Un successo il primo static fire del nuovo Vega C
L’Agenzia Spaziale Europea ha comunicato l’esito positivo del primo static fire del riprogettato propulsore Zefiro 40, il motore a razzo a propellente solido di Vega C. Il successo di questo collaudo rappresenta un passo importante verso il ritorno in volo del razzo.
Avio, l’appaltatore principale del razzo, ha condotto il collaudo il 28 maggio presso il proprio centro in Sardegna. Il propulsore, utilizzato come motore del secondo stadio, ha funzionato per 94 secondi, come previsto.
Alla fine del 2022, il secondo volo del razzo Vega C si era concluso con un fallimento che aveva provocato la perdita di due satelliti di osservazione della Terra, gli Airbus Pléiades Neo 5 e 6. L’indagine successiva aveva identificato come causa del guasto il materiale utilizzato per fabbricare l’inserto della ghiera del propulsore Z40. Tuttavia, a seguito di un test di ricertificazione fallito nel giugno 2023, gli investigatori avevano chiesto la riprogettazione dell’intero ugello dello Zefiro 40.
In un’intervista rilasciata al termine del collaudo, il direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher ha definito il successo del test un passo fondamentale per riportare il razzo in volo. A ottobre è previsto un secondo static fire, necessario per confermare le prestazioni del motore. Sia ESA che Avio hanno dichiarato di lavorare a un ritorno al volo di Vega C entro la fine dell’anno, due anni dopo il guasto che lo aveva messo a terra.
Un ultimo volo della prima versione di Vega, che ricordiamo essere un vettore che non utilizza lo Zefiro 40, è previsto per l’inizio di settembre per lanciare il satellite di osservazione della Terra, Sentinel-2C del programma europeo Copernicus.
Il carico utile del ritorno in volo del Vega C dovrebbe essere il satellite per immagini radar Sentinel-1C, anche se Simonetta Cheli, direttrice del programma di osservazione della Terra dell’ESA, ha recentemente affermato che questa assegnazione deve ancora essere confermata.
Nel frattempo ESA prosegue i preparativi per il primo volo dell’Ariane 6, attualmente previsto nelle prime due settimane di luglio. Una specifica data target del primo tentativo di lancio sarà annunciata all’ILA Air Show di Berlino all’inizio di giugno.
Vega C è un’evoluzione del suo predecessore Vega. Esattamente come per il Vega, i suoi elementi principali sono i tre stadi a propellente solido e un quarto stadio superiore alimentato da un motore a propellente liquido riaccendibile. La carenatura posta nella parte superiore del Vega C ha un diametro di 3,3 m e un’altezza di oltre 9 m, che raddoppia di fatto il volume a disposizione dei carichi utili rispetto al “vecchio” Vega. Realizzata in un composito di fibra di carbonio e polimeri, questa struttura protegge i satelliti dalle sollecitazioni termiche, acustiche e aerodinamiche del decollo e dell’ascesa attraverso l’atmosfera terrestre.
Lo stadio superiore AVUM+, o Attitude Vernier Upper Module, garantisce il controllo dell’assetto e un preciso posizionamento orbitale ed è progettato per soggiorni prolungati nello spazio. AVUM+ ha una massa di propellente di 740 kg per una spinta media di 2,42 kN. La capacità di spegnimento e riaccensione dell’AVUM+ consente a Vega C il rilascio su varie orbite di più carichi utili lanciati in una singola missione. Il propulsore sarà in grado di far raggiungere al razzo tutte le orbite richieste. Dopo la separazione di tutti i carichi utili, una accensione finale permetterà il deorbitamento dello stadio superiore per ridurre al minimo la presenza di detriti in orbita.
Il terzo stadio, Zefiro 9, uguale a quello che ha volato su Vega, brucia 10 t di propellente solido. Il nuovo secondo stadio Zefiro 40 contiene 36,2 t di propellente solido per fornire una spinta media di 1304 kN. Il primo stadio P120C di Vega-C, che sostituisce il più piccolo P80 che aveva equipaggiato Vega, è in grado di fornire un aumento significativo della spinta al decollo rispetto al suo predecessore. La struttura monolitica in fibra di carbonio del P120C pesa circa 8 tonnellate e trasporta 143,6 tonnellate di propellente solido. Durante i suoi due minuti di funzionamento, questo motore eroga una spinta media di 4.500 kN, equivalente alla potenza di 15 moderni motori di aerei di linea. Inoltre, il P120C svolgerà un doppio servizio, visto che due o quattro di questi propulsori fungeranno da booster per il vettore europeo Ariane 6 dell’ESA.
Fonte: SpaceNews.com
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