ESA e CNES firmano l’accordo per l’orologio atomico PHARAO
Oggi al quartier generale del CNES a Parigi, Thierry Duquesne, "Director for Strategy, Programmes and International Relations" del CNES e Simonetta Di Pippo, "Director of Human Spaceflight" dell'ESA hanno firmato un accordo per lo sviluppo di un orologio atomico da posizionarsi all'esterno del modulo Columbus sulla ISS.
PHARAO (Projet d’Horloge Atomique par Refroidissement d’Atomes en Orbite) sarà combinato con un altro orologio atomico, lo Space Hydrogen Maser (SHM) a formare l'ESA's Atomic Clock Ensemble in Space (ACES) che avrà un'accuratezza di 1×10-16 pari ad uno scarto di un secondo ogni 300 milioni di anni.
Questa nuova generazione di orologi verrà utilizzata per verificare la teoria della relatività generale di Einstein e contribuirà ad aumentare l'accuratezza e la stabilità a lungo termine dell'International Atomic Time (TAI) e del Coordinated Universal Time (UTC).
Simonetta di Pippo ha affermato che l'accordo di oggi è un grande passo in avanti per lo studio della fisica fondamentale nello spazio, Duquesne a sua volta si è detto molto soddisfatto per il forte e longevo legame di cooperazione che lega il CNES all'ESA.
ACES sarà il risultato della stabilità a breve termine dello Space Hydrogen Maser e quella a lungo termine di PHARAO, un collegamento a microonde dedicato invierà il segnale a terra permettendo la comparazione con un'altra coppia di orologi terrestri.
Il sistema completo verrà gestito dall'ACES User Support Operations Centre presso il CADMOS di Tolosa in Francia, in collaborazione con il Columbus Control Centre nei pressi di Monaco in Germania.
Il CNES sarà responsabile dello sviluppo dell'orologio atomico che, dopo il passaggio all'ESA, verrà integrato nell'ACES, inoltre l'agenzia francese sarà anche responsabile della console terrestre per il controllo che verrà quindi trasferita al CADMOS.
ESA svilupperà tutto l'hardware compreso l'SHM, ACES una volta integrato verrà lanciato in orbita da un vettore H-2 giapponese od un Falcon di SpaceX nella seconda metà de 2013 ed agganciato, tramite il braccio robotico della ISS, alla piattaforma scientifica esterna di Columbus
Fonte: ESA
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.