IM-1: L’odissea di Odysseus
Con l’arrivo della notte lunare, prima dell’esaurimento delle batterie per mancanza di irraggiamento solare, lo scorso 29 febbraio il lander commerciale di Intuitive Machines è stato spento e messo in ibernazione. L’azienda di Houston non nega però di nutrire qualche speranza per un non previsto risveglio tra due o tre settimane, quando sul luogo dell’atterraggio il Sole sarà abbastanza forte per ricaricare le batterie.
Before its power was depleted, Odysseus completed a fitting farewell transmission. Received today, this image from February 22nd showcases the crescent Earth in the backdrop, a subtle reminder of humanity’s presence in the universe.
Intuitive Machines
Goodnight, Odie. We hope to hear from you…
Con la missione IM-1 Intuitive Machines ha stabilito diversi primati, tra cui:
- primo carico di propellenti criogenici in rampa per un payload (Odysseus);
- primo volo di un serbatoio criogenico in materiale composito senza rivestimento (linerless);
- prima accensione di un propulsore criogenico dopo qualche giorno dal lancio;
- prima accensione nello spazio di un propulsore MethaLox (metano e ossigeno liquidi);
- prima missione completata del programma NASA Commercial Lunar Payload Services (CLPS);
- primo lander privato ad atterrare sulla superficie lunare.
Come già descritto il giorno dell’atterraggio, Odysseus è stato vittima di diversi problemi di navigazione che lo hanno portato a un contatto abbastanza violento con la superficie, tale da causare la rottura di una o due zampe e il conseguente coricamento su un lato.
Secondo quanto descritto da Stephen Altemus e Tim Crain, cofondatori di I.M., il lander è atterrato correttamente su un leggero pendio di 12°, giusto il tempo di acquisire dati e quindi in due secondi si è adagiato sul fianco, appoggiandosi al serbatoio dell’elio o alla struttura in cui è alloggiato il computer.
I problemi durante l’atterraggio sono stati gli ultimi di una serie che è iniziata ancora prima del lancio e che sono stati risolti dal team:
- temperatura troppo alta del metano liquido durante il carico dei propellenti al primo tentativo di lancio il 13 febbraio, causa del rinvio al 15 (giorno dell’avvenuto lancio);
- dati non conformi che lo star tracker inviava al sistema di navigazione;
- deriva dell’imbardata durante l’accensione di validazione del propulsore;
- insufficiente raffreddamento del propulsore prima delle accensioni, sia per la parte dell’ossigeno liquido sia per quella del metano;
- inserzione in un’orbita lunare più bassa del previsto;
- sensori laser non funzionanti durante la discesa verso la superficie, a causa di una dimenticanza nell’attivazione degli stessi prima del lancio;
- utilizzo del payload sperimentale NASA Navigation Doppler Lidar for Precise Velocity and Range Sensing, per sopperire al problema di cui sopra, che ha funzionato correttamente fino a 100 m di altitudine, dopodiché Odysseus ha utilizzato il meno preciso sistema ottico per l’atterraggio;
- l’atterraggio è avvenuto con il propulsore acceso a causa dell’Automated Flight Manager che non ha rilevato le condizioni per spegnerlo;
- l’atterraggio brusco ha causato il contatto dell’ugello del propulsore con la superficie;
- le antenne del lander non erano rivolte correttamente verso la Terra e il segnale rimbalzava sulla superficie;
- tutte le comunicazioni sono avvenute tramite l’antenna a basso guadagno.
Tutto questo, unito al fatto che il veicolo carico di propellenti non era mai stato sottoposto a test di vibrazioni paragonabili a quelle del lancio, il propulsore non era mai stato testato in condizioni di vuoto e il sistema di comunicazione non era mai stato testato (ovviamente) sulla distanza Terra-Luna, rende l’impresa di I.M. veramente storica.
Con il supporto NASA, il controllo missione di I.M ha prontamente affrontato e risolto nel giro di poche ore i diversi problemi, consentendo al lander di arrivare integro sulla superficie, operare per oltre 6 giorni e inviare a Terra oltre 350 MB di dati.
NASA ha confermato che tutti e sei i payload governativi sono stati attivati e hanno inviato tutti i dati scientifici raccolti, tranne le fotocamere SCALPSS che a causa del malfunzionamento di una porta seriale non hanno ripreso immagini durante la discesa e l’atterraggio.
Nonostante le batterie, i computer, la radio e tutta l’elettronica generale di bordo non sia stata progettata per sopportare temperature nell’ordine di −170 °C tipiche della notte lunare, Intuitive Machines spera che il lander si risvegli al ritorno del Sole, come recentemente avvenuto con la sonda SLIM dell’agenzia spaziale giapponese JAXA.
Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.