Aggiornamenti dal sistema solare: gennaio 2025

Credit: NASA

Mentre le sonde robotiche vagano per il sistema solare, sulla Terra si decide il futuro delle prossime missioni spaziali. La lunga attesa per la decisione sull’architettura di Mars Sample Return sembra più un posticipo di una decisione, ma NASA e ESA sono comunque sempre al lavoro. Dall’agenzia statunitense potrebbero arrivare dei cambiamenti in futuro sulla pianificazione a lungo termine, a causa del cambio di amministratore dopo le dimissioni di Nelson. Si preparano intanto nuovi lanciatori con notevoli capacità di sollevamento, che potrebbero permettere missioni ambiziose. Buon debutto del New Glenn di Blue Origin, che con le sue 45 tonnellate di capacità di carico in orbita bassa lo rende il terzo vettore più potente al mondo dopo SLS e Falcon Heavy. Il volo inaugurale doveva essere quello della missione marziana ESCAPADE, prevista per fine 2024, ma dei piccoli ritardi gli hanno fatto mancare la finestra di lancio. Qualche intoppo per Starship, invece, che al suo settimo volo suborbitale perde inaspettatamente il secondo stadio.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Nel corso del 2025 ci sarà solo una nuova missione scientifica programmata nel sistema solare, Tianwen-2, dell’Agenzia spaziale cinese. La missione ha un doppio obiettivo: prima preleverà campioni da riportare a Terra dall’asteroide 469219 Kamoʻoalewa, poi si dirigerà verso una cometa spenta della fascia degli asteroidi, 311P/PanSTARRS, per immettersi in orbita e studiarla da vicino per circa un anno.

Oltre alla missione precedente, potrebbe partirne un’altra, Odin, non scientifica, in preparazione da un’azienda privata e di cui sono circolate poche notizie. AstroForge ha costruito il piccolo satellite che volerà come passeggero aggiunto a bordo del Falcon 9 di SpaceX dedicato alla missione lunare IM-2, di Intuitive Machines. Andrà in autostop fino alla Luna e poi proseguirà da solo in orbita eliocentrica, fino a incontrare un asteroide e catturare qualche immagine. L’azienda ha come obiettivo di acquisire tecnologie per poter sfruttare risorse minerarie nello spazio. La sonda è arrivata sul sito di lancio, in Florida, il 26 gennaio.

Nel sistema solare interno

L’8 gennaio BepiColombo (ESA/JAXA) ha effettuato l’ultimo sorvolo di Mercurio, passando a 295 chilometri dalla superficie. Questo passaggio ravvicinato è servito a raffinare la traiettoria per l’immissione in orbita attorno al piccolo pianeta, che avverrà nel 2026. Dopo l’ingresso in orbita, le due sonde a bordo, MPO (ESA) e MMO (JAXA), si separeranno e inizieranno la loro missione scientifica in modo indipendente.

Parker Solar Probe (NASA) è passata indenne al suo più vicino perielio durante la fine di dicembre e a inizio gennaio ha confermato il funzionamento di tutti gli strumenti. Le altre missioni di eliofisica in corso nel sistema solare interno sono Solar Orbiter (SolO) (ESA) e STEREO A (NASA). Quest’ultima, unica sonda attiva rimasta del programma STEREO, ha osservato il passaggio al perielio della cometa C/2024 G3, fornendo immagini spettacolari di quello che potrebbe essere stato l’ultimo periodo di attività della cometa, disintegrata dopo il sorvolo ravvicinato del Sole.

GIF creata dalle immagini catturate sa STEREO A. Credit: NASA/STEREO A/SECCHI

Infine ci sono tre missioni di difesa planetaria in corso, Hera (ESA), Hayabusa 2# (JAXA) e OSIRIS-APEX (NASA), dirette verso asteroidi di particolare interesse. Hera è partita a fine 2024 e al momento si trova in direzione di Marte, che incontrerà a marzo per sfruttare una fionda gravitazionale prima di dirigersi verso il suo obiettivo finale, 65803 Didymos, già oggetto della passata missione DART. Hayabusa 2# è diretta verso 98943 Torifune, una roccia grande più o meno quanto una nave da crociera. L’incontro è previsto per luglio di quest’anno. OSIRIS-APEX punta invece a 99942 Apophis, obiettivo anche della futura missione europea Ramses.

La flotta marziana

Il 12 gennaio Marte ha raggiunto la minima distanza dalla Terra per il 2025, e il 16 gennaio Marte è stato in opposizione e ben visibile nel cielo notturno. Al momento tutte le sonde marziane sono operative, ma nel corso dell’anno potremo assistere al termine prematuro di alcune di esse. Nel 2022, infatti, alcune missioni NASA che avevano già raggiunto l’obiettivo principale, avevano ottenuto un’estensione di altri tre anni: Mars Odyssey (NASA), Curiosity (NASA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA) e MAVEN (NASA) sono state infatti prolungate fino a settembre 2025. Nel corso dell’anno si effettuerà un’analisi sui benefici delle missioni per poter programmarne un’eventuale prolungamento. Oltre ai benefici scientifici bisogna tener d’occhio anche i limiti tecnici, come per Mars Odyssey, che sta per esaurire il propellente usato per mantenere il puntamento verso Terra per la trasmissione dati. Un problema tecnico potrebbe comunque causare la cessazione anticipata della missione.

