Un altro grande obiettivo raggiunto da Orion

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
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Il Crew Exploration Vehicle Orion, il 6 Luglio scorso ha completato con successo la Fase 1 della Safety Review degli Human Rating Requirements della NASA relativi all’esplorazione spaziale in orbita terrestre bassa ed oltre.

Il team costituito da ingegneri della NASA e della Lockheed Martin che ha in gestione il progetto Orion, ha guadagnato l’approvazione da parte del Constellation Safety & Engineering Review Panel (CSERP) dell’ente spaziale americano a seguito della Review e raggiungendo così uno step fondamentale nel programma Orion che ora potrà affrontare la Critical Design Review e la Phase 2 Safety Review.

Nella nota stampa rilasciata dalla Lockheed Martin si spiega che la “review” è un processo rigoroso ed esaustivo durante il quale si esaminano i concepts progettuali ed operativi per assicurare il raggiungimento di tutti i requisiti richiesti. I System Safety Requirements sono relativi a guasti potenzialmente catastrofici che possono portare alla perdita dell’equipaggio o alla perdita della missione durante il lancio, l’ascesa verso l’orbita, l’approccio ed il docking all’International Space Station, il rientro, l’atterraggio e durante le operazioni di recupero.
Una parte fondamentale del programma di man-rating della NASA è quella relativa all’attenta analisi dei progetti e delle operatività del veicolo spaziale alla ricerca di possibili cause di guasti catastrofici di cui sopra al fine, se necessario, di ideare delle appropriate soluzioni.

Paul Benfield, Integrated Reliability & Safety Manager della Lockheed Martin per il Programma Orion ha spiegato che il completamento di questa importante Safety Review colloca Orion sulla strada giusta per ridurre il gap che gli Stati Uniti dovranno affrontare nel volo spaziale umano. “I correnti standards di human rating della NASA  includono dei requisiti stringenti ed accurate procedure sviluppate dalle migliori prassi messe in atto in tutti i 50 anni di volo spaziale abitato americano.”

Benfield ha spiegato inoltre che rendere man-rated un veicolo per voli al di là dell’orbita bassa terrestre rappresenta  una vera e propria sfida, vista la grande autonomia legata ad una missione di questo tipo.
Il successo con la Phase 1 Safety soddisfa i requisiti per le missioni di Orion in Low Earth Orbit e quelli per le sortite brevi verso la Luna. I progetti prevedono una permanenza di sei mesi in orbita durante i quali è vitale assicurare una capacità di rientro sulla Terra all’equipaggio dell’ISS. Orion dovrà supportare anche missioni in orbita lunare. Questi progetti di lunga durata dell’operatività di Orion superano alla grande la capacità di una-due settimane offerta da potenziali concorrenti.

“Rendere man-rated un veicolo spaziale non vuol dire semplicemente fare delle aggiunte al progetto definitivo.” Ha proseguito Benfield. “È un processo che richiede pazienza ed attenzione verso il dettaglio, per assicurare che la sicurezza venga soddisfatta in ogni aspetto fin dagli inizi del progetto.
La sicurezza e l’affidabilità ottimali sono strategicamente e sistematicamente incorporate nel veicolo fin dal primo giorno, in concorrenza con le decisioni economiche critiche e con le valutazioni sulla sua massa e il suo costo.”

La Lockheed Martin è il primo contraente per la NASA per il veicolo Orion. Esso è composto da un “Crew Module” per il trasporto dell’equipaggio e del carico, e da un Service Module che fornisce energia e propulsione. La sicurezza dell’equipaggio è stata migliorata con la presenza del Launch Abort System.

Orion è al culmine della sua fase di sviluppo che ha implementato diverse nuove tecnologie nel campo dei compositi, delle strutture, dell’avionica, e dei sistemi di protezione termica. La capsula completerà la Critical Design Review nel 2011 e dovrebbe raggiungere l’orbita per la prima volta nel 2013.

Il Lockheed Martin Orion Project Office guida il team industriale che include i principali subappaltatori  oltre ad un network di minori subappaltatori e piccole industrie distribuiti in 88 impianti in 28 Stati. Inoltre, il programma coinvolge anche oltre 500 piccole aziende sparse in tutti gli Stati Uniti

Fonte: lockheedmartin.com

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)