Per la quarta volta la Cina porta una sonda robotica sulla superficie lunare e per la seconda volta lo fa sulla faccia nascosta.
La sonda robotica Chang’e 6, lanciata lo scorso 3 maggio era entrata stabilmente in orbita lunare il successivo 8 maggio e per tre settimane ha atteso il momento propizio per la fase di atterraggio.
Giovedì 30 maggio il lander si è separato dalla sonda madre e alle 00:06 italiane del 2 giugno ha finalmente iniziato la discesa dall’orbita, atterrando dolcemente alle 00:23 nella porzione sud del cratere Apollo all’interno del bacino Polo Sud-Aitken, sulla faccia nascosta della Luna.
Il controllo della discesa è avvenuto grazie a un propulsore di 7.500 newton di spinta variabile, che ha consentito una fase finale di sorvolo stabile a 100 metri di altitudine per scegliere il punto idoneo all’atterraggio, evitando eventuali rocce o avvallamenti individuati dalle camere di bordo e dal sistema LiDAR.
Secondo alcune fonti non ufficiali, le operazioni di raccolta dei campioni destinati alla Terra si sono già concluse dopo poche ore dall’atterraggio. Non sono ancora state rilasciate immagini e notizie riguardanti il piccolo rover e se il lander sopravviverà al decollo del modulo di ascesa, continuando a operare quindi sulla superficie.
A quanto è dato sapere, il decollo dalla superficie dei campioni verso la sonda madre in orbita dovrebbe avvenire entro 48 ore dall’atterraggio.