Fallisce la tredicesima missione del razzo Electron di Rocket Lab
Ieri, 4 luglio 2020, è fallita la missione Pics Or It Did’t Happen del razzo Electron dell’azienda aerospaziale Rocket Lab, dopo undici lanci consecutivi sempre coronati dal successo. Questa volta il piccolo vettore dalla doppia anima neozelandese e statunitense si è trovato in difficoltà, con razzo e payload perduti.
Fino ad ora Electron è stato lanciato 13 volte, e ha sofferto due fallimenti: il volo inaugurale It’s a Test nel 2017, e quello partito la scorsa notte alle 23:19 italiane.
Scenario del lancio è stata la rampa di Rocket Lab LC-1, situata in Nuova Zelanda presso la penisola di Mahia. Il motori sono stati accesi alle 23:19:42 ora italiana, e il profilo di volo è sembrato regolare per tutta la prima fase di decollo. Nominale anche la separazione dell’ogiva che protegge il carico utile e i primi secondi di accensione del secondo stadio.
Durante la diretta streaming, però, si è notata l’interruzione improvvisa della telemetria, con le immagini dal vettore “congelate” e un irrigidimento dei controllori di volo in sala controllo. A seguire, c’è stato un laconico intervento del commentatore della diretta, che rimandava gli spettatori a ulteriori aggiornamenti tramite i canali social di Rocket Lab.
Il primo comunicato è in effetti arrivato tramite Twitter, dall’account ufficiale della Rocket Lab
«Durante il lancio di oggi di Rocket Lab è avvenuto un problema che ha causato la perdita del veicolo. Siamo profondamente dispiaciuti per [il carico utile dei, ndt] i clienti che volavano su Electron. La situazione si è verificata nella fase finale del volo, mentre era in funzione il secondo stadio. Ulteriori informazioni saranno fornite non appena saranno disponibili».
Dopo pochi minuti anche Peter Beck, fondatore e amministratore delegato di Rocket Lab, ha dato la notizia della missione fallita, rimarcando il suo sincero dispiacere per i clienti che avevano il loro prezioso carico a bordo.
In seguito è apparso sul sito della Rocket Lab il comunicato ufficiale riguardo l’accaduto
Long Beach, California. 4 luglio 2020: Dopo un decollo, una avvio del primo stadio e una separazione del secondo stadio riuscita, Rocket Lab ha sofferto di un’anomalia durante la sua tredicesima missione Electron Pics Or It Did’t Happen. Il problema si è verificato a circa quattro minuti dall’inizio del volo, il 4 luglio 2020, e ha comportato la perdita del veicolo. Di conseguenza, i payload a bordo di Electron non sono stati immessi in orbita. L’Electron è rimasto all’interno della traiettoria di lancio prevista, e non ha causato danni al personale o al sito di lancio. Rocket Lab sta lavorando a stretto contatto con la FAA per indagare sull’anomalia e identificarne la causa principale, per correggere il problema e procedere oltre.
Sempre tramite il comunicato apparso sul sito ufficiale della Rocket Lab, vegono riportate le osservazioni di Peter Beck:
Siamo profondamente dispiaciuti per i nostri clienti Spaceflight Inc., Canon Electronics Inc., Planet e In-Space Missions per la perdita dei loro carichi utili. Sappiamo che molte persone hanno messo cuore e anima in quei satelliti. L’anomalia di oggi ci ricorda che lanciare nello spazio può essere spietato, ma identificheremo il problema, lo correggeremo e torneremo in sicurezza sulla piattaforma di lancio il più presto possibile. Il team di lancio ha lavorato con professionalità e competenza per implementare sistemi e procedure che garantissero la gestione sicura dell’anomalia. Sono orgoglioso del modo in cui hanno risposto a una giornata difficile. Stiamo lavorando uniti, come una squadra, per esaminare i dati, imparare da quanto successo oggi e per prepararci alla nostra prossima missione. L’anomalia di oggi si è verificata dopo 11 lanci orbitali consecutivi di successo del veicolo di lancio di Electron. Attualmente Rocket Lab ha in produzione più di otto veicoli Electron, pronti per un rapido ritorno in volo non appena le indagini saranno state completate e le necessarie azioni correttive saranno state messe in atto.”
Di seguito alcune immagini del carico racchiuso all’interno dell’ogiva del razzo Electron:
Fonti
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