IM-2, anche Athena si è adagiata sul fianco

Lo scorso 6 marzo alle 18:30 italiane, il lander Athena di Intuitive Machines è atterrato sulla Luna, ma purtroppo come già successo al fratello Odysseus un anno fa, si è adagiato su un fianco e ha velocemente esaurito l’energia terminando mestamente la missione IM-2.
Lanciata il 27 febbraio, Athena ha effettuato correttamente tutte le correzioni di rotta durante la settimana di viaggio verso la Luna, inserendosi in orbita il 3 marzo con un’accensione del propulsore di 492 secondi.

Il 6 marzo, dopo aver atteso il sorgere del Sole sulla zona prevista per l’atterraggio, è iniziata la discesa verso la superficie. Tuttavia nelle fasi finali dei 15 minuti previsti i dati telemetrici sono diventati piuttosto dubbi, indicando prima un’altitudine negativa e poi stabile a 5.000 metri, mentre il propulsore veniva indicato acceso per 10 minuti oltre l’orario stabilito.
Nella conferenza stampa successiva, Steve Altemus (CEO di Intuitive Machines), ha confermato che Athena era sulla superficie, generava un po’ di potenza elettrica e riceveva/inviava comandi e dati telemetrici, ma che il suo assetto sulla superficie rimaneva incerto.
Nelle ore successive per risparmiare energia alcuni sistemi sono stati spenti, il payload primario PRIME-1 (Polar Resources Ice Mining Experiment) è stato avviato e l’azienda Lunar Outpost ha cercato inutilmente di far scendere sulla superficie il proprio rover MAPP (Mobile Autonomous Prospecting Platform).
Intanto l’analisi dei dati ha chiarito che il lander è atterrato circa 250 metri oltre il punto prefissato, finendo in un cratere di una zona piuttosto dissestata. L’assetto non nominale impediva di ricaricare correttamente le batterie e la bassissima temperatura all’interno del cratere influiva negativamente sui sistemi di bordo.
Infine alle sei del mattino del 7 marzo Athena ha smesso di comunicare con il centro di controllo, che ha quindi dovuto dichiarare conclusa la missione.
Due atterraggi consecutivi falliti non sono certo un buon inizio per un’azienda che si offre come fornitrice di servizi logistici per chi, come NASA e Lunar Outpost, vuole far arrivare i propri payload sulla Luna. Ma Intuitive Machines ha già stipulato contratti per almeno altre due missioni nell’ambito del NASA Commercial Lunar Payload Services (CLPS), di cui la prossima IM-3 è attualmente prevista nel marzo 2026.
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