Successo parziale per Rocket 3.2 di Astra
Nella serata italiana dello scorso 15 dicembre, la piccola compagnia aerospaziale Astra ha effettuato il secondo lancio di test del lanciatore Rocket 3.2. Il decollo è avvenuto alle ore 11:55 ora locale, le 21:55 italiane. Pochi minuti dopo su Twitter l’azienda ha annunciato di aver ottenuto un grande successo.
Astra ha aggiornato in tempo reale gli utenti circa tutte le fasi di volo che il razzo ha attraversato tra cui lo spegnimento dei motori del primo stadio, la corretta separazione del primo e del secondo stadio e il raggiungimento della linea di Von Kármán, l’altezza di 100 km con cui convenzionalmente si fa coincidere l’inizio dello spazio. Il vettore ha poi acceso correttamente il singolo motore dello stadio superiore, simulando l’immissione in orbita di un carico pagante (non previsto per questo test), come si può chiaramente vedere nel video qui riportato.
L’azienda si è dichiarata entusiasta dei traguardi raggiunti, ma, attraverso il suo amministratore delegato Chris Kemp, ha anche annunciato di non essere riuscita a realizzare una corretta immissione in orbita. Questo si è verificato in quanto il motore del secondo stadio si è spento circa 15 secondi prima del previsto dopo aver completamente esaurito il carburante disponibile. Nonostante lo stadio superiore di Rocket 3.2 abbia permesso al carico pagante fittizio di raggiungere una quota e una velocità vicine a quelle corrette, si è fermato a circa 390 km di quota con una velocità di 7,2 km/s, ovvero 0,5 km/s in meno della velocità corretta per rimanere in un’orbita stabile attorno alla Terra.
Malgrado la mancata inserzione in orbita, Astra considera il lancio un enorme successo. Kemp ha infatti dichiarato che «il veicolo si è comportato in modo nominale per l’intera durata del volo, superando di gran lunga le aspettative dell’azienda». Ha inoltre spiegato che un rapporto di miscela differente di ossigeno e cherosene liquido per il motore del secondo stadio dovrebbe permettere di raggiungere un’orbita stabile già a partire dal prossimo lancio. Kemp ha infine aggiunto che la squadra sarebbe stata estremamente soddisfatta se il test di Rocket 3.2 fosse riuscito a realizzare solamente una corretta accensione del primo stadio e che quanto ottenuto va oltre le più rosee aspettative.
Il lancio di Rocket 3.2 è il secondo tentativo di una serie di test che l’azienda californiana ha effettuato quest’anno con l’obiettivo ultimo di dimostrare la capacità di raggiungere l’orbita bassa terrestre. Il precedente lancio, eseguito nel settembre scorso, era fallito poco dopo il decollo quando il sistema di guida, dopo aver indotto alcune leggere oscillazioni sul lanciatore, ha portato il razzo fuori dalla traiettoria nominale facendo così innescare il sistema di protezione di volo che, a sua volta, ha spento i motori del primo stadio facendolo schiantare a terra.
L’amministratore delegato Kemp ha poi spiegato come una squadra composta da sole cinque persone abbia provveduto a completare tutte le procedure richieste per il lancio, allestendo sia il razzo stesso, sia i sistemi di terra necessari per effettuare il test, dimostrando le peculiarità di questo lanciatore, nato per soddisfare i criteri della competizione Launch Challenge promossa da DARPA nel 2018. Infine, ha anche annunciato che Rocket 3.3 è completo al 75% e che il suo lancio è previsto tra qualche mese, questa volta con un vero carico pagante a bordo.
Astra prevede comunque di continuare a migliorare il proprio veicolo anche nel caso in cui il prossimo tentativo dovesse concludersi con successo al fine di incrementare il più possibile le prestazioni e ridurre al minimo i costi. L’approccio della piccola azienda californiana è infatti molto differente rispetto a quanto solitamente avviene in questo settore. Kemp ha spiegato come abbiano intenzionalmente effettuato lanci di test pur sapendo di fallire con il solo obiettivo di imparare dagli errori e migliorare rapidamente quanto appreso: «Quello che abbiamo realizzato oggi dimostra che questa è la strategia giusta ed è sicuramente un ottimo regalo di Natale per l’intera squadra» ha infine concluso Chris Kemp.
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