Themis: completati i test sui serbatoi

Il sito dei test di Vernon, lungo la Senna tra Parigi e Le Havre. Credit: ArianeGroup

Continua lo sviluppo del dimostratore riutilizzabile europeo Themis con il completamento dei primi test criogenici dei due serbatoi del propellente.

A un anno dall’avvio del programma e dai primi test di assemblaggio del corpo principale, ArianeGroup ha appena concluso una campagna di 6 test di riempimento e svuotamento dei due serbatoi (ossigeno e metano liquidi) del dimostratore Themis. I test, condotti presso il sito di Vernon in Normandia (Francia), hanno avuto pieno successo e oltre ai sistemi criogenici e relative procedure di carico e scarico, hanno riguardato anche la parte elettrica ed elettronica gestionale.

Immagine ripresa durante i test in cui si nota il grado di riempimento dei serbatoi. Credits: ArianeGroup

«Sono tempi molto eccitanti», ha affermato Yann Tincelin Space Transportation Systems Project Engineer presso ESA. «Il prossimo passo sarà quello di unire i due elementi chiave del programma preparatorio dei futuri lanciatori europei, l’assemblaggio del propulsore Prometheus sul dimostratore Themis».

Prometheus è il nuovo propulsore ultra low cost riutilizzabile che ESA monterà sui futuri lanciatori, probabilmente già a partire da una speciale versione dell’Ariane 6. Sviluppato per ridurre i costi di produzione di dieci volte rispetto all’attuale Vulcain 2 dell’Ariane 5, utilizzando ossigeno e metano liquidi Prometheus potrà equipaggiare qualsiasi stadio di un vettore, standardizzando quindi sistemi, tecnologie, processi e infrastrutture.

Timeline dello sviluppo e test del dimostratore Themis. Credits: ESA

Nelle prossime settimane, sempre a Vernon, è previsto l’inizio degli hot fire tests statici del vettore, cui faranno seguito nel 2023, i primi test di lancio a bassa quota e atterraggio presso l’Esrange Space Center di Kiruna, nel nord della Svezia, dove sono in corso i lavori sul sito dei test.
Nel 2025 il programma verrà trasferito a Kourou in Guiana francese per i test di lancio ad alta quota e successivo atterraggio su terraferma o piattaforma oceanica.

Fonte: ESA.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.