NASA punta a un nuovo record al femminile
La NASA ha annunciato un leggero cambio di programma delle missioni della Stazione Spaziale Internazionale, allungando di fatto la permanenza a bordo di alcuni astronauti.
Al momento è in corso la missione Expedition 59, iniziata a marzo del 2019; a bordo sono presenti 6 astronauti: il comandante russo Oleg Dmitrievič Kononenko, il suo compatriota Aleksej Nikolaevič Ovčinin, le due astronaute statunitensi Anne McClain e Christina Koch (protagoniste mancate della prima passeggiata spaziale tutta al femminile), il loro compatriota Nick Hague e il canadese David Saint-Jacques.
Per l’estate le modifiche del programma saranno lievi, con uno spostamento di sole due settimane. Il 24 giugno rientreranno Kononenko, McClain e Saint-Jacuqes, lasciando a bordo della ISS solamente tre astronauti fino al 20 luglio, e non più fino al 6 luglio come previsto precedentemente; i tre rimasti verranno raggiunti da Luca Parmitano accompagnato da Aleksandr Aleksandrovič Skvorcov e Andrew Morgan, membri della Expedition 60.
Le grandi novità riguardano l’autunno del 2019. Il 25 settembre partiranno con la navicella Sojuz MS-15 il veterano Oleg Ivanovič Skripočka e due astronauti al primo volo, Jessica Meir e Hazzaa Ali Almansoori, primo astronauta degli Emirati Arabi Uniti. Il 3 ottobre era previsto il rientro di tre astronauti, tra cui Christina Koch, che invece secondo i nuovi piani NASA resterà a bordo fino al compimento della Expedition 61 a febbraio 2020. In questo modo stabilirà, con più di 320 giorni (la data precisa non è ancora determinata), un nuovo record di permanenza nello spazio in modo continuativo per una donna, battendo il precedente record femminile di Peggy Whitson di 288 giorni, e avvicinandosi al record assoluto di 340 giorni di un astronauta NASA, detenuto da Scott Kelly. Con la Sojuz MS-12 rientreranno invece Ovčinin, Hague e Almansoori, quest’ultimo dopo solo una settimana a bordo.
Anche per Morgan è previsto un soggiorno della durata di 3 Expedition, la 60, la 61 e la 62, per poi rientrare sulla Terra in una data ancora da determinare, nella primavera del 2020.
Dopo la missione di un anno di Scott Kelly, conclusa nel 2016, gli scienziati hanno ricavato dati preziosi per lo studio degli effetti sulla salute durante una permanenza prolungata nello spazio, per questo la NASA ha deciso le estensioni delle missioni di Koch e Morgan. In vista di future missioni umane per la Luna, Marte e lo spazio profondo, sarà importante capire bene gli effetti delle radiazioni e della mancanza di gravità sul corpo umano e come queste agiscono in modo diverso su un uomo e su una donna.
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