La Cina sulla Luna prima degli USA

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

"La Cina e' in grado di inviare una missione umana sulla Luna entro il prossimo decennio, se cosi' desidera". La dichiarazione viene da una fonte piu' che autorevole, ovvero Michael Griffin, Amministratore NASA, ed e' stata rilasciata alla BBC nel corso di una intervista concessa durante una visita londinese.

In pratica sarebbe esclusivamente una questione di volonta' politica, in quanto, secondo l'analista americano, la Repubblica Popolare Cinese possiede gia' tutto il know how necessario.

Dal canto loro, i Cinesi tengono ben nascoste le proprie carte, come da tradizione. Ufficialmente non esiste alcun programma della CNSA (la Nasa orientale) per una missione lunare; tuttavia Sun Laiyan, omologo cinese di Griffin, ha dichiarato non piu' tardi dell'anno scorso che una escursione lunare e', in prospettiva, inevitabile.

Questa analisi e' un altro colpo di piccone assestato alla supremazia spaziale statunitense, supremazia che molti esperti (tra cui la societa' di analisi indipendente Futron) danno ormai per compromessa.

Il Dr. Griffin ha peraltro affermato che sono stati mossi i primi passi per instaurare una cooperazione sino-americana in campo spaziale, basata su attivita' scientifiche. Tale collaborazione sarebbe difficile da sopravvalutare: basti fare un paragone con il programma congiunto Americano-Sovietico iniziato negli anni settanta (in piena guerra fredda!) e che ha consentito, 18 anni piu' tardi, di intraprendere la fantastica avventura della ISS.
In quest'ottica, se la collaborazione USA-Cina e' agli inizi, quella con l'India sarebbe il logico passo successivo, vista la dinamicita' con cui la piu' grande democrazia al mondo sta affrontando il proprio programma spaziale, sebbene con fondi minori rispetto ai vicini cinesi.

Il Dr. Griffin negli ultimi anni si e' trovato a gestire la grandiosa iniziativa lanciata dal Presidente GW Bush per il ritorno sulla Luna e l'esplorazione di Marte, facendo pero' i conti con bilanci ridotti e scelte gestionali quantomento opinabili, come la decisione di pensionare il programma STS ben 5 anni prima che il suo sostituto, l'Ares, sia in grado di prenderne il posto.
Lo scorso anno il Dr. Griffin affermo' che con 2 miliardi di $ in piu' sarebbe stato possibile portare da 5 a 3 gli anni in cui gli USA saranno virtualmente privi di un veicolo spaziale adatto al volo umano (e quindi incapaci di raggiungere l'ISS con mezzi propri). Il tempo e' passato, ed al momento e' opinione dei vertici Nasa che, anche con un sostanzioso incremento del budget, il periodo non potrebbe essere inferiore a 4 anni, ipotizzando l'operativita' Ares al 2014.

L'unica soluzione praticabile per la Nasa e' quella, adottata, di stimolare l'impresa privata a realizzare un mezzo "manned" in grado di raggiungere e rifornire l'ISS. Parallelamente e' in considerazione l'opzione di acquistare alcuni moduli ATV dall'ESA, dopo il trionfale volo inaugurale di Jules Verne.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017