Sarà Ariane 6 a lanciare la missione Plato

Il momento del decollo della missione di debutto di Ariane 6, avvenuto il 9 luglio 2024. Credits: ESA/Arianespace

L’innovativa missione europea Plato (PLAnetary Transits and Oscillations of stars), volta alla scoperta di pianeti potenzialmente abitabili attorno a stelle simili al Sole e allo studio di migliaia di esopianeti in dettaglio focalizzandosi principalmente su quelli terrestri, ha ufficialmente il suo lanciatore.

Lo scorso 29 gennaio, il direttore scientifico dell’Agenzia spaziale europea, Carole Mundell, il direttore dei trasporti spaziali dell’ESA, Toni Tolker-Nielsen e il direttore commerciale di Arianespace, Steven Rutgers, hanno siglato l’accordo per il lancio della missione scientifica europea Plato. L’evento si è celebrato nell’ambito della diciassettesima edizione dell’European Space Conference tenutasi a Bruxelles in Belgio.

Sarà pertanto l’Ariane 62 (quindi dotato di due booster a propellente solido anziché quattro), a lanciare la sonda Plato attorno al Punto lagrangiano Terra-Sole L2, dall’Ariane Launch Area 4 dello spazioporto europeo della Guiana Francese alla fine del 2026.

«Questa è la prima missione scientifica che lancerà il nostro nuovo razzo Ariane 6», ha dichiarato Toni Tolker-Nielsen, «e sarà inoltre la prima missione che questo lanciatore versatile invierà al Punto lagrangiano 2, a 1,5 milioni di chilometri dalla piattaforma di lancio, una nuova destinazione che permetterà al nostro lanciatore pesante di mostrare le proprie abilità».

«La maggior parte delle missioni scientifiche di punta dell’ESA sono state lanciate da razzi Ariane. Da Rosetta, Webb e poi Juice; Arianespace ha sempre assicurato un servizio di lancio squisitamente accurato verso lo spazio profondo delle nostre preziose tecnologie, aumentando la durata delle nostre missioni e le conseguenti prestazioni scientifiche», ha aggiunto Carole Mundell. «Così è stato naturale scegliere di lanciare Plato con il nuovo razzo, confidenti che porterà il nostro satellite esattamente dove deve essere portato».

Il primo volo dell’Ariane 6 è avvenuto nel luglio dello scorso anno, mentre il secondo è pianificato per il 26 febbraio prossimo, con una programmazione che andrà ad infittirsi sempre di più nei prossimi mesi. Ariane 6 è il nuovo lanciatore pesante europeo, progettato per fornire una grande potenza e un’ampia flessibilità a costi inferiori rispetto ai suoi predecessori. La configurazione del lanciatore dotato di uno stadio centrale aggiornato, della possibilità di scegliere la configurazione con due o quattro booster laterali a propellente solido e di uno stadio superiore riavviabile fornisce all’Europa la possibilità di lanciare tutti i tipi di missione con un’efficienza migliore.

Plato, il cacciatore di pianeti

Plato focalizzerà le sue osservazioni sulle proprietà dei pianeti rocciosi che orbitano attorno a stelle simili al nostro Sole. In particolare, scoprirà e caratterizzerà i pianeti che giacciono su orbite della cosiddetta zona abitabile, ovvero quella zona attorno ad una stella, in cui la temperatura permette l’esistenza di acqua allo stato liquido sulla superficie di un pianeta.

Per raggiungere i suoi obiettivi scientifici, il satellite europeo utilizzerà 26 fotocamere capaci di osservare 200.000 stelle alla ricerca di eventuali pianeti attorno ad esse. Grazie ai transiti che questi pianeti effettuano davanti alle proprie stelle e allo smorzamento della luce emessa dalla stella che ne consegue, è possibile calcolare le dimensioni dei pianeti stessi e la loro massa e densità e a determinare altre caratteristiche essenziali.

La strumentazione scientifica di Plato, che oltre alle fotocamere consiste anche nelle loro relative unità elettroniche, è fornita dalla collaborazione fra l’ESA e il Plato Mission Consortium, il quale è formato da vari centri di ricerca, istituti e industrie europei.

Plato avrà una massa al lancio di 2.300 kg e misurerà 3,5 x 3,1 x 3,7 metri. Quando verrà rilasciato dallo stadio superiore dell’Ariane 6, potrà dispiegare i propri pannelli fotovoltaici i quali si estenderanno per nove metri ed avranno una superficie di 30 metri quadrati. Esso è formato dal modulo del carico utile composto come detto, dalle 26 fotocamere, due delle quali predisposte per osservare le stelle più luminose, e dal modulo di servizio che contiene tutti i sistemi necessari alle funzioni operative del satellite, inclusi uno schermo solare, il sistema di propulsione, quelli per le comunicazioni, il controllo termico, il controllo attitudinale e per la gestione dei dati.

L’attività di ricerca di Plato ha una durata nominale di quattro anni, estendibili a 8,5. Sarà seguita dalla missione europea Ariel, che dovrebbe essere lanciata nel 2029, che osserverà una tipologia di pianeti più grandi e diversi rispetto a quelli studiati da Plato, per caratterizzarne l’atmosfera in grande dettaglio.

Il veicolo spaziale è costruito dal Plato Core Team guidato da OHB, assieme a Thales Alenia Space e Beyond Gravity.

Fonti: ESA1; ESA2

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)