Aumenta ancora il budget ESA
La Conferenza Ministeriale ESA che nei giorni scorsi si è tenuta a Parigi non sarà ricordata solo per la presentazione della nuova classe di astronauti europei, ma anche per il cospicuo aumento al budget dell’agenzia. I ministri con delega al settore spaziale dei 26 paesi europei membri, membri associati e paesi cooperanti, hanno ancora una volta dato fiducia alla comune agenzia spaziale continentale, incrementandone il budget del 17%. Si è passati dai 14,5 miliardi di euro approvati nel 2019, agli attuali 16,9 per il triennio 2023–2025. Il nuovo budget rafforza la politica spaziale europea, in particolare nei settori dei lanciatori, osservazione della Terra, esplorazione umana e robotica e programmi scientifici.
«Con le difficoltà economiche attuali è imperativo investire saggiamente in quei settori industriali che creano lavoro e prosperità in Europa», ha affermato il direttore generale ESA Josef Aschbacher. «Attraverso questi investimenti stiamo costruendo un’Europa la cui agenda spaziale rispecchia la sua forza politica ed economica. Stiamo rafforzando il settore spaziale europeo, avviando una nuova era di ambizione, determinazione, forza e orgoglio. Il monitoraggio dei cambiamenti climatici e la sostenibilità rimangono le nostre priorità, scienza ed esplorazione saranno di ispirazione per le prossime generazioni e costruiremo un’Europa in cui prospererà l’imprenditoria spaziale».
Tutto dipende dagli investimenti e se le cifre di cui stiamo parlando possono sembrare esorbitanti ricordiamo quanto ci spiegò nel 2019 l’allora direttore generale Jan Wörner durante la presentazione alla stampa della missione Beyond di Luca Parmitano: «In Europa ogni euro speso in attività spaziali genera un ritorno sei volte superiore. Ogni cittadino europeo paga 10 € all’anno per mantenere le attività di ESA, di cui solo 1 € va a supporto delle missioni umane come quella di Luca [Parmitano, ndr]. Vi sembra troppo?»
Con 3,5 miliardi di euro la Germania si conferma ancora come primo paese finanziatore, seguito dalla Francia con 3,2; Italia con 3; Regno Unito con 1,8; Belgio e Spagna con 0,9 e Svizzera con 0,6. Queste sono anche le nazionalità dei nuovi astronauti di ruolo presentati, salvo Italia e Germania che hanno già attivi rispettivamente 3 e 2 astronauti e che ne hanno ottenuti altri 2 a testa tra le riserve.
Vediamo le principali voci del budget:
Programmi scientifici: 3,2 miliardi di euro.
Proseguiranno le missioni previste dalla Cosmic Vision del 2005, avviando inoltre lo sviluppo di quelle future del programma Voyage 2050.
Nel 2023 verranno lanciate le missioni JUICE, verso Giove e le sue lune ghiacciate, ed Euclid che mapperà gran parte dell’Universo per lo studio della materia ed energia oscura.
Lanciatori: 2,8 miliardi.
Con il debutto del nuovo Ariane 6 previsto per il tardo 2023 e la continua evoluzione del vettore Vega, a guida italiana e arrivato alla più potente versione C, ESA rafforza il suo parco lanciatori.
Continuerà anche la realizzazione dello spazioplano riutilizzabile Space Rider che sarà in grado di restare fino a due mesi in orbita svolgendo esperimenti scientifici e rientrare a Terra autonomamente.
Da qualche anno ESA ha inoltre avviato lo studio di tecnologie volte alla sostenibilità ambientale e alla riutilizzabilità. Inizieranno anche le attività in vista di un futuro programma spaziale con equipaggio.
Esplorazione umana e robotica: 2,7 miliardi.
Un settore molto importante per ESA perché unisce innovazione scientifica e tecnologica di prim’ordine ed è indubbiamente fonte di ispirazione per le prossime generazioni.
Il programma Terrae Novae si focalizza su tre destinazioni, l’orbita bassa terrestre, la Luna e Marte.
Per quanto riguarda l’orbita bassa terrestre ESA continuerà la sua partecipazione al programma ISS fino almeno al 2030, con l’invio dei propri astronauti e la gestione del modulo laboratorio Columbus. Come spiegato dal Direttore Generale ESA Josef Aschbacher e dal direttore del direttorato di Esplorazione Umana e Robotica David Parker, la ISS sarà probabilmente la prima destinazione per gli astronauti della classe 2022, freschi di nomina.
La Luna sarà la prossima destinazione ed ESA sarà in prima linea con il Large Logistic Lander per l’invio di carichi commerciali sulla superficie. Continuerà la realizzazione di ulteriori European Service Module (ESM), di cui il primo esemplare è attualmente nei pressi della Luna a supporto della capsula Orion per la prima missione NASA Artemis I.
Confermata la partecipazione al Lunar Gateway con la fornitura dei moduli ESPRIT e I-HAB e la sicurezza di avere già assicurata la partecipazione di almeno tre astronauti europei, di cui uno sicuramente sarà italiano (Cristoforetti o Parmitano, come annunciato dall’Agenzia Spaziale Italiana).
Sviluppo del programma MoonLIGHT per la realizzazione di un sistema di navigazione e comunicazione in orbita lunare.
Dopo la Luna, Marte è l’altra meta per eccellenza dove ESA ha attualmente in orbita le sonde Mars Express e Trace Gas Orbiter.
Il rover Rosalind Franklin, che ha subito le conseguenze della guerra in Ucraina, verrà lanciato non prima del 2028 dopo la realizzazione di un modulo europeo per l’atterraggio, in sostituzione di quello fornito dalla Russia. Un accordo potrebbe essere raggiunto con NASA per la fornitura del vettore di lancio e il propulsore di discesa sulla superficie.
Confermato anche l’impegno europeo alla prestigiosa missione Mars Sample Return Mission insieme a NASA, per recuperare alcuni campioni che il rover Perseverance sta selezionando e sigillando, e riportarli a Terra. ESA si occuperà del braccio robotico che in orbita marziana preleverà il campioni dal modulo di ascesa MAV e li trasferirà nell’orbiter, anch’esso europeo, che li porterà verso la Terra.
Osservazione della Terra: 2,7 miliardi.
Il programma FutureEO (Earth Observation) è il cuore dei programmi europei riguardanti il nostro pianeta per meglio comprendere quanto avviene sulle terre emerse, atmosfera e mari e oceani.
Continuerà la collaborazione insieme all’Unione Europea per il programma Copernicus per la raccolta, diffusione e utilizzo dei dati raccolti dai veri satelliti Sentinel della costellazione.
Ricevono pieno supporto i programmi InCubed-2, a supporto di imprese volte a commercializzare i dati di EO; Digital Twin Earth, per lo sviluppo di un modello digitale della Terra in cui simulare ogni evento terrestre, atmosferico e marittimo; TRUTHS, un satellite che diventerà lo standard di riferimento per le osservazioni EO.
Due ambiziose missioni future hanno ricevuto il consenso allo sviluppo: Harmony, per l’osservazione degli oceani, ghiacci e dinamiche terrestri, e MAGIC, per l’osservazione gravimetrica dei volumi d’acqua negli oceani, calotte polari e ghiacciai.
Fonte e foto credits: ESA.
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