Scott e Irwin in auto a spasso sulla Luna

Irwin e il lunar rover al termine di EVA 1. Credit: NASA

31 luglio 1971

Dal nostro inviato a Houston.

Gli astronauti David Scott e James Irwin, da ieri notte sulla superficie della Luna, hanno compiuto la loro prima escursione all’esterno del modulo lunare. Grazie al lunar rover i due astronauti di Apollo 15 hanno potuto percorrere più di 10 km nei pressi del Mons Hadley.

Dopo l’atterraggio, avvenuto in nottata, gli astronauti non hanno dovuto aspettare molto per dare un’occhiata ai dintorni. Prima di andare a dormire, infatti, Scott e Irwin hanno indossato le tute lunari e depressurizzato il modulo lunare Falcon. Subito dopo hanno aperto il portello nella parte alta del modulo e Scott si è affacciato a perlustrare visivamente i dintorni del luogo di atterraggio, operazione molto importante per la pianificazione delle escursioni successive. L’astronauta ha potuto anche utilizzare la macchina fotografica con teleobiettivo potendo usufruire di una piattaforma molto stabile. L’attività extraveicolare “in piedi”, o stand-up EVA, come si dice in inglese, è durata 33 minuti e 7 secondi. Dopo aver ripressurizzato la cabina gli astronauti hanno poi trascorso il loro primo periodo di sonno sulla Luna.

Bennett Hill, ripresa da Scott durante la stand-up EVA. Credit: NASA

Durante il sonno dell’equipaggio i tecnici della NASA a Terra hanno constatato una piccola perdita di ossigeno dalla cabina del modulo lunare. Data la piccola entità si è deciso di non svegliare gli astronauti immediatamente. Scott e Irwin sono stati poi svegliati con un’ora di anticipo rispetto al programma e accendendo la modalità di telemetria veloce si è stabilita l’origine della perdita in una valvola impostata in maniera errata.

La vista dal finestrino prima dell’inizio della prima escursione lunare di Apollo 15. Credit: NASA

Una volta risolto il problema della valvola sono iniziati i preparativi per l’escursione lunare. Poco dopo le tre del pomeriggio italiane, David Scott è diventato il settimo uomo a mettere piede sul suolo lunare. Sette minuti dopo anche James Irwin ha raggiunto il suo compagno di missione e si è messo subito a raccogliere i cosiddetti “campioni di emergenza”, cioè suolo lunare da riportare a casa nel caso si debba interrompere prematuramente la missione.

Successivamente è stato il momento del lunar rover. David Scott ha avuto l’onore del primo test, intorno al modulo lunare. Il rover ha funzionato correttamente tranne per un problema alle ruote anteriori che non riuscivano a sterzare. Per fortuna il rover è dotato di quattro ruote sterzanti e quindi si è potuto continuare utilizzando per sterzare le sole ruote posteriori. Con Scott alla guida e Irwin come passeggero i due astronauti si sono diretti verso il primo obiettivo, o “stazione”, il cratere battezzato “Elbow” (“gomito”), nella zona del delta del Mons Hadley. Gli astronauti avevano come istruzioni di non allontanarsi dal modulo lunare più di quanto fosse possibile percorrere a piedi con l’ossigeno disponibile, in caso di avaria del rover.

Rover e astronauta presso la stazione 2 della prima EVA di Apollo 15. Credit: NASA

La seconda stazione è stata presso il cratere San Giorgio, mentre una terza, presso il cratere Flow, è stata cancellata per mancanza di tempo. Una volta raccolti i campioni previsti ed eseguite le varie osservazioni, gli astronauti sono tornati presso il modulo lunare, dove hanno dispiegato gli ultimi esperimenti previsti per questa giornata, tra cui il cosiddetto ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiment Package). In questa fase finale dell’escursione David Scott ha avuto problemi nel trapanare in profondità come previsto da uno degli esperimenti programmati per posizionare alcune sonde di calore nel terreno lunare.

Scott e Irwin sono poi rientrati nel modulo lunare dopo 6 ore e 32 minuti dall’inizio dell’escursione. Irwin è risultato un po’ disidratato, in quanto non ha potuto utilizzare la sua razione d’acqua durante l’uscita a causa di un piccolo guasto. La prossima escursione lunare è prevista per domani.

Vista del modulo lunare, atterrato su un terreno molto inclinato. Credit: NASA

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.