Chandrayaan-3 in rotta per la Luna

Il decollo di Chandrayaan-3. Credit: ISRO

L’India ha lanciato con successo il lander lunare robotico Chadrayaan-3, tentando per la seconda volta nella sua storia di raggiungere il suolo selenico.

Con puntualità nominale, il vettore LVM-3 (Launch Vehicle Mark-3) si è sollevato dalla seconda rampa di lancio dello Satish Dharwan Space Centre di Sriharikota, Andhra Pradesh, quando in Italia erano le 11:05 di venerdì 14 luglio 2023.

Una spettacolare immagine del lancio della missione indiana Chandrayaan-3. Credits: ISRO

Poco dopo la separazione del carico utile dall’upper stage criogenico C25, l’ISRO (Indian Space Research Organization), per mezzo del proprio direttore Sreedhara Panicker Somanath, ha dichiarato il successo del lancio: «auguriamo tutto il meglio alla sonda Chandrayaan-3 per il suo viaggio verso la Luna».

Chandrayaan-3

Il veicolo spaziale Chandrayaan-3 è composto da tre elementi: il lander Vikram (coraggio), del peso di 1.726 kg, il rover Pragyan (saggezza) di 26 kg, e il modulo propulsivo del peso di 2.148 kg, per una massa complessiva di 3.900 kg. Il veicolo spaziale indiano nel corso delle tre settimane seguenti il lancio, provvederà a innalzare la sua attuale orbita ellittica attorno al nostro pianeta, fino a eseguire la manovra detta TLI (Trans-Lunar Injection – Traiettoria di Inserzione Lunare) che la collocherà in orbita al nostro satellite naturale il prossimo 5 agosto, se tutto proseguirà secondo i programmi.

Una volta raggiunta l’orbita lunare, il modulo propulsivo verrà sganciato e proseguirà il la sua missione scientifica. Il lander Vikram inizierà la sua manovra di discesa autonoma verso il polo Sud il 23 agosto e toccando il suolo alle 21:17 italiane. La zona di allunaggio individuata è un rettangolo di 4 × 2,4 km situato a 69,367621 S, 32,348126 E, ed è stata individuata utilizzando le fotografie ad alta risoluzione scattate dall’orbiter della missione Chandrayaan-2 e dal Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA.

Una volta raggiunto il suolo lunare, il rover a sei ruote Pragyan scenderà da Vikram tramite una rampa. Entrambi i veicoli spaziali, dotati di pannelli fotovoltaici, inizieranno il rispettivo lavoro scientifico per la durata di un giorno lunare (14 giorni terrestri).

Nel frattempo, l’ISRO ha annunciato di aver fatto eseguire alla sonda la prima manovra di innalzamento orbitale (Earthbound Firing-1), tramite i comandi inviati dalle antenne dell’ISRO Telemetry Tracking and Command Network (ISTRAC) di Bangalore. Al termine di questa prima manovra, Chandrayaan-3 è stata collocata su di un’orbita ellittica di 173 × 41.762 km. ISRO ha anche dichiarato che le condizioni della sonda sono nominali.

I principali obiettivi della missione sono:

  1. dimostrare la capacità di atterraggio morbido e in sicurezza sulla superficie lunare;
  2. dimostrare la capacità di guida del rover Pragyan sulla Luna;
  3. svolgere esperimenti scientifici in-situ.

Chandrayaan-3 avrà soprattutto il compito di far dimenticare il fallimento della missione lunare precedente, Chandrayaan-2, che nel settembre 2019 fallì l’allunaggio schiantandosi al suolo, per colpa di un problema software.

Il lander Vikram trasporta sette carichi scientifici, inclusi lo strumento per la misurazione del plasma ambientale e lo Spectro-polarimetry of Habitable Planetray Earth (SHAPE), per effettuare studi spettrali e polarimetrici della Terra dall’orbita lunare. Vikram rileverà inoltre l’attività sismica al fine di fornire evidenze sulla struttura interna del nostro satellite, misurerà la temperatura presente 10 centimetri al di sotto della superficie selenica per l’intera durata della sua missione e infine contribuirà agli studi di riflessione laser della NASA con il suo retroriflettore.

Il distacco dei booster laterali a propellente solido. Credits: ISRO/YouTube
L’espulsione della carenatura. Credits: ISRO/YouTube
Il distacco della sonda dal terzo stadio del vettore. Credits: ISRO/YouTube

Anche l’ESA in supporto alla missione

Le comunicazioni sono una parte essenziale di ogni missione spaziale e Chandrayaan-3 non fa di certo eccezione. Le stazioni per le comunicazioni sulla Terra mantengono in connessione sicura gli operatori con i veicoli spaziali che si avventurano nei meandri del Sistema Solare e oltre.

ISRO gestisce un’antenna da 32 metri per le comunicazioni spaziali, la quale permette di localizzare, seguire, inviare e ricevere telemetria e dati scientifici dai veicoli spaziali indiani.

Tuttavia, gli operatori dell’agenzia spaziale indiana necessitano di comunicare con le proprie unità spaziali, anche quando esse non sono nel raggio d’azione dell’antenna. Per evitare di costruire ulteriori e costose stazioni di terra, ISRO, come altre agenzie spaziali e operatori commerciali di tutto il globo, si avvarrà del supporto da parte di stazioni di organizzazioni gestite da partner. Questa soluzione non solo è utile a ridurre i costi, ma aiuta anche a rafforzare la collaborazione internazionale nel campo del volo spaziale.

Grazie al proprio network globale di stazioni per la comunicazione nello spazio profondo chiamato ESTRACK, ESA può aiutare i propri partner a tracciare, inviare comandi e ricevere dati da veicoli spaziali situati quasi dappertutto nel Sistema Solare tramite il centro per il controllo delle missioni ESOC di Darmstadt, in Germania.

Il contributo europeo alla missione Chandrayaan-3. Credits: ESA

L’antenna da 15 m di Kourou, nella Guiana Francese, dell’Agenzia Spaziale Europea, verrà usata per seguire Chandrayaan-3 nei giorni che seguono immediatamente il lancio, per aiutare a verificare le condizioni della sonda indiana dopo la fase di lancio e mentre essa inizia il proprio viaggio verso la Luna.

Mentre la sonda si allontana dalla Terra, l’ESA coordinerà il supporto al tracciamento fornito dall’antenna di 32 m gestita dalla Goonhilly Earth Station Ltd nel Regno Unito, la quale coadiuverà le comunicazioni con il modulo propulsivo e il lander del veicolo spaziale indiano. Sarà fondamentale l’intervento della stazione di Goonhilly durante l’intera fase delle operazioni di superficie del lander Vikram, assicurando il corretto invio dei dati da esso raccolti arrivino in sicurezza al pool scientifico dell’ISRO.

Le due antenne europee faranno da complemento al supporto fornito dal Deep Space Network della NASA e alle stazioni dell’agenzia spaziale indiana, per garantire agli ingegneri indiani la piena operatività della sonda.

I record

Il successo nelle operazioni di allunaggio morbido di Chandrayaan-3, renderanno l’India la quarta nazione al mondo a raggiungere il suolo lunare con un proprio veicolo spaziale, seguendo così Stati Uniti, l’ex Unione Sovietica e la Cina. Tuttavia, Vikram potrebbe anche regalare al subcontinente asiatico il primato dell’allunaggio più vicino al polo Sud lunare della storia dell’astronautica.

Fonti: SpaceNews.com; ISRO; The Times of India; Brochure di Chandrayaan-3; ESA; The Economic Times.

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)