Rocket Lab lancia la terza missione per Capella Space, “A sky full of SARs”

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Il decollo del razzo Electron dal Launch Complex 1B in Nuova Zelanda. Credits: Rocket Lab via Flickr

Nonostante siano passati solo otto giorni dall’ultima missione di Rocket Lab, Owl for one, one for owl, l’azienda neozelandese non si è fermata e alle 15:18 italiane di domenica 11 agosto 2024 ha lanciato con successo la missione A sky full of SARs per conto dell’azienda Capella Space. Il razzo utilizzato è stato Electron, che ha raggiunto complessivamente il 52º decollo dalla Terra, partito dal Launch Complex 1B della Onenui Station sulla Penisola di Mahia, in Nuova Zelanda. Si tratta dell’11º successo consecutivo: l’ultimo fallimento risale al 19 settembre 2023, quando un problema a una connessione elettrica nel secondo stadio fece fallire la missione We will never desert you, che aveva a bordo il secondo satellite Acadia di Capella Space. Oltre a questi numeri, per Rocket Lab si è trattata della 10ª missione dell’anno, eguagliando il 2023.

L’azienda statunitense, che fornisce immagini prodotte dai propri satelliti ad apertura sintetica (SAR) in orbita, nel febbraio 2023 firmò un accordo con Rocket Lab per il lancio di quattro missioni per altrettanti satelliti. Ad oggi ne sono state completate tre: il 23 agosto 2023 We love the nightlife, la già citata We will never desert you il 19 settembre 2023 e appunto A sky full of SARs, l’11 agosto 2024. Nonostante siano tutte decollate dal Launch Complex 1B, nell’accordo tra le due aziende era stata prevista la possibilità di utilizzare il terzo pad a disposizione di Rocket Lab, il Launch Complex 2 al Mid-Atlantic Regional Spaceport (MARS), in Virginia, negli Stati Uniti continentali.

La quarta e ultima missione, il cui nome verrà deciso a ridosso della partenza, è attualmente prevista non prima di marzo 202.

A queste ne vanno aggiunte altre due, svolte nell’agosto 2020 e nel marzo 2023: I can’t believe it’s not optical e Stronger together.

A sky full of SARs

La missione, il cui nome è un esplicito richiamo alla canzone A sky full of stars della band britannica dei Coldplay, doveva inizialmente svolgersi intorno al 20 luglio. Lo slittamento a una data successiva è stato comunicato da Rocket Lab con una nota pubblicata sul proprio sito: il motivo era stato spiegato da Capella Space con la necessità di svolgere ulteriori test sul satellite.

Terminate queste verifiche e stabilita la data di lancio, solamente dei venti elevati nella zona del pad e la presenza di un’imbarcazione nelle acque interdette alla navigazione hanno spostato di qualche ora la partenza. La destinazione finale del satellite, rilasciato poco meno di un’ora dopo il decollo, era un’orbita circolare a 615 km di quota e 53° di inclinazione. Dopo l’arrivo in orbita il satellite verrà sottoposto a diversi test e verifiche, per poi diventare operativo e cominciare a fornire immagini della Terra.

Fonti: accordo tra Rocket Lab e Capella Space, A sky full of SARs media kit, Rocket Lab

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Matteo Deguidi

Studio Astrophysics and Cosmology a Padova e qui provo a raccontare quello che succede nel mondo dell'astronautica mondiale, concentrandomi su missioni scientifiche in corso o in fase di sviluppo, con qualche spruzzata di astronomia.