Serve un vettore? Arianespace è disponibile
Mors tua, vita mea. Sicuramente i latini non avevano in mente i razzi quando usavano questo proverbio, ma esso si adatta benissimo anche al mondo aerospaziale. Arianespace è l’unico fornitore commerciale di vettori ad essere al momento indenne da problemi ai suoi veicoli, e potrebbe aumentare l’offerta sul suo manifesto lanci 2017 dell’Ariane 5 per sopperire ad una eventuale crescita della domanda. Lo ha affermato Stephane Israel, amministratore delegato della azienda.
Israel ha detto anche che l’anno in corso si concluderà con sette lanci per Ariane e non otto come previsto, data l’indisponibilità del satellite giapponese DSN-1/Superbird-8 che si è danneggiato durante il trasporto verso il sito di lancio.
Oltre al recupero di questa missione, Arianespace ha già in programma altri sette lanci nel 2017, uno in più di quanto originariamente previsto; esistono inoltre prospettive per un ottavo decollo.
L’evoluzione positiva del manifesto di Arianespace è diretta conseguenza dei problemi che hanno afflitto la concorrenza. Il razzo Proton, prodotto dal Khrunichev Space Center di Mosca è attualmente non operativo, in seguito ad una anomalia riscontrata in giugno. All’epoca la missione fu comunque compiuta, ma i tecnici russi hanno preferito sospendere i lanci almeno sino a novembre, per approfondire la questione.
Più recente (e drammaticamente spettacolare) è stato il guasto che ha portato alla distruzione di un Falcon 9 di SpaceX sulla rampa del KSC. Se l’indagine in corso identificherà un problema serio al razzo, e non al supporto a terra, anche Elon Musk potrebbe trovarsi appiedato per qualche tempo.
Israel, durante una intervista ad una radio francese, ha sottolineato come la sua azienda abbia un’approccio più “lento, ponderato (e costoso) rispetto a SpaceX”. Ad esempio, il futuro Ariane 6 non sarà riutilizzabile, semplicemente perchè in Arianespace si ritiene che questa soluzione non sia ancora in grado di ridurre i costi e mantenere alti i livelli di affidabilità. Ancora, Israel ha evidenziato, usando sempre toni molto diplomatici, come la sua cultura aziendale favorisca la stabilità, intesa come riduzione al minimo delle differenze tra un lancio e l’altro, in modo da “operare costantemente in un ambito conosciuto”. Per contro, SpaceX avrebbe un approccio molto più innovativo (e potenzialmente rischioso) tipico delle aziende della Silicon Valley.
Israel non ha avuto problemi a riconoscere che anche Ariane 5, al suo debutto, ha avuto degli incidenti: uno addirittura al volo inaugurale nel 1996. L’ultima missione fallita risale al 2002; da allora sono stati 73 i lanci consecutivi privi di anomalie. La lezione che Israel ne trae è che anche per SpaceX potrebbero volerci 5/6 anni per rendere il Falcon affidabile quanto lo è attualmente l’Ariane, ma questo sarà più difficile se il progetto del razzo americano continua a subire evoluzioni.
La prosperità del business di Arianespace dipende in gran parte dalla possibilità di abbinare satelliti di diverse dimensioni e pesi. Quando il mercato propende nettamente per un tipo o per l’altro, l’azienda ha difficoltà, ma l’assenza dei concorrenti Falcon e Proton dovrebbe indirizzare i proprietari di satelliti di grosse dimensioni verso la zona cargo superiore dell’Ariane. Tutto questo senza dimenticare che per satelliti telcom molto piccoli è anche disponibile la versione europea del Sojuz.
fonte: Arianespace
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