Aggiornamenti dal sistema solare: giugno 2015

I pianeti minori ed i piccoli oggetti del sistema solare sono ancora sotto i riflettori, complice anche Marte, solitamente il protagonista principale, che è entrato in congiunzione solare. Mentre le sonde sul pianeta rosso, quindi, si prendono una piccola pausa, il testimone viene raccolto da Rosetta, che continua a fare interessanti scoperte sulla cometa Churyumov-Gerasimenko e forse ha ritrovato sulla sua superficie il piccolo lander Philae, da Dawn, che è entrata nel vivo della sua missione scientifica su Cerere e ci fa scoprire i misteri intriganti dell’oggetto più grande della fascia asteroidale, e da New Horizons che si avvicina sempre di più a Plutone che sorvolerà fra un mese esatto.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 2

La prossima missione europea diretta verso Marte, Exomars 2016, entra nel vivo della preparazione per il lancio. I due veicoli che verranno lanciati tra il 7 e il 27 gennaio 2016 sono il Trace Gas Orbiter, che studierà l’atmosfera marziana, e Schiaparelli, che servirà a testare tecnologie per l’ingresso in atmosfera e l’atterraggio.

Sempre verso Marte sarà diretta la prossima missione della NASA, Insight. Il lander studierà il terreno marziano utilizzando una trivella in grado di scavare fino a 5 m sotto la superficie, e la fase di assemblaggio è stata completata alla fine di maggio. La finestra di lancio si aprirà l’8 marzo 2016.

Missioni Operative: 21

La sonda WIND, di NASA, si trova attualmente in orbita intorno al punto lagrangiano L1 Terra-Sole; la sua missione di osservazione della nostra stella dura ormai da oltre 20 anni. A farle compagnia in L1 c’è l’orbiter americano ACE (Advanced Composition Explorer), di soli 3 anni più giovane rispetto a Wind, e la missione congiunta ESA/NASA Solar and Heliospheric Observatory (SoHO) che festeggerà i 20 anni alla fine del 2015, e il cui contributo ESA è stato prolungato di due anni, fino alla fine del 2016.

Si è unita alla compagnie in L1 proprio il mese scorso anche la missione congiunta NASA/NOAA DSCOVR (Deep Space Climate Observatory). Una volta completati i test sui vari strumenti scientifici, sarà il primo satellite di osservazione della Terra ad operare in L1 e avrà anche funzioni di osservatorio solare.

La missione della NASA STEREO (Solar and TErrestrial RElations Observatory) si compone, invece, di due sonde, Stereo A e Stereo B che condividono l’orbita della Terra intorno al Sole, rispettivamente, precedendo (A=Ahead) e seguendo (B=Behind) il nostro pianeta, permettendo così osservazioni stereoscopiche. Lo scorso 1 ottobre, purtroppo, si sono persi i contatti con STEREO B. Non si conoscono ancora le cause dell’anomalia, e sono tuttora in corso i tentativi di ristabilire i contatti. La missione di Stereo A invece continua normalmente anche se le comunicazioni sono interrotte dallo scorso 22 marzo e lo saranno fino al prossimo 14 luglio in quanto la sonda è al momento dietro al Sole rispetto alla Terra.

Non è ben chiaro lo stato del lander Chang’e 3 e il rover Yutu, che fino a qualche mese fa erano ancora attivi sulla superficie lunare, anche se il rover era ormai immobile da circa un anno.

Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), della NASA, continua la sua missione di mappatura ad alta risoluzione della Luna durante la sua missione estesa. Sempre intorno al nostro satellite, le due sonde della missione Artemis, anch’essa di NASA, stanno silenziosamente studiando il debole campo magnetico lunare per una lunga missione che dovrebbe durare ancora alcuni anni.

Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1014 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover ha percorso poco più di 10 km e continua ad esplorare un’area alle pendici del Monte Sharp. In questi giorni Marte è in congiunzione solare, quindi tutte le missioni marziane sono state messe in “pausa” in attesa che il pianeta rosso sia visibile nuovamente dalla Terra. Le comunicazioni con le sonde marziane riprenderanno il 21 giugno.

È invece il sol numero 4048 per l’altro rover della NASA Opportunity, sulla superficie di Marte da oltre 11 anni. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite continua a muoversi verso sud sul bordo occidentale del cratere Endeavour, ed ha recentemente passato il traguardo di una maratona (42 km e 195 m) percorsa dall’inizio della missione. Opportunity si trova attualmente nei pressi del cratere Spirit of St.Louis. Anche questo rover dovrà osservare la pausa forzata delle comunicazioni fino al 21 giugno.

Dopo l’inizio ufficiale della missione scientifica della sonda MAVEN, a novembre, sono saliti a tre i robot della NASA in orbita intorno a Marte. A completare la flotta americana ci sono anche Mars Odyssey, in orbita dal 2001, e Mars Reconnaissance Orbiter, in orbita dal 2005. Con l’aumento del numero degli orbiter su Marte, la NASA ha recentemente incrementato i controlli di monitoraggio del traffico per evitare che le varie sonde si trovino troppo vicine tra loro. Anche gli orbiter osserveranno il silenzio radio fino alla fine dell’opposizione.

