Moonship e Blue Moon supporteranno anche missioni cargo sulla Luna
Era solo l’aprile del 2021 quando l’Agenzia spaziale statunitense (NASA) selezionava per il primo atterraggio sulla superficie lunare in oltre 50 anni la proposta di utilizzare Moonship, una versione appositamente modificata di Starship, lo stadio superiore dell’omonimo lanciatore superpesante in sviluppo da SpaceX. Da allora, complice anche una protesta formale di Blue Origin ad un tribunale federale, la situazione è radicalmente cambiata e ha portato anche a ridefinire i progetti dei lander inizialmente pensati al trasporto di astronauti.
La missione per cui era stata originariamente selezionata SpaceX era di carattere dimostrativo, nel contesto di Artemis III: prevedeva l’aggancio con una capsula Orion lanciata in precedenza, il trasferimento di due membri dell’equipaggio verso Starship e il loro conseguente atterraggio al Polo Sud lunare. La permanenza sarebbe stata di circa una settimana, con varie sessioni di attività extraveicolare (EVA) per esplorare e raccogliere campioni di suolo, e gli astronauti sarebbero poi ripartiti dalla superficie per ritornare verso Orion e quindi sulla Terra.
Un anno e mezzo dopo circa, a novembre 2022, NASA comunicò di aver rettificato il contratto con SpaceX, assegnandole un’ulteriore missione con equipaggio (Artemis IV) e chiedendole di aggiornare il design di Starship in modo da ottemperare agli standard dell’agenzia in merito ai lander da usare regolarmente per l’atterraggio di esseri umani. Tra le varie novità rispetto al profilo di missione originale figurano l’attracco con il Lunar Gateway, la stazione spaziale in orbita NRHO (Near Rectilinear Halo Orbit) attorno alla Luna, e la configurazione per quattro persone.
Tra la prima e la seconda assegnazione a SpaceX NASA pubblicò un ulteriore bando per permettere ad altre aziende di partecipare con i propri design e progetti. La vincitrice venne comunicata nel 2023: fu Blue Origin con Blue Moon, un progetto di lander lunare che aveva già partecipato con un design diverso al bando precedente, che venne quindi selezionato per supportare Artemis V.
Il passaggio a veicoli cargo
Nel corso del novembre 2023 NASA esercitò formalmente un’opzione presente nei contratti con le due aziende: la clausola prevede l’adattamento dei lander attualmente in fase di sviluppo per gli esseri umani all’utilizzo per il trasporto di merci, rifornimenti e materiali che possano supportare le missioni sulla superficie. Tra le modifiche che sono state richieste figurano quindi la rimozione dei sistemi di supporto vitale, oltre alla predisposizione di interfacce per i carichi utili e per il rilascio degli stessi.
Queste versioni dovranno essere in grado di trasportare tra le 12 e le 15 tonnellate di materiale sulla superficie, ma non saranno pronte prima di Artemis VII, attualmente prevista per settembre 2031.
Nel novembre 2024 NASA ha poi comunicato che assegnerà, tramite specifici bandi da pubblicare nel 2025, una missione per ciascun lander: Moonship porterà un rover pressurizzato attualmente in sviluppo da parte dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA) non prima del 2032, mentre Blue Moon consegnerà un habitat da usare sulla superficie lunare non prima del 2033
Se riguardo l’habitat lunare non si hanno informazioni, si sa qualcosa in più del rover, oggetto di un accordo firmato dall’amministratore di NASA Bill Nelson e dal Ministro dell’Educazione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia del Giappone Masahito Moriyama ad aprile 2024.
In seguito a questo accordo NASA fornirà non solo il lancio e l’atterraggio sulla Luna, ma anche la possibilità a due astronauti giapponesi di poter partecipare alle missioni in superficie: in cambio JAXA progetterà, svilupperà e opererà il rover, che potrà essere usato sia con o senza equipaggio.
A differenza dei rover delle missioni Apollo, simili a golf cart e aperti, quello in sviluppo da JAXA sarà chiuso e pressurizzato, permettendo così agli astronauti di non dover necessariamente ritornare alla base al termine di una campagna esplorativa, ma di studiare aree diverse e distanti nel corso di una stessa uscita. Potrà portare due astronauti per un periodo massimo di 30 giorni e nei piani di NASA sarà utilizzabile per un periodo di 10 anni
Lo stato attuale
La valutazione sullo sviluppo dei due lander è molto influenzata dalla comunicazione che le due aziende ne fanno, oltre che alla diversa data di selezione degli stessi: Blue Origin è infatti molto più restia ad aggiornare il pubblico sui progressi dei suoi progetti e ad oggi non si sa molto dello stato di costruzione di Blue Moon. È noto soltanto che, come per SpaceX e Moonship, Blue Origin dovrà condurre una missione dimostrativa senza equipaggio prima dell’effettivo utilizzo con astronauti.
Per SpaceX la situazione è quasi opposta: lo sviluppo dell’intero vettore Starship sta avvenendo presso il sito di Starbase, in precedenza noto come Boca Chica, all’estremità sudorientale del Texas, vicino al confine con il Messico. Dai primi test sui prototipi fino ai più recenti progressi, decine di appassionati di astronautica hanno approfittato della facilità di osservazione delle strutture in cui avveniva la costruzione e il test degli esemplari per condividere immagini, video e trasmissioni in diretta di quanto stesse accadendo nel sito. Con il maturare del design di Starship, inteso come vettore completo, SpaceX ha cominciato ad postare di propria mano aggiornamenti, foto e dirette video dei vari test effettuati.
Anche se come detto, ad oggi non esistano versioni complete di Moonship, nel corso degli anni sono state progettate e costruite alcune parti, come ad esempio l’ascensore che permetterà la discesa degli astronauti dalle cabine alla superficie lunare, o parti del sistema di supporto vitale.
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.