Il misterioso veicolo X-37B ha concluso la sua settima missione

Rappresentazione artistica dello spazioplano X-37 - Credit: NASA/Marshall Space Flight Center

La U.S. Space Force ha comunicato che il misterioso veicolo spaziale militare X-37B è atterrato alla base di Vandenberg in California lo scorso 7 marzo, concludendo la sua settima missione dopo aver trascorso più di 434 giorni in orbita.

La missione denominata Orbital Test Vehicle-7 (OTV-7) ha presentato, per quelle poche notizie di pubblico dominio, diverse novità per il programma X-37B. Lo spazioplano autonomo è stato lanciato il 28 dicembre 2023 per mezzo di un razzo Falcon Heavy di SpaceX – non era mai accaduto prima – e una volta nello spazio ha effettuato operazioni volando in un’orbita terrestre altamente ellittica (HEO).

In una delle poche dichiarazioni rilasciate al termine della missione, il capo delle operazioni spaziali, generale Chance Saltzman, ha sottolineato che l’X-37B ha raggiunto con grande versatilità i suoi obiettivi di test e sperimentazione, operando in vari regimi orbitali.

L’X-37B issato nel fairing dell’Atlas V, in vista del suo lancio d’esordio del 22 Aprile 2010. (Boeing/USAF).

La Space Force considera particolarmente significativi i traguardi raggiunti in questa missione in quanto sono state eseguite manovre di aerobraking, una tecnica che sfrutta la resistenza atmosferica per modificare la traiettoria di un veicolo spaziale, consentendo un significativo risparmio di carburante. Questa manovra offre vantaggi tattici che si allineano con l’attenzione crescente della Space Force sulla consapevolezza del dominio spaziale e sull’agilità orbitale.

Questa tecnica di volo è da tempo utilizzata come metodo per abbassare o modificare le orbite dei satelliti in orbita terrestre. L’aerobraking è una manovra spaziale che riduce il punto più alto di un’orbita ellittica, facendo passare il veicolo attraverso l’atmosfera nel punto più basso dell’orbita. La resistenza atmosferica risultante rallenta il veicolo spaziale. Grazie a questo stratagemma, l’X-37B è stato in grado di operare in modalità stealth anche durante le correzioni di rotta, poiché sono state eseguite senza l’ausilio dei propulsori. Di conseguenza, il veicolo non ha rilasciato alcuna “firma di propulsione”, evitando così di essere rilevato dai radar o dai sistemi di sorveglianza degli altri paesi.

Il programma X-37B, gestito congiuntamente dal Department of the Air Force Rapid Capabilities Office e dalla United States Space Force con Boeing che fornisce il supporto per la missione e il veicolo spaziale, è servito da piattaforma per test militari classificati e per esperimenti spaziali civili. Mentre molti dettagli della missione rimangono riservati, la Space Force ha gradualmente condiviso maggiori informazioni sul ruolo del programma nello sviluppo di nuovi progetti per le operazioni spaziali.

Elenco delle missioni

Il 22 aprile del 2010, decollando alle ore 23:58 UTC dalla base della Space Force di Cape Canaveral (CCSFS) a bordo di un razzo Atlas V, un esemplare del veicolo ha effettuato con successo la sua prima missione in orbita bassa, denominata OTV-1. Sette mesi dopo il lancio, il veicolo è rientrato autonomamente alla base aerea di Vandenberg in California.

Un secondo spazioplano è stato lanciato il 5 marzo 2011 dallo spazioporto CCSFS in Florida, per effettuare la missione denominata OTV-2. È atterrato il 16 giugno 2012 alla base di Vandenberg dopo 468 giorni nello spazio.

Il terzo lancio di un X-37B è avvenuto l’11 dicembre 2012, ancora una volta dalla base CCSFS in Florida, con il veicolo immesso in orbita sempre da Atlas V. Questa missione, denominata OTV-3, è stata condotta con il primo dei due esemplari costruiti e si è conclusa il 17 ottobre 2014, con l’atterraggio alla Vandenberg Air Force Base dopo 674 giorni in orbita.

Un elemento distintivo di tutte le missioni dell’X-37B è il forte velo di segretezza che avvolge molti dettagli e obiettivi delle sue operazioni. Al termine della missione OTV-3, è stato comunicato in maniera generica che tutti i sistemi del veicolo sono stati sottoposti a collaudo, inclusi sistemi avanzati di guida, navigazione e controllo, sistemi di protezione termica, avionica di bordo, componenti resistenti alle alte temperature, sistemi di isolamento riutilizzabili, componenti elettromeccanici leggeri per il controllo del volo e procedure automatiche per il volo orbitale, la fase di rientro atmosferico e l’atterraggio.

Lo spazioplano X-37 della missione OTV-3 dopo l’atterraggio alla Vandemberg AFB, il 17 ottobre 2014 – Credit: Boeing

La quarta missione, OTV-4, è decollata dal Cape Canaveral il 20 maggio 2015. Come per le missioni precedenti, anche in questo caso non sono stati rivelati i dettagli del volo, né è stato comunicato quale dei due esemplari fosse stato utilizzato. A bordo del veicolo era stato installato LightSail, un piccolo satellite dimostrativo progettato per sperimentare l’uso di una vela solare di 32 metri quadrati, che avrebbe dovuto essere spinta dalle particelle di radiazione solare. La missione si è conclusa il 7 maggio 2017, dopo 718 giorni, con un atterraggio autonomo al NASA Shuttle Landing Facility, la pista di atterraggio dallo Space Shuttle a Cape Canaveral.

Il 7 settembre 2017, dal pad LC-39A è avvenuto il lancio della quinta missione (OTV-5). Questa missione ha visto l’impiego per la prima volta di un lanciatore Falcon 9 di SpaceX al posto dell’Atlas V. La missione si è conclusa il 27 ottobre 2019 con l’atterraggio dello spazioplano a Cape Canaveral, dopo 780 giorni in orbita.

Il 17 maggio 2020, dal complesso di lancio SLC-41 è avvenuta la partenza della sesta missione (OTV-6) con il veicolo incapsulato nell’ogiva di un Atlas V. Il 12 novembre 2022, Boeing e la Space Force hanno confermato il rientro dello spazioplano, dopo un record di 908 giorni in orbita.

Nel novembre 2023 è stato annunciato che la settima missione (OTV-7) sarebbe stata lanciata nel dicembre 2023, per la prima volta con Falcon Heavy come lanciatore. L’uso di un Falcon Heavy, più potente dell’Atlas V e del Falcon 9 usati in precedenza, ha lasciato supporre che questa missione, sempre classificata, avrebbe visto lo spazioplano orbitare in un’orbita più alta rispetto a quella delle missioni precedenti. Il lancio, inizialmente previsto per l’11 dicembre, è stato rinviato al 29 dicembre a causa delle avverse condizioni meteorologiche.

Il 7 marzo 2025 X37-B è rientrato sulla terra terminando la missione OTV-7 dopo 434 giorni di orbita.

Fonte: SpaceNews.com

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.