NASA consegna un campione dell’asteroide Bennu a JAXA

La foto ufficiale della consegna del campione alla JAXA Credit: JAXA/NASA

Nell’ambito di uno scambio reciproco di campioni di asteroide, l’agenzia spaziale statunitense ha consegnato all’agenzia spaziale giapponese JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) una porzione del campione di asteroide Bennu raccolto dalla missione OSIRIS-REx nell’ottobre del 2020.

Il materiale asteroideo è stato ufficialmente consegnato dai rappresentanti della NASA, ai colleghi giapponesi durante una cerimonia tenutasi il 22 agosto presso il campus della JAXA di Sagamihara, in Giappone. Nella fattispecie, la consegna del campione e le firme dei relativi documenti, sono avvenute fra il Dr. Usui Tomohiro, Astromaterials Science Research Group Manager dell’Institute of Space and Astronautical Science della JAXA e il Dr. Francis McCubbin, Astromaterials Curator del Johnson Space Center della NASA.

Il trasferimento di questo materiale segue quello avvenuto nel novembre 2021, quando la JAXA consegnò alla NASA una porzione del campione dell’asteroide Ryugu prelevato dalla sonda Hayabusa 2. Questo accordo permette alle due agenzie di condividere i propri risultati e di promuovere la cooperazione scientifica e tecnologica tramite le missioni di raccolta di campioni asteroidei. Gli obiettivi scientifici delle due missioni sono quelli di comprendere le origini e le storie degli asteroidi primitivi e ricchi di materiale organico e il ruolo che potrebbero aver avuto nel processo di formazione dei pianeti.

«Apprezziamo la nostra continua collaborazione con JAXA sulle missioni di recupero di campioni di asteroidi, perché ci permettono di aumentare il nostro ritorno scientifico riducendo i rischi annessi a questo tipo di missioni» ha affermato Kathleen Vander Kaaden, scienziata capo per la conservazione degli astromateriali del Science Mission Directorate presso il quartier generale della NASA di Washington. «JAXA ha ampie capacità di conservazione dei campioni e non vediamo l’ora di scoprire cosa impareremo dalle analisi condivise dei campioni di OSIRIS-REx».

La sonda Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, and Security-Regolith Explorer (OSIRIS-REx) è stata lanciata nel 2016 e ha raggiunto il suo obiettivo, l’asteroide Bennu, nel 2018 e nel 2020 ha raccolto con successo del materiale superficiale. Infine, il 24 settembre 2023 il veicolo spaziale ha portato sulla Terra 121,6 grammi di Bennu contenuti in 24 recipienti, più del doppio della quantità richiesta dalle specifiche di missione. Nell’ambito dell’accordo fra le due agenzie, l’Astromaterials Research and Exploration Science Division del Johnson Space Center della NASA, ha trasferito alla JAXA 0,66 grammi di campione di Bennu, equivalenti al 0,55 % della massa complessiva del campione.

Dal canto suo, Hayabusa 2 aveva raccolto 5,4 grammi di Ryugu, suddivisi in due campioni e nel 2021 la JAXA aveva consegnato alla NASA alcuni granuli di circa 23 mm e dei campioni di materiale aggregato, consentendo così a entrambi i Paesi di sfruttare al meglio i campioni e di condividere la responsabilità della loro conservazione.

La porzione del campione di Bennu della JAXA, è stata alloggiata nelle camere bianche del centro di conservazione dei campioni extraterrestri del campus della JAXA di Sangamihara, che sono appena state ampliate. Il team di scienziati dell’agenzia nipponica ha ricevuto i campioni rinchiusi in contenitori in atmosfera inerte (azoto), i quali sono stati aperti in apposite glovebox, ovvero in appositi contenitori sigillati in atmosfera di azoto, trasparenti e dotati di appositi guanti a tenuta d’aria. Il team della JAXA si metterà al lavoro per creare innanzitutto un’iniziale descrizione del campione, pesandolo con estrema precisione, osservandolo con i microscopi spettroscopici sia nella luce visibile che in quella infrarossa. Il campione poi verrà distribuito attraverso un processo di selezione competitiva ad altri istituti di ricerca al fine di studiare le differenze e le somiglianze fra gli asteroidi Bennu e Ryugu.

«Grazie per aver portato in sicurezza questi prezioni campioni di asteroide da Bennu alla Terra e quindi in Giappone» ha affermato Tomohiro Usui, Astromaterials Science Research Group Manager dell’Institute of space and Astronautical Science della JAXA. «Come colleghi conservatori, comprendiamo la tensione e la responsabilità che accompagnano questi compiti. Ora è il nostro turno alla JAXA. Andremo avanti con i nostri piani per ricavare risultati scientifici significativi da questi preziosi campioni».

Gli asteroidi sono detriti rimasti dagli eventi risalenti all’alba del Sistema Solare. Il Sole e i suoi pianeti si sono formati da una nube di polveri e gas circa 4,6 miliardi di anni fa, e si ritiene che gli asteroidi si siano formati nei primi milioni di anni di storia del nostro Sistema Solare. Le cosiddette sample return mission, ovvero le missioni che hanno come scopo quello di prelevare dei campioni da un oggetto extraterrestre per poi portarlo sulla Terra, come appunto OSIRIS Rex e Hayabusa 2, contribuiscono a fornire nuovi dati su come si è svolta l’evoluzione del sistema solare.

Le analisi iniziali dei campioni di Bennu, hanno rivelato la presenza di una polvere ricca di carbonio e azoto. I membri del team analitico di OSIRIS Rex, hanno inoltre trovato evidenze di molecole organiche e di minerali contenenti fosforo e acqua che potrebbero rappresentare gli elementi costitutivi essenziali per la vita.

Un altro membro dell’Astromaterials Science Research Group giapponese, Tachibana Shogo, ha spiegato durante una conferenza stampa che i campioni di Bennu sembrano simili a quelli di Ryugu, essendo per lo più nerastri con alcune zone bianche e con una sequenza di sfumature intermedie.

Sia il materiale prelevato da Bennu, che quello raccolto su Ryugu sembrano provenire da un antico oggetto “genitore” in comune, formatosi oltre l’attuale orbita di Saturno, che si è frammentato e che è stato trasportato nel Sistema Solare interno. Le differenze fra questi due asteroidi stanno emergendo man mano che viene analizzata dettagliatamente la loro composizione chimica.

Fonti: NHK World Japan; NASA; ISAS/JAXA

  Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)