AVIO invia all’ESTEC la struttura del modulo di servizio del primo Space Rider
L’azienda romana Avio, nei giorni scorsi ha spedito la struttura principale del modulo di servizio dello Space Rider presso il Centro tecnologico olandese ESTEC, dell’Agenzia spaziale europea ESA, per essere sottoposta alla campagna di test in vista del volo inaugurale della navetta.
Lo Space Rider è un veicolo automatico riutilizzabile senza equipaggio, capace di restare in orbita bassa terrestre per due mesi, dopo essere stato lanciato con un razzo Vega C oppure in base alle esigenze, con un Vega-C+ dal Guiana Space Center. Il vettore Vega C+ è più potente del Vega C, in quanto utilizza come primo stadio un propulsore P160, una versione maggiorata del booster a propellente solido P120 del Vega C. Nella sua stiva la navetta può ospitare varie tipologie di carichi paganti, fra cui dimostratori tecnologici, esperimenti farmacologici, biomedici, biologici e riguardanti la fisica. Al termine della sua missione, la navetta è in grado di fare ritorno sulla superficie terrestre con il suo carico utile, planando su una pista di atterraggio appesa ad un parafoil. Al termine delle operazioni di scarico e carico della sua stiva, e dopo aver ricevuto i rifornimenti, il velivolo può affrontare una nuova missione.
Lo Space Rider è composto da due parti principali, il modulo di rientro riutilizzabile (Re-entry Module), sviluppato da Thales Alenia Space, e il modulo di servizio a perdere (Service Module), fornito da Avio. Quest’ultimo consiste in uno stadio superiore AVUM+ (Attitude & Vernier Upper Module) del vettore europeo Vega C, aggiornato con l”AVUM Life Extension Kit (ALEK) che include una coppia di pannelli fotovoltaici estendibili sviluppati da Leonardo.
Lo scorso dicembre 2024, la società svizzera Beyond Gravity aveva inviato la struttura primaria dell’elemento ALEK agli stabilimenti Avio di Colleferro, dove è stata allestita con l’adattatore PLA-1194 LEK, una struttura conica che connette ALEK allo stadio superiore AVUM+.
Qualche giorno fa, il 21 gennaio, Avio ha annunciato di avere spedito la struttura completa del modulo ALEK dello spazioplano, in Olanda, dove presso il centro ESTEC verrà sottoposta per i prossimi tre mesi alla campagna di certificazione e collaudo denominata Upper Composite MEChanics (UCMEC). Questa campagna includerà prove vibrazionali, analisi di responso acustico, e valutazioni sulla propagazione degli shock, con lo scopo di validare la capacità della struttura di affrontare i carichi che dovrà sopportare durante il lancio. Terminati i tre mesi della campagna di test, ALEK tornerà a Colleferro dove verrà completata l’installazione dell’equipaggiamento di volo e dei vari sottosistemi, in vista della missione di debutto.
Anche il modulo di rientro, o meglio, il dispositivo di frenata del sistema di rientro, è stato sottoposto a test. Infatti nel corso di una lunga campagna di prove di sgancio e atterraggio svoltasi a partire dal mese di aprile 2024 presso il sito di Salto di Quirra in Sardegna, è stato impiegato un modello-zavorra dello Space Rider con la stessa distribuzione di peso dello spazioplano reale, il quale avrà una massa al rientro di 3.000 kg.
Nel test, il modello è stato fatto sganciare da una quota di 3,5 km raggiunta tramite elicottero, e dopo l’apertura dei paracadute frenanti, si è aperto il paraglider lungo 27 metri e largo 10, i cui movimenti sono stati controllati da terra per verificare le caratteristiche aerodinamiche del sistema.
Nella seconda metà di quest’anno, l’Agenzia spaziale europea darà inizio ad una campagna di sgancio e atterraggio in scala naturale, che coinvolgerà un mockup (“simulacro”) del modulo di rientro riutilizzabile e che servirà a valutare il comportamento e la stabilità della navetta nonché le prestazioni dell’algoritmo di controllo del volo.
Lo spazioplano europeo Space Rider ha una massa al lancio di circa 4.900 kg, mentre al rientro il peso dovrebbe aggirarsi sui 3.000 kg. Esso ha le dimensioni di due minivan e la sua stiva di carico che può fornire 600 W di potenza, ha un volume di 1.200 litri, per un peso complessivo massimo del carico pagante di 600 kg. Il suo volo di debutto è previsto nel 2027.
Il Consiglio Ministeriale 2025, la missione di debutto e i prossimi test
Nel corso della sua conferenza stampa annuale tenutasi agli inizi di questo mese, il direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher ha confermato che l’Agenzia intende riprendere i test di atterraggio planato del modulo di rientro nel corso di quest’anno. Sempre nel 2025, il programma Space Rider dovrà affrontare il giudizio del Consiglio Ministeriale che i rappresentanti ministeriali degli stati membri dell’ESA terranno a novembre in Germania, a Brema.
Secondo quanto dichiarato da Dante Galli, manager del programma della navetta europea, durante un’intervista rilasciata in questi giorni, il progetto dovrebbe ottenere ulteriori finanziamenti, ma questi saranno destinati ai suoi sviluppi futuri, ovvero alla fase di commercializzazione e sfruttamento dei servizi da essa forniti. Galli ha spiegato inoltre nell’intervista a proposito del volo inaugurale, che come luogo di atterraggio è stata individuata l’Isola Santa Maria, nelle Azzorre e che l’ESA sta già lavorando con l’Agenzia spaziale portoghese su questa opzione.
Nel suo volo inaugurale previsto per il 2027, lo Space Rider trasporterà nella sua stiva un’ampia selezione di carichi utili che comprende: dimostratori tecnologici, esperimenti in microgravità per le scienze della vita, esperimenti di fisica, strumenti per l’osservazione della Terra e dello spazio profondo e tecnologie per il volo satellitare.
Fonti: European Spaceflight1; European Spaceflight2; European Spaceflight3; ESA1; ESA2; Wikipedia; Avio1; Avio2
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