Il satellite Biomass arriva allo Spazioporto europeo

Una rappresentazione artistica del satellite Biomass in orbita. Credits: ESA/ATG medialab

L’innovativo satellite dell’ESA, settimo elemento del programma dell’agenzia ESA Earth Explorer, è arrivato nella Guiana Francese per essere integrato al suo vettore Vega-C.

Biomass è il primo satellite a essere dotato di un Radar ad Apertura Sintetica (Synthetic Aperture Radar – SAR) in banda P, uno spettro elettromagnetico finora mai utilizzato nello spazio. Si tratta infatti di uno strumento innovativo capace di penetrare le chiome che ricoprono le foreste per analizzare i tronchi, i rami e gli steli legnosi in cui è prevalentemente immagazzinato il carbonio. L’intento è di aiutare i ricercatori a studiare con maggiore dettaglio il ruolo dei boschi nel ciclo del carbonio.

Si prevede che questa recente tecnologia spaziale possa fornire un’abbondanza di nuove informazioni che permetteranno agli scienziati di stabilire accuratamente le scorte di carbonio giacenti nei boschi e i loro flussi, influenzati dai cambiamenti nell’utilizzo del suolo, dalla degradazione e dalla ricrescita forestale. Inoltre, queste informazioni miglioreranno le conoscenze sulle condizioni delle nostre foreste e sui loro cambiamenti nel tempo, dipanando inoltre le incertezze ancora presenti nella comprensione delle complessità del ciclo del carbonio.

Il viaggio del satellite verso il sito di lancio ha segnato la conclusione di una fase di sviluppo durata diversi anni, che si è conclusa con i recenti test tenuti a Tolosa, in Francia, presso gli stabilimenti di Airbus.

La sede Airbus di Stevenage, nel Regno Unito, appaltatrice principale del progetto, ha guidato lo sviluppo del satellite coordinando le attività di un consorzio di oltre 50 aziende di 20 nazioni, compresa la statunitense L3 Harris, che ha sviluppato l’enorme antenna in rete metallica di Biomass. Questo sforzo collaborativo sottolinea la complessità della missione e l’impegno internazionale nel far progredire le capacità nell’osservazione della Terra.

Il viaggio di Biomass verso la Guiana Francese è iniziato il 21 febbraio 2025 quando è stato trasportato via terra, dagli stabilimenti di Airbus di Tolosa al porto di Sète, dove la nave cargo francese MN Toucan era in attesa del suo arrivo.

Dopo quasi due settimane di viaggio transatlantico, la nave è giunta nel porto di Pariacabo, ovvero il porto di Kourou. Di seguito, il satellite è stato collocato nella camera bianca del Guiana Space Centre, dove innanzitutto verrà sottoposto ai controlli necessari dopo la sua lunga attraversata transoceanica. Poi, nel corso delle prossime settimane, Biomass verrà preparato per essere incapsulato nella carenatura del lanciatore Vega-C, in vista del suo lancio previsto per la fine di aprile.

«Biomass incarna perfettamente lo spirito delle nostre missioni ESA Earth Explorer, ideate per dimostrare come la tecnologia all’avanguardia sia in grado di rivelare aspetti innovativi dei complessi sistemi che caratterizzano il nostro pianeta», questo è stato il commento di Simonetta Cheli, direttrice dei programmi per l’osservazione della Terra dell’ESA.

«Allargando il raggio di azione delle tecnologie legate al telerilevamento, Biomass non solo fa avanzare la nostra comprensione dei cicli del carbonio delle foreste a livello globale, ma dimostra anche il potenziale trasformativo dell’innovazione spaziale nell’affrontare le sfide ambientali più urgenti legate al nostro pianeta», ha concluso la direttrice.

Le foreste, generalmente ritenute essere i “polmoni verdi della Terra”, assorbono circa 8 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio dall’atmosfera terrestre ogni anno. La deforestazione e la degradazione delle foreste e dei boschi, particolarmente nelle regioni tropicali, stanno causando il rilascio del carbonio stoccato negli alberi nell’atmosfera.

Quantificare le entità delle masse in gioco nel ciclo del carbonio è essenziale per comprendere come le foreste stanno cambiando e per comprendere le implicazioni per il nostro clima. Pertanto i dati provenienti dalla missione Biomass possono essere usati come indicatori del carbonio immagazzinato, riducendo le incertezze nei calcoli degli accumuli e dei suoi flussi nel suolo, inclusi i flussi associati allo sfruttamento del terreno, alla degradazione e alla ricrescita delle foreste.

Il satellite Biomass è alto 5,8 m, è largo 2 m e profondo 2 m e ha una massa di 1.250 kg carburante compreso. È dotato, come già detto, di un Radar Polarimetrico ad Apertura Sintetica in banda P con un riflettore passivo di 12 m di diametro. Il suo fabbisogno energetico è soddisfatto da un pannello fotovoltaico estendibile da 1,5 kW, coadiuvato da una batteria a ioni di litio da 156 Ah.

Biomass verrà collocato in un’orbita polare eliosincrona, ad una quota di 666 km, con un’inclinazione di 98 gradi. Questa orbita permetterà un ciclo di sorvolo di tre giorni per le acquisizioni interferometriche.

La durata prevista della missione Biomass è di 5 anni e mezzo.

Breve filmato di presentazione della missione

Fonti: ESA

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)