Parker Solar Probe e il passaggio più vicino al Sole
Quando in Italia era quasi la mattina del 27 dicembre, negli uffici del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (JHUAPL) diverse persone stavano aspettando di acquisire nuovamente le comunicazioni con Parker Solar Probe (PSP), interrotte da quasi due giorni per via del passaggio ravvicinato con il Sole del 24 dicembre. Il segnale inviato dalla sonda avrebbe indicato che il perielio era stato effettuato con successo. Nonostante fosse il ventiduesimo da quando la missione era stata lanciata nel 2018, era il primo di una serie di cinque a passare ancora più vicino al Sole, a soli 6,1 milioni di chilometri, poco meno di nove raggi solari. In questo modo PSP potrà studiare una regione della corona solare mai esplorata prima, capire il meccanismo che porta al riscaldamento della materia presente, tracciare l’origine del vento solare e capire come le particelle energetiche vengano accelerate fino a velocità prossime a quella della luce.
Con questa comunicazione il team ha quindi potuto confermare che Parker Solar Probe è sopravvissuta e opera nominalmente, ma una telemetria più dettagliata sarà ricevuta a partire dal primo gennaio 2025. La sonda è riuscita a sostenere l’elevata quantità di energia grazie ad uno scudo in composito di carbonio spesso 11,43 cm, in grado di resistere fino a 1400°C e mantenere gli strumenti a temperatura ambiente: nelle regioni in cui PSP è passata la temperatura raggiunta è stata stimata a 980°C.
Per raggiungere questa distanza record la sonda ha dovuto effettuare sette flyby con Venere per perdere parte della velocità non appena lanciata dalla Terra. L’ultimo flyby con Venere è avvenuto il 6 novembre 2024 e ha inserito Parker Solar Probe in un’orbita che permette un perielio a 6,1 milioni di chilometri ogni tre mesi: un tempo e una distanza sufficienti a studiare dettagliatamente le regioni attraversate, senza però ricevere troppo calore e radiazioni e danneggiare quindi gli strumenti a bordo.
La sonda si sta avvicinando alla conclusione dei 7 anni di missione primaria previsti originariamente e rimarrà in quest’orbita anche nei prossimi passaggi, che saranno il 22 marzo, 19 giugno, 15 settembre e 12 dicembre del 2025.
Parker Solar Probe aveva già stabilito il record di prossimità con tutti i passaggi precedenti, con l’ultimo che era stato a 7,9 milioni di chilometri, circa 11 raggi solari: con questi era stato possibile avere maggiori dati sull’origine delle strutture nel vento solare e di mappare il confine esterno dell’atmosfera del Sole, che era risultato non omogeneo come previsto.
Fonti: NASA
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