SpaceX ha svelato le tanto attese tute spaziali destinate alle passeggiate spaziali che saranno utilizzate per la prima volta in un prossimo volo spaziale privato.
L’azienda ha rivelato il design della tuta per l’attività extraveicolare (EVA) sul suo sito web e sui social media il 4 maggio. La tuta si basa sulle attuali tute a pressione indossate dagli astronauti sui voli Crew Dragon ma, a differenza di queste è destinata alle passeggiate spaziali.
Gli aggiornamenti della tuta includono nuovi design delle articolazioni che rimangono morbide fino a quando vengono pressurizzate, pur conservando la mobilità, una migliore gestione termica e un casco aggiornato con un rivestimento esterno che agisce come protezione contro la radiazione solare, oltre a una telecamera e a un head-up display che fornisce informazioni sullo stato della tuta durante la passeggiata spaziale. Le connessioni ombelicali forniscono infine il supporto vitale alle tute.
Questi nuovi apparati saranno indossati per la prima volta nella missione Polaris Dawn, un volo spaziale privato Crew Dragon che fa parte del programma di missioni Polaris sostenuto dal miliardario Jared Isaacman, che volerà in quella missione con Kidd Poteet, Sarah Gillis e Anna Menon. Tutti e quattro gli astronauti indosseranno le tute perché la Crew Dragon, non avendo una camera di compensazione, dovrà essere depressurizzata completamente per permettere la passeggiata spaziale.
Gillis ha detto in una discussione ospitata da SpaceX sui social media il 4 maggio che la passeggiata spaziale durerà circa due ore, compreso il tempo di depressurizzazione della cabina all’inizio e di ripressurizzazione alla fine dell’attività extraveicolare. Due persone usciranno dalla capsula, utilizzando un dispositivo chiamato skywalker posto di fronte al portello anteriore dotato di maniglie e interfacce per agevolare gli astronauti a uscire dallo portello. Gli spacewalker utilizzeranno una “matrice di prova” una sorta di check list per raccogliere dati sulle prestazioni delle tute EVA. «Si tratta di esaminare la mobilità, il movimento in questo ambiente di microgravità e le prestazioni della tuta in generale», ha detto. «C’è un’intera serie di punti di controllo che verranno affrontati durante la permanenza fuori dalla navicella spaziale».
Le tute sono state ampiamente testate a terra; tra i test condotti ve ne è stato uno in cui l’intera capsula Crew Dragon è stata collocata in una camera a vuoto e successivamente depressurizzata con quattro “simulatori di tute spaziali” all’interno. «Tutto ha funzionato come previsto», ha detto Stu Keech, vicepresidente di Dragon presso SpaceX. «È equivalente al volo Demo-1 senza equipaggio» di Crew Dragon nel 2019.
La passeggiata spaziale ha richiesto anche modifiche alla capsula Dragon stessa, come il sistema di ripressurizzazione per ripristinare l’atmosfera della cabina dopo la passeggiata spaziale e la modifica di alcuni materiali in base alle loro proprietà di degassamento. «L’interno sembrerà un po’ diverso quando vedrete le foto di noi seduti nella navicella», ha detto Gillis.
Le tute saranno utilizzate anche come tute pressurizzate indossate durante il lancio e il rientro nelle tipiche missioni Crew Dragon. SpaceX prevede di combinare le due tute in un’unica, con alcune modifiche già incorporate in quelle previste per l’impiego a partire dalla missione Crew-9, sulla base di ciò che l’azienda ha imparato sviluppando le tute EVA. «L’obiettivo di questa tuta è di essere il nostro primo progetto di tuta EVA e poi, come per tutti i prodotti SpaceX, continueremo con aggiornamenti a blocchi man mano che andremo avanti acquisendo esperienza», ha detto Keech.
La passeggiata spaziale è una parte fondamentale della prossima missione Polaris Dawn e lo sviluppo delle tute spaziali è stato un fattore di rallentamento per quel volo, inizialmente programmato per la fine del 2022, ma da allora più volte rinviato. Polaris Dawn è ora previsto per l’inizio dell’estate e SpaceX si è detta fiduciosa che il programma sarà rispettato. «Polaris Dawn è la prossima operazione importante per il programma Dragon», ha detto Keech. «In questo momento l’intero team ha l’obiettivo di dare il via alla missione all’inizio dell’estate di quest’anno».
Il Falcon 9 che lancerà la missione Polaris Dawn posizionerà la navicella Crew Dragon in un’orbita ellittica di 190 per 1.200 chilometri, ha detto Menon. La navicella alzerà poi il suo apogeo a 1.400 chilometri, l’altitudine più alta per una missione con equipaggio dai tempi della missione con equipaggio di Apollo 17 nel 1972.
Dragon rimarrà a quell’apogeo per circa sette orbite, raccogliendo dati sulla radioattività ambientale prima di scendere a 700 chilometri. Questa è l’altitudine a cui la missione condurrà l’EVA. La missione rimarrà in orbita per cinque giorni, ha detto Isaacman, conducendo esperimenti e testando la capacità della navicella di comunicare attraverso la costellazione Starlink di SpaceX.
Il profilo di volo, l’altitudine più elevata e la passeggiata spaziale comportano nuovi rischi. Keech ha detto che SpaceX ha valutato sia il rischio di radiazioni che quello di impatto di micrometeroidi/detriti orbitali. «La missione Polaris Dawn, per entrambi questi aspetti, rientrerà nei rischi accettabili al pari di una missione di sei mesi sulla ISS», ha detto. «Vogliamo assicurarci di non correre rischi inutili, ma è necessario ampliare le prospettive e farlo in modo metodico».
«Certamente siamo costantemente informati sulle differenze tra la nostra missione e una dal profilo normale», ha detto Isaacman, «e ci sentiamo davvero tranquilli che queste differenze siano state valutate e gestite».