A fare compagnia alle sonde americane ci sono anche Mars Express dell’ESA, in orbita dal 2003, e l’ultima arrivata, la Mars Orbiter Mission indiana.

La sonda europea Rosetta rimane in orbita intorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko mentre questa si avvicina al perielio (punto dell’orbita più vicino al Sole). Il lander Philae resta sempre in modalità ibernazione e si spera che l’aumentato irraggiamento solare possa portare ad un nuovo risveglio nei prossimi mesi, anche se i tentativi delle scorse settimane non hanno dato nessun frutto. Nel frattempo è proseguita la ricerca del punto di atterraggio finale del lander, e sono stati identificati alcuni possibili candidati.

La sonda americana Dawn, dopo essere entrata in orbita intorno al pianeta nano Cerere, ha raggiunto la quota della prima orbita scientifica lo scorso 23 aprile, regalandoci splendide immagini ravvicinate del pianeta nano, in particolare delle sue peculiarità come ad esempio le grandi macchie chiare all’interno di alcuni crateri.

La missione NASA/ESA/ASI Cassini, da oltre 10 anni intorno a Saturno, è nella sua orbita Rev 217 nell’ambito della nuova fase “equatoriale” della Solstice Mission. Durante questa orbita, il focus sarà principalmente sull’atmosfera di Saturno e sull’osservazione delle piccole lune ghiacciate del gigante gassoso. Il prossimo sorvolo di Titano avverrà invece il 7 luglio. La missione di Cassini terminerà nel 2017.

È cominciato il countdown finale per il sorvolo di Plutone da parte della sonda americana New Horizons. La sonda è ormai a 35 milioni di km dal pianeta nano che sorvolerà il prossimo 14 luglio alla distanza minima di 13400 km dalla superficie. Le immagini inviate da New Horizons sono ormai ogni giorno le migliori mai ottenute del pianeta nano.

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, lanciate nel 1977, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 ha ormai lasciato l’eliosfera e si trova attualmente a circa 131 UA dalla Terra (18 ore e 8 minuti-luce dal Sole), mentre Voyager 2 è a circa 108 UA dalla Terra e 14 ore e 54 minuti-luce dal Sole.

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 4

La sonda giapponese Akatsuki è in orbita eliocentrica in attesa di incontrare Venere per la seconda volta, dopo la fallita inserzione in orbita nel 2010. Il prossimo tentativo avverrà l’8 di dicembre di quest’anno. Dati i problemi di propulsione che la sonda ha, il team della JAXA ha dovuto ridefinire gli obiettivi della missione.

Il 3 dicembre 2014 è partita da Tanegashima Hayabusa 2, dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA), in una missione verso l’asteroide 1999 JU3 per riportarne a terra un campione. La missione prevede l’arrivo sull’asteroide nel luglio del 2018 dopo un flyby della Terra nel dicembre del 2015, con ripartenza verso il nostro pianeta nel dicembre del 2019. Se tutto va bene, i campioni prelevati torneranno a Terra nel dicembre del 2020. La missione giapponese si è portata dietro anche numerosi payload secondari, alcuni dei quali condivideranno la missione di Hayabusa 2 su 1999 JU3: MINERVA II, sempre di JAXA, e MASCOT dell’agenzia spaziale tedesca (DLR) in collaborazione con il CNES francese. MINERVA II è un minilander (peserà solo circa 500 g) mobile (“hopper”) che tenterà l’atterraggio sull’asteroide, dopo il tentativo fallito della prima versione di MINERVA su Hayabusa 1. MASCOT (Mobile Asteroid Surface Scout) avrà una missione simile, ma è anche di dimensioni maggiori, con una massa di circa 10 kg.

PROCYON, missione in collaborazione tra JAXA e l’Università di Tokyo, è stata lanciata come payload secondario di Hayabusa 2. È un microsatellite dotato di propulsori a ioni che avrebbe dovuto effettuare un flyby di un altro asteroide, 2000 DP 107, nel marzo del 2016. Purtroppo, poco dopo la selezione dell’obiettivo, si sono riscontrati dei problemi con il propulsore a ioni (probabilmente un pezzo di metallo finito dove non doveva), e la missione di flyby è stata abbandonata.

La sonda della NASA, Juno, è in viaggio verso il gigante del sistema solare, Giove. L’arrivo a destinazione è previsto per il luglio del 2016, mentre mancano ancora circa 260 milioni di km.

Sonde operative senza una missione: 2

Dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, la sonda cinese Chang’e 2 continua il suo allontanamento dalla Terra nella sua orbita eliocentrica. La sonda ha ormai passato il traguardo dei 100 milioni di km di distanza dalla Terra e attualmente viene utilizzata dagli ingegneri cinesi per testare le comunicazioni spaziali di lunga distanza nello spazio profondo.

Il 23 aprile scorso i tecnici della JAXA sono riusciti a mettersi nuovamente in contatto con la vela solare IKAROS. La sonda, in orbita eliocentrica, si è risvegliata dall’ibernazione per la quarta volta, dopo che la missione principale si è ormai esaurita dal 2011. L’energia che riceve dal sole è sufficiente per alimentare la sonda solo per pochi mesi all’anno.

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.