Il test di accensione a terra rivela problemi per il nuovo Falcon 9
Giovedì 12 Settembre 2013 i tecnici di SpaceX hanno effettuato un test di accensione a terra dei motori del primo stadio della nuova versione del vettore Falcon 9 in vista del lancio di debutto previsto per la prossima domenica 15 Settembre.
Il test, effettuato sulla nuova rampa di lancio realizzata da SpaceX presso il Space Launch Complex 4-East nella base aeronautica di Vandenberg in California, ha previsto l’esecuzione di tutte le fasi di preparazione al lancio, includendo il completo riempimento dei serbatoi del primo e secondo stadio del vettore Falcon 9 v1.1 e l’esecuzione del conto alla rovescia fino all’accensione dei nove motori del primo stadio per circa 2 secondi.
Le fasi preparatorie al lancio si sono svolte regolarmente, pur con un paio di sospensioni del conto alla rovescia nelle fasi pre-accensione per la verifica di alcuni parametri di funzionamento dei sistemi del nuovo razzo.
L’accensione è avvenuta regolarmente per i 2 secondi previsti, ma l’analisi dei dati raccolti dai tecnici di SpaceX ha mostrato alcune anomalie di funzionamento del sistema, le cui cause non sono state rese note dalla compagnia spaziale.
Elon Musk, fondatore e CEO di SpaceX, ha comunicato tramite twitter che queste anomalie consigliano di rimandare il lancio a data da destinarsi.
Full thrust achieved on 2 sec static fire. Some anomalies to be investigated, so launch date tbd.
— Elon Musk (@elonmusk) September 13, 2013
Dopo un esame più approfondito delle anomalie emerse, SpaceX ha pianificato un secondo test di accensione dei motori del primo stadio che verrà presumibilmente effettuato oggi sabato 14 Settembre 2013, con una nuova data di lancio prevista, nel caso non si presentassero ulteriori anomalie, non prima del prossimo venerdì 20 Settembre.
Il vettore Falcon 9 v1.1 è una versione profondamente rivista ed evoluta del razzo che ha portato la capsula Dragon in orbita e a completare con successo due missioni di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale, in primo luogo per l’adozione dei motori Merlin 1D, 9 per il primo stadio e 1 per il secondo, al posto dei Merlin 1C.
Il motore Merlin è un propulsore a razzo sviluppato da SpaceX e che utilizza come propellenti ossigeno liquido e cherosene (LOx/RP-1) ed è stato testato ed utilizzato nei vari lanci di prova del primo vettore Falcon 1 di SpaceX e successivamente nel vettore Falcon 9.
La versione 1D, mai utilizzata in un lancio operativo, possiede una spinta maggiore e un impulso specifico superiore alla versione 1C ed inoltre ha la caratteristica di poter variare le proprie performance dal 100% al 70% della spinta massima.
Nel versione originaria del vettore Falcon 9 i motori Merlin 1C sono disposti su tre file di tre, in una configurazione che sembra sia stata responsabile di anomalie culminate nello spegnimento e distruzione del motore n. 1 del primo stadio durante la prima missione di rifornimento della ISS.
La disposizione dei motori Merlin 1D scelta da SpaceX per il primo stadio del vettore Falcon v1.1 prevede sempre la presenza di 9 motori, ma con un motore posto al centro e gli altri 8 disposti in cerchio intorno al motore centrale, disposizione chiamata da SpaceX “Octaweb”.
Inoltre il Falcon 9 v1.1 dispone di serbatoi per i propellenti per il primo stadio più capienti rispetto al Falcon 9 originario, portando l’altezza massima del vettore da 53 metri a 69,2 metri e la sua portata, in termini di massa utile trasportabile in orbita terrestre bassa da 9.000 kg a 13.000 kg.
Il lancio di debutto del Falcon 9 v1.1 servirà a immettere in orbita terrestre bassa, con traiettoria quasi polare e fortemente ellittica con distanza compresa fra i 300 e i 1.500 km dalla superficie terrestre, il satellite CASSIOPE dell’Agenzia Spaziale Canadese.
Se le condizioni del lancio fossero ottimali e non ci fossero particolari anomalie, i tecnici di SpaceX potrebbero tentare la riaccensione dei motori del primo stadio del vettore Falcon 9 v1.1 dopo lo spegnimento e la separazione dal secondo stadio.
Questa operazione, mai tentata prima da SpaceX, servirà a valutare la reale possibilità di rallentare e controllare la velocità di caduta del primo stadio al termine della fase propulsiva, per consentire il recupero ed il successivo riutilizzo del primo stadio nella futura versione del vettore, chiamata Falcon 9-R (da “Reusable”, riutilizzabile), dotato di proprie gambe di atterraggio ed in grado di atterrare autonomamente, su cui tanto sta puntando SpaceX per abbattere enormemente i costi dei lanci del vettore Falcon 9 e per il quale sono già da tempo in corso i test con il dimostratore tecnologico Grasshopper.
Fonte: SpaceflightNow.
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