A spinoff a Day – Dalla protezione delle sonde alle cover per smartphone
Se fate attività all’aria aperta sapete bene quanto incidano le temperature estive e invernali sulla durata dei gadget elettronici. Lo sapeva anche Nick Blanton, il creatore di una linea di custodie per iPad e iPhone costruita con un materiale sviluppato da NASA.
Negli anni ’60 la NASA stava lavorando ad un materiale metallico sufficientemente sottile e riflettente per proteggere i veicoli spaziali dai pericoli delle radiazioni solari. Il materiale si chiama Polietilene Tereftalato Metallizzato (MPET). La sigla vi suona famigliare? Avete ragione: è PET ricoperto da un film metallico (solitamente alluminio). Questa plastica trattata è particolarmente resistente ed è un potente isolante per proteggere le parti elettroniche dalle radiazioni e dagli sbalzi di temperatura. L’importanza di quest’ultima funzione divenne chiara a NASA quando, a metà degli anni ’70, si scoprì che lo scudo termico dello Skylab era stato danneggiato durante il liftoff a causa di eccessive vibrazioni, con la conseguenza che la temperatura interna della stazione spaziale si innalzò fino a raggiungere i 54°C. Ancora oggi il materiale viene usato nelle tute spaziali per le sue proprietà, tra le quali anche la flessibilità.
Blanton ricorda che anche da boy scout aveva a disposizione qualche coperta in MPET, “Serviva per gestire il calore del fuoco durante le sere fredde, concentrandolo verso di noi, ma anche per allontanare la calura estiva delle giornate del New Mexico” spiega. L’idea di creare un prodotto rivoluzionario iniziò a farsi strada quando, in seguito ad una giornata passata a sciare in montagna, il suo iPhone si ghiacciò. Blanton si chiese se qualcun altro avesse già pensato ad una protezione termica per gli apparecchi elettronici, ma non riuscì a trovare nulla sul mercato. Qualche mese dopo ebbe un altro problema, questa volta a causa del calore eccessivo di una giornata estiva, e finalmente decise che era il momento di pensare ad una soluzione. Dopo averne parlato ad un amico inventore, i due acquistarono diversi campioni di materiali con lo scopo di testarli e trovarne uno in grado di proteggere lo smartphone dagli sbalzi di temperatura, in un range che va dai +35°C agli 0°C.
Sono stati presi in considerazione materiali a cambiamento di fase, celle di Peltier, che trasferiscono elettronicamente il calore da un lato all’altro di un dispositivo, e aerogel flessibili isolanti, ma niente funzionava bene come la sua coperta da campeggio da boy scout.
Il prodotto finale, la custodia per iPhone e iPad, è costituita da tre strati: il primo riflette la radiazione termica, verso l’esterno d’estate e verso il dispositivo d’inverno per mantenere calore, mentre il secondo e il terzo strato aggiungono soltanto un maggior isolamento. Infine, un tessuto morbido applicato all’interno previene i graffi sullo schermo.
Per finanziarsi, la sua azienda Salt Cases aprì nel 2014 una campagna Kickstarter che raccolse più di 25.000 € grazie ai quali fu iniziata la produzione. Durante i test sul campo un iPhone fu lasciato al sole sul sedile di un’auto che raggiunse la temperatura interna di 52°C nel giro di 10 minuti. Il telefono era senza protezione e rischiava di danneggiarsi in modo permanente. Dopo aver applicato sul retro del dispositivo lo “scudo termico” in MPET la temperatura scese rapidamente fino a raggiungere i 32°C.
Grazie alla popolarità dei prodotti Apple in tutto il mondo, la richiesta di queste cover sta aumentando: “Alcuni clienti ci hanno contattato da Dubai e da altre località del Medio Oriente. Avevano bisogno di una custodia di questo tipo perché le temperature raggiungono i 49°C durante il giorno e crollano drasticamente di notte”. Il genere di cliente che Blanton non si sarebbe mai aspettato sono invece gli impiegati governativi, “Devono lasciare i loro telefoni in auto durante il giorno per ragioni di sicurezza” spiega, “Perciò devono proteggerli dal sole o dal freddo. No, non l’avrei mai immaginato perché io lo porto sempre con me!”.
Per approfondire:
Spinoff nel dettaglio [ENG]
Sito dell’azienda Salt Cases [ENG]
Video del test con la cover Salt Cases
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