Torna in volo il New Shepard di Blue Origin

New Shepard in fase di discesa. Credits: Blue Origin

Il veicolo New Shepard di Blue Origin è tornato in volo lo scorso 19 maggio dopo una attesa durata quasi due anni. La missione ha visto come protagonista un equipaggio costituito da sei persone in un volo spaziale suborbitale che la compagnia ha definito essere stato un successo nonostante un problema con i paracadute. Il New Shepard è decollato dal sito di lancio di Blue Origin nel Texas occidentale alle 10:35 ora locale. Il conto alla rovescia era stato sospeso per più di 20 minuti a T-10 minuti per un problema tecnico non specificato.

La salita del veicolo è apparsa nominale così come il ritorno a Terra del modulo propulsivo, atterrato su una piattaforma situata nelle vicinanze del sito di lancio. Tuttavia, uno dei tre paracadute che frenano la discesa della capsula dell’equipaggio non si è dispiegato completamente. I funzionari della compagnia hanno dichiarato nel webcast post-volo che la capsula è progettata per atterrare in sicurezza con solo due paracadute e che tutte le sei persone a bordo erano in buone condizioni.

Blue Origin non ha fatto alcun riferimento all’anomalia del paracadute nelle dichiarazioni post-volo, ma ha osservato che la durata della missione è stata di 9 minuti e 53 secondi, mentre i precedenti voli del New Shepard erano durati mediamente 20 secondi in più. Questo volo, così come i precedenti, ha raggiunto un’altitudine massima di circa 106 km.

L’equipaggio della missione NS-25 comprendeva Ed Dwight, un ex pilota dell’aeronautica americana di 90 anni che nel 1961 fu selezionato dall’amministrazione Kennedy per essere il primo candidato astronauta di colore. Dwight si era diplomato alla Air Force’s Aerospace Research Pilot School, ma non è mai stato selezionato dalla NASA nei successivi corsi per astronauti. Lasciò l’Air Force nel 1966 e divenne scultore. La partecipazione di Dwight alla missione NS-25 è stata sponsorizzata da Space for Humanity, un’organizzazione no-profit che organizza voli su veicoli spaziali commerciali. Dwight dopo il volo ha dichiarato di essere «estasiato», affermando che «questa è un’esperienza che cambia la vita». Ed Dwight è diventato l’uomo più anziano ad aver raggiunto lo spazio.

Oltre a Dwight, l’equipaggio della missione NS-25 ha visto la presenza di:

  • Mason Angel, fondatore della società di venture capital Industrial Ventures.
  • Sylvain Chiron, aviatore e pilota che ha fondato la Brasserie Mont Blanc, uno dei più grandi birrifici artigianali francesi.
  • Ken Hess, un ingegnere informatico e imprenditore che ha fondato un’organizzazione no-profit per l’istruzione STEM, Science Buddies.
  • Carol Schaller, contabile in pensione.
  • Gopi Thorakura, un pilota che gestisce un centro olistico.
La diretta del lancio di NS-25

Questo è stato il primo volo in cui il New Shepard ha trasportato persone dalla missione NS-22 dell’agosto 2022. Nel settembre 2022, la missione NS-23, che trasportava alcuni payload per la ricerca scientifica e nessuna persona, ha subito un problema al propulsore un minuto dopo il decollo. Il veicolo ha attivato automaticamente le procedure di emergenza facendo atterrare in sicurezza la capsula ma il modulo propulsivo rimase distrutto. Le successive indagini attribuirono l’incidente al cedimento strutturale dell’ugello del motore BE-3PM del veicolo. L’ugello aveva subito temperature più elevate di quelle stabilite in fase di progetto. Questo inconveniente spinse la FAA e chiedere a Blue Origin di apportare modifiche al design dell’ugello. Il New Shepard tornò in volo nel dicembre 2023 con la missione NS-24, simile alla NS-23 per via assenza di persone a bordo. All’epoca i funzionari della compagnia dissero che i voli con equipaggio umano sarebbero ripresi nel breve periodo senza però comunicare una data specifica.

La lunga interruzione dei voli del New Shepard ha spinto l’industria a speculare sul futuro del veicolo e sulla priorità che esso ricopre all’interno dell’azienda. Blue Origin sta anche lavorando a un veicolo per lanci orbitali, il New Glenn, il cui primo volo, salvo ulteriori ritardi, è previsto entro la fine dell’anno, così come al veicolo di trasferimento orbitale Blue Ring e al lander lunare Blue Moon, tutti progetti discussi durante il webcast della missione NS-25.

Al momento non sono state comunicate le date del prossimo volo poiché serviranno sicuramente alcuni mesi per una completa analisi del problema della mancata apertura del terzo paracadute, prima di un nuovo ritorno al volo.

Fonte: SpaceNews.com

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.