La missione VERITAS rischia un altro rinvio

Rappresentazione della sonda VERITAS in orbita al pianeta Venere. Credits: NASA/JPL-Caltech

Dopo il rinvio del lancio di oltre 3 anni e l’interruzione istituzionale per l’anno fiscale 2024, lo scorso mese di ottobre sono ripresi i lavori al NASA Jet Propulsion Labortatory (JPL) per la realizzazione della missione VERITAS (Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy), ma la sonda destinata allo studio geologico di Venere rischia ancora un ulteriore slittamento.

Selezionata nel giugno 2021 nell’ambito del programma Discovery, nel novembre dell’anno successivo aveva subìto un rinvio del lancio a non prima del 2031 a causa di problemi organizzativi del JPL con le missioni Psyche, Europa Clipper e NISAR. Nell’ottobre 2023, con un finanziamento simbolico di 1,5 milioni di dollari, lo sviluppo venne bloccato in vista di una probabile cancellazione, che fortunatamente venne disattesa con l’approvazione del budget NASA 2024.
Recentemente però Sue Smrekar, geofisica veterana presso il JPL e Principal Investigator per la missione VERITAS, ha ammesso che nonostante i lavori siano ripresi e si punti a lanciare nel giugno 2031, la dirigenza NASA starebbe cercando di posticipare al novembre 2032.

Secondo Smrekar, se così avvenisse si verrebbero a creare una serie di problemi sia di sviluppo che di gestione della missione.
Un primo problema riguarderebbe gli strumenti scientifici di bordo, realizzati in collaborazione con l’Agenzia spaziale tedesca DLR, quella francese CNES e l’italiana ASI, che nell’ultimo anno hanno continuato lo sviluppo dell’hardware nonostante lo stop al JPL. Un ulteriore ritardo aggraverebbe ulteriormente lo sfasamento tra gli strumenti e la sonda, creando una situazione in cui gli stessi verrebbero consegnati ancora prima che il progetto definitivo della sonda venga finalizzato.
Qualche anno dopo inoltre, il personale che ha realizzato gli strumenti, potrebbe non essere più disponibile al momento dell’installazione sulla sonda, in quanto le stesse agenzie sono attivamente coinvolte anche nella missione EnVision dell’Agenzia spaziale europea, sempre per lo studio di Venere.

La collaborazione tra Europa e Stati Uniti non si limita ai soli strumenti scientifici, sia VERITAS che EnVision utilizzeranno una manovra di aerobraking per inserirsi stabilmente in orbita venusiana, ma ESA avrà bisogno di un team NASA per la gestione della manovra, lo stesso team che si occuperà di VERITAS.
Se VERITAS verrà lanciata nel giugno 2031 ed EnVision nel dicembre successivo, NASA avrà tutto il tempo di completare l’aerobraking della propria sonda per poi passare a quella europea, ma se VERITAS venisse lanciata con un anno e mezzo di ritardo, le due sonde arriverebbero nei pressi di Venere a poche settimane di distanza, creando una difficile sovrapposizione per il team NASA.

Maggiori informazioni sulla missione si possono trovare sulla pagina istituzionale del programma.

Fonte: Spacenews.com

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.