Dragon verso la stazione spaziale internazionale
La capsula Dragon della compagnia SpaceX è stata lanciata con successo stanotte, 8 ottobre 2012, alle ore 2:35 CEST da Cape Canaveral in Florida. Dragon trasporta rifornimenti destinati alla stazione spaziale internazionale (ISS). L’arrivo sulla ISS è previsto per mercoledì 10 ottobre alle 13:32 CEST.
Il lancio su un vettore Falcon 9, della stessa SpaceX, è avvenuto dal Launch Complex 40 della Air Force Base di Cape Canaveral. Questa missione, denominata SpaceX CRS-1 (Commercial Resupply Services-1), rappresenta la prima di una serie di dodici missioni appaltate dalla NASA alla compagnia californiana, dopo il volo dimostrativo completato lo scorso giugno.
Dragon impiegherà i prossimi due giorni a sincronizzare la propria orbita con quella della ISS, avvicinandosi lentamente all’avamposto orbitale. Mercoledì, l’astronauta giapponese Aki Hoshide utilizzerà il braccio robotico della stazione spaziale per agganciare la capsula, avvicinarla alla ISS ed attraccarla al portello nadir del modulo Harmony (Nodo 2). I tre astronauti dell’expedition 33 attualmente sulla ISS apriranno il portello della capsula giovedì prossimo, cominciando le operazioni di scarico dei circa 400 kg di rifornimenti e materiali per nuovi esperimenti. Dragon rimarrà quindi sulla ISS fino al 28 ottobre, quando verrà sganciata e fatta ammarare nell’oceano pacifico, riportando a terra circa 760 kg di materiale.
Dopo il ritiro dello Space Shuttle nel 2011, la capsula Dragon è l’unico mezzo disponibile per riportare a terra materiale proveniente dalla stazione spaziale, ad esempio campioni di esperimenti o equipaggiamenti da riparare. Le altre navette cargo disponibili, la russa Progress, l’europea ATV e la giapponese HTV, non dispongono di questa capacità, mentre la capsula Sojuz, utilizzata per il trasporto degli astronauti, non può trasportare grosse quantità di materiale.
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Complimenti alla SpaceX, hanno completato il lancio con un motore KO riprogrammando il profilo del lancio automaticamente, ottima affidabilità.
Già. Niente di nuovo, per carità, succedeva la stessa cosa durante i lanci del Saturn nelle missioni Apollo, ma fa piacere vedere che anche il Falcon 9 è a prova di anomalia (fino ad un certo punto, ovviamente…).