Col-CC Blog – Auguri, Columbus!
Pubblicato il 7 Febbraio 2014, da Tom Uhlig.
Wow! Oggi potremmo dire che che alcuni di noi hanno speso 6 anni della nostra vita “sotto i riflettori” – perché Columbus è in orbita da esattamente sei anni!
Non molti dei “pionieri” iniziali sono rimasti – potreste contarli sulle dita di una mano. Erano giorni eccitanti, in quel Febbraio 2008. La missione 1E, il primo volo “Europeo” dello Space Shuttle, che avrebbe portato il laboratorio Columbus alla Stazione Spaziale Internazionale, era stato ripetutamente rimandato per varie ragioni, nel corso degli anni; in particolare, la tragedia del Columbia nel Febbraio 2003 ha allungato la tabella di marcia della ISS di parecchio.
Finalmente, il lancio della “nostra navetta” era stato fissato per il 6 dicembre 2007. Furono momenti molto tesi, quando, appena un paio d’ore prima del decollo, il lancio fu annullato per ragioni tecniche. Eravamo così vicini…e allo stesso tempo così lontani dalla partenza!
Nei giorni seguenti, dopo lunghe discussioni, la partenza fu fissata per il 7 Febbraio 2008. Il team sarebbe stato in grado di godersi il relax delle vacanze di Natale. Le ultime, per qualche anno a venire…
Il lancio può essere solo descritto come “surreale”. Non è che non fossimo preparati per questo momento, durante tutti questi anni, ma improvvisamente abbiamo dovuto fare i conti con la realtà. I tre ugelli dei motori che si orientavano, seguiti da una tremenda esplosione di energia dai due booster a propellente solido, e Atlantis si levava dalla rampa di lancio, con Columbus al suo interno.
Solo pochi momenti dopo, lo Space Shuttle era solo un puntino nel video in diretta da Cape Canaveral, e la rampa era coperta di fumo, nero come il cielo sopra la Florida, che ha reso il conto alla rovescia un test per i nostri nervi. Ad un certo punto il lancio era “no go”, a causa del meteo, poi “go” a causa del miglioramento delle previsioni.
Nei primi giorni della missione, prima del docking con la ISS, abbiamo avuto l’opportunità di fare un corso accelerato di “Real Ops”; anche se abbiamo fatto innumerevoli simulazioni, inclusi tutti i possibili scenari di fallimento, anche insieme a NASA, molte procedure erano difficili se non impossibili da simulare, così dovevamo metterci mano nel mondo reale – e farlo in fretta!
Più tardi, con una complessa coreografia, lo Shuttle si avvicinò alla ISS e finalmente attraccò. Con il braccio robotico, e l’ausilio gli astronauti nelle loro tute spaziali, Columbus fu rimosso da Atlantis e installato al “Nodo 2” della Stazione. L’attivazione cominciò subito – un gioco di squadra tra l’equipaggio, il colleghi di NASA a Houston e noi, il nostro battesimo del fuoco al Columbus Control Centre.
Ricordiamo tutti la missione 1E come il punto d’orgoglio delle nostre carriere lavorative; mai prima di allora, un centro di controllo Europeo fu più intimamente collegato ad una missione Shuttle. Molti di noi sono cresciuti con il programma spaziale americano dello Space Shuttle, seguendo con eccitazione le missioni in TV e ripetendole con i Lego. Ed ora facevamo direttamente parte di una di quelle missioni.
Guardandomi indietro, parecchi anni dopo e nonostante sia ora parte della mia routine giornaliera, mi vengono ancora i brividi quando, estremamente nervoso, seguivo le comunicazioni radio degli astronauti impegnati nella attività extraveicolare, una “passeggiata spaziale”, e ripensavo ai comandi, con tutte le possibilità che qualcosa andasse storto. Dovevo mandare velocemente, su richiesta di Houston, un comando per togliere energia ad un contatto e permettere agli astronauti di installare la piattaforma per esperimenti SOLAR…
Post originale in inglese, traduzione italiana a cura di Michael Sacchi — AstronautiNEWS. Leggi il Blog di Col-CC in Italiano
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.