Preoccupa il radiatore S1
La scorsa estate, durante una ispezione visiva di routine dell'esterno dell'ISS alla ricerca di danni da micro-meteoriti, venne individuato un danno sul radiatore S1, che presentava una esfogliazione ad uno degli 8 elementi.
La funzione del radiatore e' dissipare calore tramite un circuito chiuso riempito di ammoniaca.
Purtroppo gli esami successivi (condotti su foto prese durante EVA-2 di STS-119) hanno rivelato l'esistenza di un "rischio strutturale", che potrebbe portare ad una perdita di liquido refrigerante: i cicli di lavoro si ripercuotono sulle saldature delle valvole del circuito, piuttosto che sulla struttura radiante stessa.
Esiste un controllo della pressione del circuito dell'ammoniaca che consentirebbe di individuare perdite ed eventualmente isolare i componenti danneggiati. Purtroppo il sensore e' posto nei pressi della vasca di accumulo dell'ammoniaca, a protezione della sua pompa, e non direttamente sul circuito del controllo termico esterno (ETCS), che e' quello che direttamente alimenta, tramite un'altra vasca di accumulo piu' piccola, i radiatori. Pertanto, i tecnici ritengono che l'allarme per l'abbassamento di pressione dell'ammoniaca scatterebbe troppo tardi, ovvero con l'ETCS gia' praticamente vuoto.
Al momento ci si sta concentrando su 3 aspetti del problema:
– possibilita' della sostituzione dell'intero radiatore S1 durante una delle prossime missioni Shuttle, riportando a terra l'elemento danneggiato per ulteriori studi
– studio delle procedure necessarie per poter sostenere senza rischi una eventuale ventilazione di questo particolare elemento
– variazione nel software, nelle procedure e nelle rilevazioni di allarme al fine di mettere l'equipaggio ed il controllo a terra in condizione di individuare in tempo utile le perdite, minimizzando la dispersione di ammoniaca.
La causa del danno al radiatore e' attribuita all'impatto con la protezione di uno dei thrusters del modulo di servizio, espulsa durante una EVA lo scorso anno.
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