Piu’ facile per gli USA esportare satelliti
Il presidente Obama ha siglato lo scorso 27 dicembre una legge che, tra l’altro, autorizza la rimozione della tecnologia satellitare dall’elenco di “munizionamento e componenti militari” la cui esportazione era strettamente controllata. I costruttori americani godranno in questo modo di una significativa espansione del proprio mercato potenziale.
Grazie alle nuove disposizioni, infatti, i satelliti ed i loro componenti potranno essere inclusi in un elenco gestito dal ministero del Commercio USA, che distingue fra impieghi civili e militari.
La tecnologia satellitare era stata posta sotto le restrizioni del Regolamento sul Traffico Internazionale di Armi nel 1999, quando una commissione di inchiesta del Congresso aveva appurato che la Cina aveva avuto accesso a dati tecnici sensibili nel corso di indagini che lo stato asiatico aveva condotto per accertare le cause della perdita di due satelliti per telecomunicazioni nel 1995 e 1996. All’epoca, e in assenza di restrizioni, ai fabbricanti dei satelliti non era rimasta altra scelta che fornire alla Cina i dati richiesti.
In seguito alle restrizioni imposte, la quota di mercato degli USA nel settore dei satelliti si è dimezzata rispetto al 1999, con una perdita stimata in 21 miliardi di dollari fra il 1999 ed il 2009. Per aggirare l’embargo, particolarmente nei confronti della Cina, i costruttori americani ricorrevano all’espediente di assemblare i satelliti con componenti prodotti fuori dagli USA, anche se sarebbero stati perfettamente in grado di realizzare direttamente le commesse, magari ad un costo inferiore.
L’allentamento delle restrizioni si è reso possibile dopo che un rapporto del ministero della Difesa USA dell’aprile 2012 ha concluso che la maggior parte dei satelliti per telecomunicazioni e di quelli che montano sensori a basse prestazioni poteva essere esportata senza mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.
Rimane in vigore, in ogni caso, il divieto di export verso Cina, Corea del Nord, Iran, Cuba, Siria e Sudan; Europa, Russia e Giappone potranno invece acquistare direttamente tecnologia satellitare USA.
fonte: Congresso degli Stati Uniti d’America
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