore e per il loro rilascio una volta in orbita.
Dei sistemi pirotecnici allontaneranno i satelliti dal dispenser e dal relativo compagno di volo in tutta sicurezza. Lo scorso Dicembre questi modelli hanno preso parte ad un pyrotechnic shock test accanto al qualification model del dispenser.
“Il successo del test ci prepara per l'esecuzione di un test di rilascio con il vero dispenser ed il satellite PFM già verso la fine di questo mese. Ha aggiunto Cosma.
Una volta completati tutti i tests presso ESTEC, in Febbraio, il PFM verrà riunito al resto del quartetto di satelliti IOV in Italia, per il seguito delle prove con la camera termica a vuoto per verificare la loro resistenza alle temperature estreme dello spazio.
Infine, i satelliti verranno trasportati presso lo Spazioporto europeo di Kourou, nella Guiana francese per essere lanciati con dei razzi Sojuz.
Il PFM ed il Flight Model 2 saranno sul primo lancio di un vettore Sojuz da Kourou, nell'Agosto di quest'anno, rappresentando così un doppio primato per l'ESA.
Fonte: ESA.
1) I primi due dei quattro satelliti Galileo In-Orbit Validation verranno lanciati il prossimo mese di Agosto. Credits: ESA.
2) Il testing del Galileo dispenser tramite il QUAD Electrodynamic Shaker avvenuto nel Decembre 2010. Questi tests hanno impiegato un qualification model del dispenser, assieme ad un paio di modelli ingegneristici dei satelliti Galileo IOV; rispettivamente lo Structural Model (SM) ed lo Structural and Thermal Model (STM). Credits: ESA
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