L’enorme commessa della Space Force da 13,7 miliardi di dollari

Il logo dello Space Systems Command. Credits: US Space Force/Space Systems Command

Il 4 aprile 2025 lo Space Systems Command, la sezione della Space Force statunitense con il compito di acquistare e consegnare strumentazione per la supremazia degli Stati Uniti nello spazio, ha annunciato di aver assegnato tre contratti nell’ambito della National Security Space Launch (NSSL) Phase 3, in particolare nella Lane 2. I vincitori sono stati SpaceX, United Launch Alliance (ULA) e Blue Origin, per un valore rispettivamente di 5,9 miliardi, 5,3 miliardi e 2,3 miliardi di dollari. Se nell’appalto precedente erano state assegnate nell’arco di cinque anni 26 missioni per ULA e 22 per SpaceX, per un totale di 48, con la “Fase 3” la Space Force ha raddoppiato il numero, portandolo a 84.

Di queste, 30 sono state inserite nella Lane 1, missioni in cui i lanciatori possono anche non essere completamente certificati e per cui un maggior rischio di fallimento è tollerato: le prime otto sono state assegnate ad ottobre 2024 a SpaceX, per un totale di 733 milioni di dollari.

Si tratta di sette missioni per conto della Space Development Agency (SDA): tre dalla base di lancio della Space Force di Cape Canaveral (CCSFS) in Florida e quattro da quella di Vandenberg (VSFB) in California. I satelliti faranno parte della costellazione Transport Layer, costituita da 300 a più di 500 esemplari in orbita bassa terrestre, tra i 750 km e i 1200 km di quota. La combinazione di quota e numero permetterà di avere due satelliti visibili sul 95% della Terra e addirittura uno sul 99%, garantendo così una trasmissione di informazioni militari continua e a bassa latenza, grazie ai collegamenti laser intersatellite. L’altra missione sarà per conto del National Reconnaissance Office (NRO).

Le restanti 54 missioni della Phase 3 sono state inserite nella Lane 2, dedicata ai satelliti più sofisticati o che richiedono l’immissione diretta in orbite operative, e che quindi necessitano di lanciatori altamente affidabili. Un altro dei requisiti richiesti era la capacità di lancio sia dalla costa Est (da Cape Canaveral) che da quella Ovest (da Vandenberg), oltre che la capacità di effettuare l’integrazione del payload (il “carico utile”) in verticale. Per questo motivo sono in corso dei lavori sulla costa occidentale: ULA sta convertendo lo Space Launch Complex 3E dall’uso per i vettori Atlas al nuovo Vulcan e realizzando una struttura di integrazione verticale ritraibile prima del lancio. SpaceX ha invece affittato lo SLC-6 di Vandenberg nel 2023, in precedenza utilizzato dai razzi della famiglia Delta IV di ULA, in modo da avere un’altra piattaforma oltre alla SLC-4E in uso dal Falcon 9. Infine Blue Origin dovrebbe costruire da zero il complesso di lancio SLC-9 a supporto del New Glenn su un lotto di terreno non edificato.

Un esempio della struttura retraibile in un lancio di un Delta II.

La ripartizione numerica tra le aziende vede SpaceX con 28 missioni, ULA con 19, e infine Blue Origin con sette: i decolli sono previsti tra il 2027 e il 2032. Pochi giorni questo annuncio lo Space Systems Command ha selezionato le missioni e decretato gli importi per ogni azienda: SpaceX e ULA riceveranno rispettivamente 845,8 e 427,6 milioni di dollari. Blue Origin si vedrà attribuita la prima missione a partire dall’anno fiscale 2026.

MissioneLanciatoreAziendaCostaNote
NROL-96Falcon 9SpaceXOvestVerso un’orbita a bassa energia
NROL-97Falcon HeavySpaceXEstVerso un’orbita ad alta energia
NROL-157Falcon 9SpaceXOvestVerso un’orbita a bassa energia
USSF-186Falcon HeavySpaceXEstMissione classificata
USSF-234Falcon 9SpaceXEstMissione classificata
USSF-174Falcon HeavySpaceXEstMissione classificata
USSF-15/GPS IIIFFalcon HeavySpaceXEstTerzo lancio delle missioni GPS III Follow-on
USSF-50/NGG-2VulcanULAEstSecondo satellite Next-Generation Overhead Persistent Infrared GEO per il tracciamento del lancio dei missili
USFF-49/GPS IIIF-2VulcanULAEstSecondo lancio di una missione GPS III Follow-on
Tabella riassuntiva delle missioni assegnate dallo Space Systems Command.

Come si può notare, ULA ha ricevuto solo due missioni e SpaceX sette: alcune fonti sentite da SpaceNews hanno riferito che originariamente la divisione sarebbe dovuta essere rispettivamente di quattro e cinque, con ULA che avrebbe dovuto lanciare NROL-96 e NROL-157. I già citati lavori al complesso di lancio e quindi i possibili ritardi hanno fatto sì che le due missioni venissero commissionate a SpaceX.

Negli ultimi mesi ULA ha visto per due volte una propria missione essere riassegnata a SpaceX: è successo con le missioni GPS III SV07 e SV08, previste inizialmente a bordo di un Vulcan ma poi dirottate su un Falcon 9. Per la rapidità di cambio del vettore, la prima fu chiamata Rapid Response Trailblazer: dal prelevamento del satellite dal sito dove era in attesa al lancio del 16 dicembre 2024 passarono solamente cinque mesi, invece di due anni. Per la seconda i tempi sono ancora più ridotti, grazie anche all’esperienza guadagnata con la missione precedente: il comunicato della Space Force parla di soli tre mesi. Per bilanciare il numero di missioni assegnate con il contratto, ULA lancerà la missione GPS III-F1 al posto del Falcon Heavy di SpaceX.

Fonti: Space Force, Space Force (2), Space Force (3), Space Force (4)

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Matteo Deguidi

Studio Astrophysics and Cosmology a Padova e qui provo a raccontare quello che succede nel mondo dell'astronautica mondiale, concentrandomi su missioni scientifiche in corso o in fase di sviluppo, con qualche spruzzata di astronomia.