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Gli occhi da “aragosta” di Einstein Probe sono già al lavoro

Una rappresentazione artistica del telescopio spaziale Einstein Probe Credits: Chinese Academy of Sciences

L’osservatorio spaziale cinese, che è ancora nella fase di messa in servizio, potrebbe già aver rilevato una nuova tipologia di evento transiente.

Il telescopio spaziale sinoeuropeo Einstein Probe, caratterizzato da un sistema ottico ispirato alla morfologia degli occhi dell’aragosta, ha già iniziato di fatto il suo lavoro scientifico di esplorazione del cosmo nelle sue manifestazioni più violente ed energetiche ed ancora poco conosciute.

Lanciato il 9 gennaio 2024, il telescopio spaziale si trova ancora nella fase di attivazione (commissioning) durante la quale tutti i suoi strumenti e i suoi sistemi vengono testati e calibrati mentre orbita attorno al nostro pianeta. Nonostante ciò lo scorso 31 ottobre l’Accademia cinese delle scienze (CAS – Chinese Academy of Science) ha annunciato i primi risultati ottenuti durante questo periodo antecedente la definitiva entrata in servizio.

Sono diverse le scoperte di eventi transienti, o di breve durata, relativi a brevi cambiamenti nella luminosità di oggetti astronomici come stelle o buchi neri. L’osservatorio ha condotto un numero di ricognizioni astronomiche catturando con successo le immagini di un’ampia varietà di oggetti celesti transienti come oltre ai già citati stelle e buchi neri, stelle di neutroni, esplosioni di raggi gamma (Gamma Ray Bursts) e supernovae.

«Abbiamo scoperto circa 60 oggetti celesti transienti molto forti, assieme ad un migliaio di altri oggetti potenzialmente transienti, oltre a quasi 500 brillamenti stellari.» Ha spiegato Yuan Weimin, scienziato principale della missione e ricercatore presso il National Astronomical Observatories of China alla televisione di stato (CCTV).

Come detto, Einstein Probe ha rilevato un’esplosione di raggi gamma proveniente dalle profondità dell’universo, ad ulteriore dimostrazione della sua sensibilità, sempre secondo quanto dichiarato da Yuan. «Il satellite ha osservato un’esplosione di radiazioni che è durata circa 1.000 secondi, mentre gli altri satelliti internazionali per la ricerca di esplosioni di raggi gamma, hanno registrato un’esplosione di 50 secondi, – ha proseguito – Quindi questo satellite può fornire dei dati osservativi che i satelliti precedenti non possono catturare, svelando maggiormente i processi fisici finora sconosciuti e fornendoci l’opportunità di studiare gli eventi astronomici che avvengono in regioni dell’universo molto più distanti.»

Yuan ha inoltre sottolineato che il telescopio spaziale ha osservato una potenziale nuova classe di transienti l’8 aprile, quando ha rilevato un brillamento di raggi X codificato come “EP240408a”. L’inusuale emissione di raggi X è scomparsa dopo circa 10 giorni. Un articolo scientifico sull’evento, pubblicato in versione pre-print, suggerisce che l’evento possa essere stato causato dalla distruzione di una nana bianca da parte di un buco nero, oppure che esso possa rappresentare una nuova e sconosciuta classe di transienti. Nella nostra galassia, il satellite ha scoperto diverse nuove sorgenti transienti, fra cui un nuovo sistema binario a raggi X che potrebbe comprendere un buco nero oppure una stella di neutroni, designato con il nominativo EP240904a.

La sorgente transiente più distante sinora rilevata dalla sonda, è un’esplosione di raggi gamma codificata come EP240315a posta a 25,6 milioni di anni luce. Questa scoperta dimostra ulteriormente la capacità del telescopio di rilevare le esplosioni gamma provenienti dai più profondi recessi cosmici, fornendo una nuova prospettiva per comprendere ulteriormente il processi fisici legati ai collassi stellari che portano alla formazione dei buchi neri e ai getti relativistici, ha dichiarato Yuan.

La missione Einstein Probe, oltre ad essere una delle diverse missioni scientifiche spaziali guidate dalla CAS, è anche una collaborazione internazionale con contributi dall’Agenzia spaziale europea (ESA), dal Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (MPE) in Germania, e dell’Agenzia spaziale francese (CNES).

L’Einstein Probe (EP) è un telescopio spaziale a raggi X dedicato all’astrofisica delle alte energie. Il telescopio è stato lanciato il 9 gennaio 2024 dal Xichang Satellite Launch Centre in Cina e al lancio aveva una massa di 1,450 kg. Esso vola su un’orbita geocentrica quasi circolare di 581 x 596 km con un’inclinazione di 29° e un periodo di 96 minuti. La missione ha una durata prevista di 3 anni.

Fonti: Space.com; Chinese Academy of Sciences; ESA; Wikipedia

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