Dopo aver raccolto diversi campioni sulla faccia nascosta della Luna, la sonda robotica cinese è già in orbita lunare in attesa di intraprendere il viaggio di ritorno e consegnare il prezioso carico agli scienziati.
Lanciata lo scorso 3 maggio, Chang’e 6 è entrata stabilmente in orbita lunare cinque giorni dopo. Separatosi dalla sonda madre, il lander è atterrato all’interno del cratere Apollo il 2 giugno, raccogliendo immediatamente diversi campioni di suolo e roccia sotterranea, rilasciando un piccolo rover e raccogliendo dati scientifici.
I circa 2 kg di campioni raccolti dal braccio robotico e dal carotatore di profondità sono stati sigillati in un contenitore che, dopo essere stato chiuso, è stato trasferito sulla parte superiore del modulo di ascesa. Quest’ultimo, utilizzando il modulo di discesa come base di lancio, è decollato il 4 giugno per fare ritorno in orbita per ricongiungersi con la sonda madre.
L’avvicinamento e docking con la sonda madre è avvenuto il 6 giugno e in meno di un’ora il contenitore con i campioni è stato trasferito da una sonda all’altra, assicurandolo all’interno del modulo che dovrà proteggerlo durante il rientro nell’atmosfera terrestre.
Avendo completato il suo compito, il modulo di ascesa è stato fatto deorbitare e probabilmente schiantare sulla superficie lunare come avvenne per la missione 5 del 2020.
Secondo il profilo di missione la sonda madre dovrebbe rimanere in orbita lunare fino al prossimo 20 giugno, giorno in cui accenderà i propulsori per accelerare e immettersi in una traiettoria di trasferimento verso la Terra.
La missione si concluderà presumibilmente il 25 giugno quando il modulo di rientro, frenato da paracadute, atterrerà nella regione cinese della Mongolia Interna.