ESA sospende ufficialmente il lancio del rover marziano Exomars Rosalind Franklin
L’Agenzia Spaziale Europea ha diffuso poco fa una nota per comunicare una serie di decisioni prese oggi, 17 marzo, nel corso di una riunione informale del Consiglio degli Stati Membri. Tali determinazioni consistono nella sospensione generalizzata di vari progetti di collaborazione tra ESA e la controparte russa Roskosmos a causa delle sanzioni introdotte in seguito all’invasione dell’Ucraina iniziata dalla Russia lo scorso 24 febbraio. L’evoluzione della situazione nel corso degli ultimi 20 giorni lascia dunque presagire un’interruzione dei rapporti lunga e dolorosa, che sta già facendo sentire le sue ripercussioni su vari programmi in corso e futuri.
La comunicazione di oggi non contiene soluzioni pratiche agli inevitabili ritardi, ma è comunque utile per fare il punto della situazione ed esprimere il punto di vista ufficiale dell’agenzia. Il Direttore Generale di ESA Joseph Aschbacher riconvocherà il Consiglio nel corso delle prossime settimane, quando saranno state predisposte almeno una parte delle misure di mitigazione necessarie. La collaborazione tra ESA e Roskosmos si è infatti sviluppata positivamente per decenni, ed estricare e separare il percorso comune delle due agenzie richiederà ancora molto lavoro e, soprattutto, alternative pratiche.
Exomars Rover “Rosalind Franklin”
ESA ha confermato la sospensione della collaborazione con l’agenzia spaziale russa Roskosmos per il programma ExoMars, che prevedeva il lancio verso Marte del primo rover europeo e della piattaforma scientifica russa Kazačok con un vettore Proton nell’estate 2022. Ad Aschbacher è stato dato mandato di iniziare con urgenza uno studio di fattibilità a livello industriale per definire eventuali nuove modalità di implementazione della missione ExoMars Rover.
Per una semplice questione di tempi di transito e meccanica orbitale, una nuova data di lancio non sarà possibile prima della seconda metà del 2024.
Trasporto spaziale
In seguito alla decisione di Roskosmos di richiamare in patria il personale presente allo spazioporto europeo di Kourou in Guiana Francese, tutte le missioni programmate per il vettore Sojuz sono state a loro volta sospese. Le conseguenze ricadono su quattro missioni istituzionali di ESA e su quelle per le quali ESA aveva fatto da procacciatrice dei servizi di lancio. Tra queste vi sono i lanci di Galileo M10, Galileo M11, Euclid e EarthCARE.
Aschbacher ha iniziato a valutare potenziali servizi di lancio alternativi per queste missioni, che includeranno una revisione del calendario dei primi lanci di Ariane 6. In altre parole, almeno una parte delle missioni oggi lasciate a terra dall’indisponibilità del Sojuz saranno riassegnate al nuovo vettore Ariane 6, il cui esordio è programmato per l’estate 2022. Una nuova versione del calendario dei lanci, che includa le missioni inizialmente programmate per il lanciatore Sojuz, sarà sottoposta agli Stati Membri alla prossima seduta del Consiglio.
Il programma Stazione Spaziale Internazionale
La partecipazione europea al programma ISS continua nominalmente. L’obiettivo principale rimane quello di operare l’avamposto spaziale in modo sicuro, con particolare riferimento agli astronauti a bordo della stazione.
Una presa di posizione anche politica
Il comunicato stampa di ESA lascia trasparire una chiara presa di posizione politica, diretta emanazione della volontà degli stati membri, espressa con toni garbati ma netti e che non sorprendono totalmente dopo le dichiarazioni particolarmente proattive emerse durante lo Space Summit 2022.
Traducendo letteralmente (in corsivo) le parole del comunicato stampa, come organizzazione intergovernativa con il mandato di sviluppare e implementare il programma spaziale dei suoi stati membri, «nel pieno rispetto dei valori europei», ESA ha deplorato profondamente le tragiche conseguenze e le perdite umane dell’«aggressione» dell’Ucraina. Pur riconoscendo l’impatto negativo sui programmi di esplorazione scientifica, ESA si allinea completamente alle sanzioni imposte alla Russia dai suoi stati membri. Il comunicato ha inoltre specificato come tutte le decisioni prese oggi in sede di Consiglio sono state espresse all’«unanimità».
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