Identificata la zona della perdita d’aria della ISS
La lieve perdita d’aria rilevata da alcune settimane dai sistemi di controllo della ISS è stata localizzata nell’area del modulo di servizio Zvezda, componente del segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale.
Pur non rappresentando assolutamente una condizione di pericolo per i tre membri dell’Expedition 63, composta dall’astronauta americano Chris Cassidy (comandante) e dai cosmonauti russi Anatolij Ivanišin e Ivan Vagner (ingegneri di volo), la ricerca della perdita d’aria ha comportato lo svolgimento di un’attività straordinaria, che si è aggiunta all’impegnativo piano di lavoro dell’equipaggio della ISS.
Nella tarda serata dello scorso lunedì 28 settembre i controllori di volo della Stazione Spaziale Internazionale avevano infatti svegliato l’equipaggio per richiedere una nuova verifica delle condizioni ambientali, in quanto i sistemi di controllo a terra avevano registrato l’incremento di una perdita d’aria, anche se non pericolosa e già monitorata da tempo.
A seguito di questa investigazione notturna si è finalmente compreso che il punto di origine della perdita si trova all’interno del modulo di servizio Zvezda, uno dei componenti principali del segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale. Le indagini per localizzare il punto esatto e le cause di questa anomalia sono ancora in corso.
L’incremento della perdita d’aria rilevato dalla telemetria è stato attribuito a una variazione di temperatura all’interno della Stazione Spaziale Internazionale, dato che una verifica più approfondita ha accertato che il decremento complessivo del volume d’aria respirabile al suo interno si era mantenuto costante nel tempo.
Dopo che nei giorni precedenti gli astronauti avevano ispezionato i moduli statunitense, europeo e giapponese del segmento sotto responsabilità NASA (c.d. segmento USOS), lunedì notte Cassidy, Ivanišin e Vagner sono stati chiamati a effettuare delle verifiche nei diversi moduli del segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale.
L’equipaggio ha chiuso i portelli di prua e di poppa del modulo Zvezda, così come i passaggi verso il modulo di attracco Pirs e il compartimento Poisk. Successivamente i tre hanno effettuando dei rilievi alla ricerca della perdita d’aria per mezzo di un sensore a ultrasuoni, lavorando in stretta collaborazione con gli specialisti di missione statunitensi e russi sulla Terra.
Terminata l’ispezione i componenti della Expedition 63 hanno quindi riaperto i portelli del modulo Zvezda, e hanno ripreso le attività di routine a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Fonte: NASA
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