L’ESA punta sul rifornimento e sulla manutenzione orbitale
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L’Agenzia spaziale europea ha annunciato lo scorso 6 febbraio una nuova proposta per la progettazione, la costruzione e l’esecuzione dei test del prototipo di un nuovo sistema satellitare per il rifornimento orbitale di propellenti green auto-pressurizzanti.
Secondo quanto riportato dal sito European Spaceflight, l’iniziativa In-Orbit Test of Prototype Refuelling Technologies for Green Propellants verrà gestita dagli uffici Space Transportation e Connectivity and Secure Communications dell’agenzia. Il programma prevede di estendere la vita utile in orbita di un satellite di oltre il 100%. Inoltre, questo nuovo tipo di tecnologie avrà il potenziale di ridurre il quantitativo di propellente necessario al momento del lancio di oltre il 50%. Visto che il combustibile imbarcato da un satellite in partenza può rappresentare fino il 50% della sua massa totale, una riduzione di questo valore potrebbe ridurre significativamente la portata complessiva di un vettore, aumentando di conseguenza la capacità di carico utile.
Il programma è suddiviso in due fasi; nella prima, il prototipo verrà progettato, costruito e testato per il volo, nella seconda fase avverrà la missione dimostrativa durante la quale verranno validate l’interfaccia di aggancio e la prestazione del processo di trasferimento del propellente.
Dal punto di vista pratico, l’iniziativa intende equipaggiare con le capacità di rifornimento orbitale le costellazioni satellitari multi-orbitali per le comunicazioni. Secondo Andrew Parsonson di European Spaceflight, il riferimento del comunicato è alla costellazione per le comunicazioni sicure IRIS², del valore di 10,6 miliardi di Euro voluta e finanziata dalla Commissione europea. Questo infatti è il motivo per cui è coinvolto nel progetto anche il direttorato Connectivity and Secure Communications dell’ESA.
L’Agenzia spaziale europea si sta muovendo parallelamente anche con altri due programmi relativi all’estensione della vita utile orbitale delle costellazioni satellitari, a dimostrazione del fatto che lo sviluppo di queste capacità è prioritario.
Infatti, nell’ottobre 2024, l’ESA ha annunciato di aver selezionato un pool di aziende europee alle quali ha dato il compito di sviluppare delle tecnologie per lo stoccaggio e il rifornimento orbitale di propellente. Sempre nell’ottobre dello scorso anno, l’agenzia ha assegnato un contratto da 119 milioni di euro alla compagnia D-Orbit per lo sviluppo della prima missione europea di manutenzione orbitale RISE.
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Fonte: European Spaceflight
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