NASA studia i guanti del futuro
I guanti usati attualmente durante le attività extraveicolari sono stati concepiti per l’uso nelle vicinanze dell’ISS, ove l’ambiente è relativamente pulito e libero da detriti e polvere. Se verrà dato un seguito alle varie iniziative più volte annunciate di esplorazione umana di altri ambienti (Luna, asteroidi, Marte), sarà necessario riprogettare completamente questi componenti dell’abbigliamento in modo da tener conto anche delle differenti condizioni termiche di uso e della criticità del loro impiego (il 47% degli infortuni riportati da astronauti negli ultimi venti anni riguarda le mani ed i guanti).
NASA ha intrapreso lo studio High Performance EVA Glove per sviluppare la nuova generazione di guanti ed introdurre gli standard tramite i quali valutare i progressi compiuti. Gli obiettivi da raggiungere sono una migliore mobilità di dita e mano, la riduzione degli infortuni e l’affidabilità in ambienti usuranti.
Verranno sviluppati tre prototipi, ognuno dei quali si baserà su diversi sviluppi tecnologici: un guanto servoassistito roboticamente ridurrà lo sforzo ed il rischio di infortuni; un guanto a contro-pressione meccanica (MCP – mechanical counter pressure) verrà usato per valutare la possibilità di contrastare gli effetti del vuoto (o quasi-vuoto) tramite tessuti o materiali altamente contenitivi; infine, verrà prodotto un guanto pressurizzato a gas di nuova concezione, che dei tre sarà il più vicino all’impiego effettivo. Esso presenterà un isolamento tramite aerogel, sensori di danni, rivestimento antipolvere e giunzioni a prova di polvere.
È stato anche proposto un protocollo di valutazione delle prestazioni dei guanti, in modo da poter comparare efficacemente dati e tecnologie durante le varie fasi dello sviluppo dei prototipi. I test riguardano la misura del comfort, dell’agilità, dell’affaticamento, della mobilità, della forza e del tatto.
Altri studi concernono l’analisi delle cause degli infortuni alle mani degli astronauti, in modo da identificare possibili soluzioni; allo scopo, un set di sensori viene impiegato per raccogliere dati durante lo svolgimento di attività tipiche delle EVA.
I prototipi che raggiungeranno un sufficiente grado di sviluppo verranno integrati nei test della prossima generazione di tute spaziali attualmente allo studio.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’iniziativa Game Changing Development Program di NASA.
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