Oltre agli obiettivi scientifici, alcune sonde vengono mantenute operative per supporto tecnico alle altre missioni. Mars Express (ESA), ad esempio, ha davanti a sé solo un anno di missione scientifica, ma la sua attività potrebbe essere prolungata in caso di aiuto per la missione in partenza l’anno prossimo, MMX di JAXA.

In orbita proseguono, senza intoppi o scadenze imminenti, i tre orbiter più giovani, Trace Gas Orbiter (ESA/Roscosmos), arrivato nel 2016, Tianwen-1 (CNSA) e Hope (UAESA), arrivati entrambi nel 2021, a pochi giorni di distanza.

Il percorso seguito da Perserverance, con i campioni in provetta disseminati e l’ormai immobile elicottero Ingenuity. Credit: NASA

In superficie, oltre a Curiosity, rallenta la sua marcia il rover Perseverance (NASA) per problemi occorsi a centinaia di milioni di chilometri di distanza. Il rover è in grado di procedere semi-autonomamente sulla superficie, ma senza il supporto da Terra è costretto a fare pause più lunghe. Nel mese di gennaio il team che dirige il rover, in California, è stato evacuato a causa del forte incendio, che ha causato danni notevoli sia al sito del JPL, sia nelle case dei dipendenti del centro stesso, costringendoli malauguratamente a una riduzione di l’impegno per la missione.

Nel sistema solare esterno

Nel 2025 ci saranno vari sorvoli ravvicinati di alcuni corpi celesti per le sonde dirette nel sistema solare esterno. La prima è Europa Clipper (NASA), partita a pochi giorni di distanza da Hera e praticamente nello stesso arco di orbita. Incontrerà Marte a marzo e da lì le loro strade si separeranno. Ad aprile sarà la volta di Lucy (NASA), che sorvolerà il suo secondo obiettivo di dieci della sua missione scientifica: 52246 Donaldjohanson. Si tratta di un asteroide di circa 4 km di diametro. Ad agosto sarà la volta di JUICE (ESA) che sta facendo una capatina interna verso Venere prima dello slancio verso Giove. Queste manovre nei pressi di pianeti servono a guadagnare energia gravitazionale che il lanciatore in partenza non è in grado di fornire.

La più lontana delle sonde in viaggio verso il proprio obiettivo è Psyche (NASA), che si trova a 400 milioni di chilometri di distanza dal Sole, oltre l’orbita di Marte. Psyche sta venendo usata anche per testare le comunicazioni laser nello spazio profondo, un’alternativa migliore in termini di banda dati rispetto alle frequenze radio normalmente utilizzate. L’obiettivo scientifico è l’asteroide 16 Psyche, che raggiungerà nel 2029 dopo un sorvolo di Marte nel 2026.

Un vulcano nei pressi del polo sud di Io ripreso da Juno il 27 dicembre 2024 durante un passaggio ravvicinato. Credits: NASA/JPL-Caltech/SwRI/ASI/INAF/JIRAM

Per Juno (NASA) quest’anno potrebbe arrivare un sorvolo fin troppo ravvicinato. La sonda è in orbita attorno a Giove dal 2016 e a settembre di quest’anno si concluderà, probabilmente, la sua missione estesa. Si prevede un rientro distruttivo sul pianeta, per evitare possibili contaminazioni ai satelliti naturali.

Nessuna notizia da New Horizons (NASA) che dorme nel buio profondo a 9 miliardi di km dal Sole. La sonda è stata messa in ibernazione temporaneamente e verrà riattivata ad aprile.

Ancora più lontano viaggiano Voyager 1 e Voyager 2, rispettivamente a 25 e 21 miliardi di km dal Sole. Sono in assoluto le sonde più distanti mandate dall’uomo; le comunicazioni sono ridotte a un centinaio di bit al secondo, gli strumenti attivi rimasti sono quattro dei nove iniziali e a ogni imprevisto passano mesi per trovare una soluzione a causa della tecnologia vecchia di decenni e dalla difficoltà di comunicazione.

Riassunto missioni

Ci sono 37 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 46 unità robotiche.

Evoluzione della posizione delle sonde del sistema solare nel mese di gennaio 2025. I CubeSat sono esclusi. Credit: ISAA/P. Portaluri

Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!

  Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2025, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Gianmarco Vespia

La scienza è importante. Ne ho fatto parte tanti anni fa, ma ho dovuto abbandonare la carriera. In Italia manca il supporto agli scienziati, in molti modi: sostegno, fiducia, credibilità, rispetto e finanziamenti. ISAA mi ha dato la possibilità di diventare divulgatore e di raggiungere un pubblico interessato e appassionato in questo piccolo settore che è l'astronautica. La scienza si muove troppo in silenzio, occorre pazienza e attenzione per capirla e apprezzarla, per spiegarla alle nuove generazioni, appassionarle e permettergli di costruire un futuro migliore per sé e per il mondo intero.