La missione NROL-69 e le spirali viste in Italia

Nonostante SpaceX nel solo 2025 abbia già completato 38 missioni (almeno nove in più di tutte le altre compagnie, pubbliche o private) solo alcune hanno guadagnato l’attenzione dei giornali generalisti e quindi un pubblico più ampio dei soli appassionati di astronautica: il lancio dei lander lunari Blue Ghost e Hakuto-R, gli spettacolari e falliti test di Starship e la partenza di Crew-10, per la quale la falsa narrativa degli astronauti «bloccati sulla ISS» è stata predominante.
Nessuno invece si aspettava che la missione NROL-69 avrebbe attirato l’attenzione di centinaia di migliaia di persone. Si trattava infatti del lancio di un «singolo satellite militare progettato, costruito e gestito dal National Reconaissance Office (NRO)», il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti che si occupa dei satelliti spia. Del carico rilasciato dal secondo stadio del Falcon 9 non si sa altro, come avviene in tutte le missioni coperte dal segreto.


A diventare protagonista è stato invece proprio il secondo stadio. Dopo un decollo nominale alle 18:48 italiane dallo Space Launch Complex 40 della Cape Canaveral Space Force Station (CCSFS), in Florida, e il corretto rilascio del satellite, il secondo stadio ha iniziato le operazioni preliminari al suo rientro in atmosfera. Si tratta del deorbit burn, un’accensione per abbassare l’orbita, e la passivazione, il drenaggio del carburante residuo rimasto nei serbatoi. Queste procedure vengono eseguite per ridurre al minimo la possibilità di creare detriti o rifiuti in orbita: il secondo stadio del Falcon 9 è infatti grande circa 14m e costituisce un problema sia nel caso rimanga intero, sia nel caso in cui esploda per via del propellente non espulso. Se il deorbit burn non avviene o si verificano problemi, la zona in cui il secondo stadio cadrà non può essere determinata con largo anticipo. La distruzione è comunque quasi sempre completa, sebbene qualche componente più resistente possa sopravvivere al rientro: nel marzo 2025 dei Composite Ovewrapped Pressure Vessel (COPV) del secondo stadio di una missione Starlink sono caduti vicino ad una fattoria in Polonia.
Nel caso specifico di NROL-69 il deorbit burn del secondo stadio è avvenuto intorno alle 21:00 italiane, almeno secondo le previsioni dell’astronomo ed esperto di astronautica Jonathan McDowell. Il secondo stadio è poi rientrato, come avviene nella maggior parte dei casi, sopra l’Oceano Indiano, lontano da aree abitate e attività umane.
Deorbit of the Falcon 9 second stage over Indian Ocean; deorbit burn occurred over N Europe at about 2000 UTC https://t.co/Up8CBoFTNp
— Jonathan McDowell (@planet4589) March 24, 2025
I suspect the passivation post-burn
— Jonathan McDowell (@planet4589) March 24, 2025
Ed è proprio a quell’ora che sono cominciate a comparire sui principali social network decine di immagini che mostravano una spirale molto grande e luminosa in cielo, accompagnate da richieste di chiarimenti o improbabili spiegazioni. La verità è che si trattava proprio del secondo stadio durante le operazioni di passivazione e illuminato dalla luce del Sole ancora presente a quella quota (qualche centinaio di chilometri). Guardando anche la traccia a Terra che il razzo ha seguito, si può vedere come la seconda orbita preveda un passaggio sopra l’Europa, fornendo ulteriore sostegno alla tesi.

Per il NRO si è trattata della quinta missione del 2025: NROL-153 (10 gennaio) e NROL-57 (21 marzo) hanno rappresentato rispettivamente il settimo e l’ottavo gruppo di satelliti Starshield, l’equivalente militare di Starlink, il servizio di internet dallo spazio e telecomunicazioni in orbita terrestre bassa di SpaceX. Le altre due missioni sono state su Transporter-12 (14 gennaio) e Transporter-13 (15 marzo), in volo condiviso con altre decine di microsatelliti.
NROL-69 è stata la prima missione svolta per conto del NRO nell’ambito della seconda fase del National Security Space Launch (NSSL), un programma della Space Force statunitense: nell’agosto 2020 furono assegnate a SpaceX e United Launch Alliance (ULA) 34 missioni, per un finanziamento complessivo di 3,3 e 3,4 miliardi di dollari. Nel luglio 2024 gli importi e il numero di lanci sono stati modificati: per SpaceX il totale complessivo è arrivato a 3,9 miliardi di dollari, per ULA 4,5 miliardi e infine il numero di lanci è salito a 50.
Per SpaceX il recupero del primo stadio del Falcon 9 ha rappresentato il cinquantesimo atterraggio presso la Landing Zone 1 e il 422esimo in generale. Il razzo, seriale B1092, era tornato in servizio per la seconda missione dopo appena 25 giorni da Starlink 12-13.
Yesterday, NROL-69 successfully launched from Cape Canaveral Space Force Station. 🚀
— NRO (@NatReconOfc) March 25, 2025
Together, NRO and @USSF_SSC are advancing national security by ensuring the U.S. maintains resilient & cost-effective space capabilities to meet evolving threats & deliver vital intelligence. pic.twitter.com/OoBOsxQuL6
Fonti: spacenews.com, forumastronautico.it
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