NASA : A Human Adventure
E’ stata inaugurata ieri a Milano, presso lo Spazio Ventura XV, la mostra itinerante NASA : A Human Adventure. Personalmente ho trovato l’idea particolarmente azzeccata, e probabilmente lo crede anche l’organizzatore, visto che la mostra apre il 27/09/2017 per chiudere il 04/03/2018.
Grazie alle esperienze ed agli aneddoti raccontati da Maurizio Cheli, nostro cicerone per questa occasione speciale, Astronautinews ha avuto il privilegio di partecipare all’inaugurazione passeggiando tra un modello in scala 1:10 del grande razzo lunare Saturn V e le fedeli repliche delle navicelle americane.
Il percorso di Nasa: A Human Adventure è diviso in sei sezioni. La prima sezione si intitola Gantry Entrance ed è costituita da una passerella in metallo, replica di quella che collegava, a circa 100 metri di altezza, le rampe di lancio di Cape Canaveral con le White Room, l’anticamera dell’ingresso ai razzi. E’ attraverso questa passerella che gli astronauti salivano sul mezzo che li avrebbe portati nello spazio.
Scenografica la seconda sezione, Sognatori, in cui, in un ambiente in stile liberty, vengono raccontata le storie di coloro che per primi hanno sognato di raggiungere astri e pianeti lontani, da Luciano di Samosata, che nel secondo secolo a.C. si era immaginato un viaggio sulla Luna e l’incontro con forme di vita extra terrestri, a Leonardo Da Vinci, con i suoi progetti futuristici di volo, dalle scoperte di Copernico e Galileo, fino alle narrazioni di Jules Verne.
Si entra dunque nella terza sezione, Corsa allo Spazio, dove il tutto è raccontato con cimeli, copertine, video, modellini e scritti. Si parte dalla Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui, per motivi bellici, sono stati compiuti passi da gigante in ambito tecnologico; dai motori dei jet a quelli spaziali, per giungere alla fine degli anni ’50 quando tutto è diventato realtà con il lancio dello Sputnik sovietico, avvenuto nel 1957.
La quarta sezione della mostra ha il titolo Pionieri ed ospita le immagini e le opere di chi per primo lavorò su quella che oggi è considerata la moderna tecnologia spaziale, dal matematico Konstantin Tsiolkovsky al fisico Hermann Oberth.
Si intitola Resistenza la quinta sezione, dove l’attenzione è rivolta alla preparazione fisica e psicologica degli astronauti. Esposti diversi memorabilia originali, dai kit personali al cibo liofilizzato, dalle tute spaziali fino alla ricostruzione in scala 1:1 del Lunar Rover Veichle (LRV) americano, automezzo a quattro ruote che venne utilizzato sulla luna come mezzo di trasporto dagli astronauti delle ultime tre missioni Apollo, e di Lunochod, il rover robotico lunare russo,
L’ultima sezione, Innovazione, porta in mostra, tra le altre cose, una serie di navicelle spaziali; una replica a grandezza naturale delle capsule Mercury, Gemini ed Apollo, nonché la ricostruzione delle sezioni “abitate” dello Space Shuttle Atlantis. L’interno del modulo di comando dell’Apollo presente alla mostra è un simulatore per addestramento utilizzato nel Programma Apollo. Contiene i principali pannelli di controllo, ripostigli per le attrezzature, comandi, display, impianti di guida e navigazione oltre ai comparti per il cibo ed un impianto per il trattamento dei rifiuti.
Ci vorrebbe molto più tempo per descrivere anche brevemente tutti i circa 300 manufatti originali provenienti dai programmi spaziali NASA, ma priveremmo gli appassionati della possibilità di un viaggio nello spazio pur rimanendo con i piedi per terra!
Colgo l’occasione per ringraziare l’organizzazione che ha permesso questa visita.
Alcune foto della mostra
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