Doppio flyby Luna-Terra per Juice

La Terra ripresa dalla Juice monitoring camera 1 (JMC1) durante il flyby del 20 agosto. Credit: ESA

La grande sonda interplanetaria europea, destinata a raggiungere Giove e tre delle sue lune, ha effettuato uno storico flyby contemporaneo della Luna e della Terra ed è ora in viaggio nel Sistema Solare interno per raggiungere Venere nell’agosto del prossimo anno.

Lanciata il 14 aprile 2023 JUICE (Jupiter Icy Moons Explorer) è passata a circa 700 km dalla superficie lunare lo scorso 19 agosto alle 23:15 italiane e il giorno successivo, alle 23:56, è passata a 6.840 km dalla Terra, sorvolando il sudest asiatico e l’oceano Pacifico.
Questi due flyby sono serviti a modificare la traiettoria della sonda senza utilizzare carburante, infatti la gravità della Luna prima e della Terra poi, ne hanno considerevolmente variato sia la velocità che la direzione.

Passando vicino alla Luna la sonda ha incrementato la sua velocità relativa al Sole di 0,9 km/s, con una leggera flessione della traiettoria che le ha consentito di raggiungere la Terra, perdere 4,8 km/s, virare di quasi di 90° e quindi tuffarsi nel Sistema Solare interno verso Venere.
Il rischio di intraprendere un doppio flyby nell’arco di 24 ore, manovra mai tentata prima da nessuna sonda, ha permesso di risparmiare tra i 100 e 150 kg di carburante dei circa 3.000 presenti al lancio.

Considerando che Giove si trova a una distanza media di 800 milioni di chilometri dalla Terra, la quantità di carburante necessaria per accelerare JUICE verso il Sistema Solare esterno sarebbe stata enorme.
Quindi, come ormai è diventata prassi per le sonde interplanetarie, il team che negli ultimi 20 anni ha lavorato per pianificare la missione ha optato per far compiere alla sonda una serie di flyby con alcuni pianeti per acquisire man mano la velocità necessaria a raggiungere Giove.
Questa volta però, al contrario di quanto avviene per le sonde destinate ai pianeti esterni, il flyby ha ridotto la velocità della sonda, come per le sonde destinate a raggiungere Venere, Mercurio o il Sole. La scelta di non accelerare verso un successivo flyby di Marte è stata dettata dal fatto che, a causa dell’attuale posizione della Terra e del pianeta rosso, sarebbero trascorsi troppi anni per effettuare il flyby di quest’ultimo.

Oltre al già citato flyby di Venere dell’agosto 2025, JUICE incrementerà la propria velocità con due ulteriori passaggi del nostro pianeta nel settembre 2026 e gennaio 2029, per arrivare quindi nei pressi di Giove nel giugno 2031 dove inizieranno una serie di 35 flyby per perdere velocità ed entrare stabilmente in orbita della luna Ganimede tra il settembre 2034 e il dicembre 2035.

L’orbita di Juice dopo varie fionde gravitazionali. Credit: ISAA/Portaluri

Un primo assaggio scientifico

Il doppio flyby non è servito solamente a perfezionare la traiettoria verso Giove ma anche a testare tutta la suite di strumenti scientifici di bordo. Infatti durante il passaggio vicino alla Luna erano attivi tutti e 10 gli strumenti scientifici, mentre durante il passaggio vicino alla Terra ne erano attivi 8.
Nei giorni successivi all’evento sono state rilasciate alcune immagini significative e altre verranno rese pubbliche nelle prossime settimane.
Molto attese sono le immagini ad alta risoluzione provenienti dalla camera JANUS, acronimo di Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator, frase latina che significa “Scrutatore di Giove, dei suoi amori e dei suoi figli“, realizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con INAF, varie università italiane e Leonardo.

Fonte: ESA

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.