I ministri europei decidono di investire nello spazio per promuovere la crescita e la competitività dell’Europa
Si è appena concluso a Napoli, dopo due giorni di riunione, il Consiglio ESA a livello ministeriale. I ministri dei 20 Stati Membri e del Canada hanno stanziato oggi 10 miliardi di euro per le attività ed i programmi spaziali dell’ESA per gli anni a venire.
Oltre ai rappresentanti dei 20 Stati Membri e del Canada, molti altri osservatori erano presenti al Consiglio a livello ministeriale: sette dei nove Paesi Membri dell’Unione Europea che non sono ancora Stati Membri dell’ESA (Estonia, Ungheria, Cipro, Lettonia, Lituania, Repubblica Slovacca e Malta); la Commissione Europea, l’Organizzazione Europea per lo Sfruttamento dei Satelliti Meteorologici EUMETSAT (European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites), la European Science Foundation, l’Agenzia di Difesa Europea EDA (European Defence Agency), l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima EMSA (European Maritime Safety Agency), l’Agenzia Europea GNSS (GSA) e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development).
I ministri si sono focalizzati sugli investimenti in aree con grandi potenziali di crescita o con un impatto diretto ed immediato sull’economia, come le telecomunicazioni e la meteorologia. Hanno approvato il livello di risorse dell’ESA per il periodo 2013-2017, le proposte per il settore dell’Osservazione della Terra e confermato l’impegno per lo sfruttamento della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
I ministri hanno assicurato investimenti per la definizione dettagliata dello studio del nuovo lanciatore Ariane 6 e per la continuazione dello sviluppo di Ariane 5 ME modificato, con lo scopo di sviluppare quanti più elementi comuni possibili tra i due lanciatori. Queste attività sono finanziate per due anni e la decisione di continuare, per entrambi i lanciatori, sarà presa nel 2014.
I ministri hanno dato semaforo verde all’Europa per fornire il modulo di servizio del Veicolo Orion Multifunzione con Equipaggio (MPCV Orion Multipurpose Crew Vehicle) come contributo in cambio delle operazioni dal 2017 al 2020. Questa decisione è strategicamente importante per l’Europa in quanto rende possibile una cooperazione tra l’ESA e la NASA sul futuro sistema di trasporto spaziale di equipaggi.
I ministri degli Stati Membri dell’ESA hanno approvato una Dichiarazione Politica verso l’Agenzia Spaziale Europea che è la più funzionale per l’Europa. Nel fare ciò, i ministri hanno iniziato un processo in grado di definire come l’ESA può adattare le proprie operazioni per trarre vantaggio sia dalla propria struttura intergovernativa che dalla competenza dell’UE nello spazio. Hanno inoltre espresso la propria volontà di assicurare coordinazione e coerenza tra il processo iniziato da parte del’’ESA e quello iniziato dal lato UE. Tale Dichiarazione Politica è stata sostenuta anche dai ministri dei 7 Stati Membri dell’Unione Europea presenti alla riunione ma non ancora membri dell’ESA.
I ministri hanno deciso di riunire il prossimo Consiglio a livello ministeriale nella primavera del 2014.
I ministri hanno adottato le seguenti quattro Risoluzioni:
– Primo, “Sul ruolo dell’ESA nel sostenere la competitività e la crescita” momenti salienti politici e programmatici del Consiglio;
– Secondo, “Livello di risorse per le attività obbligatorie dell’Agenzia per il periodo 2013-2017” che copre il programma scientifico e le attività di base;
– Terzo, il rinnovo del contributo degli Stati Membri dell’ESA per i costi di gestione del Centro Spaziale guianese, lo spazio porto europeo nella Guyana francese; e
-Quarto, la “Dichiarazione Politica verso l’Agenzia Spaziale Europea che meglio serve all’Europa”.
L’ultima Risoluzione avvia un processo verso un’ulteriore evoluzione dell’ESA. L’obiettivo è di capitalizzare le competenze ed i risultati dell’ESA traendo beneficio dalle politiche UE. Il processo assicurerà il successo comprovato dell’ESA come agenzia spaziale di ricerca e di sviluppo per l’Europa, gli Stati Membri e l’Unione Europea.
Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.
Questa ESA che dopo tutti questi anni non ha ancora sviluppato neppure una modesta capsula, tipo Dragon o Orion, o anche più piccola, per mandare i propri astronauti nello spazio con i propri lanciatori ariane, e continua a chiedere passaggi alla NASA, alla Russia con la “soyuz” del secolo scorso, e ora vuole fare l’autostop addirittura con i cinesi, lascia davvero a desiderare.
L’Europa, unione di paesi avanzati, popolo di grandi esploratori e pionieri, oggi con i suoi 500 milioni di abitanti, più degli usa, quasi meta della Cina, in tutti questi decenni non ha ancora raggiunto la capacita autonoma di inviare i propri astronauti neppure in orbita bassa, e continua a non avere dei veri programmi abbastanza ambiziosi in tal senso.
Ma senza obiettivi, gli USA insegnano che non si va da nessuna parte.
L’ESA, a differenza della NASA, continua a non essere in grado di trascinare le giovani generazioni in progetti comuni e affascinanti.
Continua a non essere un vero stimolo capace di coinvolgere le migliori forze che ci sarebbero a disposizione nel vecchio continente, con tutte le benefiche ricadute che conseguirebbero nella ricerca tecnologica, biomedica e nell’innovazione.
Nell’industria e nei posti di lavoro.
A tal punto che persino dei privati USA, come Elon Musk di Space X, stanno per compiere il passo, e mettere in orbita gli astronauti USA con propri mezzi, mentre da noi neppure l’Ente Spaziale Europeo e’ in grado di farlo per i nostri astronauti.