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ESA e NASA si accordano per la missione ExoMars Rosalind Franklin

Una rappresentazione artistica del rover Rosalind Franklin sul suolo marziano. Credits: ESA/Mlabspace

L’agenzia spaziale statunitense NASA e quella europea ESA hanno finalizzato un accordo secondo il quale la prima fornirà un supporto del valore di centinaia di milioni di dollari per la missione del rover marziano europeo.

I dirigenti di entrambe le agenzie hanno siglato i relativi documenti lo scorso giovedì 16 maggio, presso il quartier generale dell’ESA di Parigi, formalizzando di fatto la cooperazione per la missione del rover ExoMars Rosalind Franklin, il cui lancio è previsto per il 2028.

Il protocollo d’intesa conferma i contributi dell’agenzia statunitense, i quali comprendono i motori di frenata a spinta regolabile che verranno impiegati dal nuovo sistema di discesa che sta sviluppando ESA e delle unità riscaldanti a radioisotopi (Radioisotope Heating Unit – RHU), che useranno il calore prodotto dal decadimento del plutonio-238 per mantenere i sistemi del veicolo spaziale al caldo. La NASA ha una lunga partnership con il Dipartimento per l’Energia statunitense per la fornitura di radioisotopi per le proprie missioni spaziali, pertanto riuscirà a ottenerne anche per i riscaldatori del rover europeo. Le RHU richiederanno un lancio dagli Stati Uniti su di un vettore che fornirà la NASA.

Questi contributi forniti dall’agenzia statunitense vanno a sostituire gli stessi che in origine avrebbe dovuto fornire l’agenzia spaziale russa Roskosmos, che aveva sviluppato la piattaforma di atterraggio Kazačok per la missione di Rosalind Franklin pianificandone il lancio per settembre 2022 con un vettore Proton. Tuttavia, l’ESA ha annullato la partnership qualche settimana dopo l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia, nel febbraio 2022.

Attualmente l’agenzia europea sta sviluppando autonomamente il proprio sistema di atterraggio per il rover, assegnando un contratto del valore di 522 milioni di euro a Thales Alenia Space, lo scorso 9 aprile, per far ripartire l’intero progetto. Il team industriale guidato da Thales svilupperà una nuova piattaforma di atterraggio per il rover con l’aiuto della NASA che, come detto, fornirà propulsori e le RHU. Un team guidato dal Regno Unito è al lavoro per lo sviluppo parallelo di una RHU europea da far volare con la missione. Infatti il programma ESA GSTP/EnDURE (General Support Technology Programme, GSTP / EuropeaN Devices Using Radioisotope Energy, EnDURE) renderà disponibile per l’Europa, la capacità end-to-end di ottenere dei sistemi di riscaldamento e di generazione di energia a radioisotopi entro la fine degli anni ’20.

«Questo accordo fondamentale intensifica i nostri sforzi collaborativi per il programma ExoMars e assicura che il rover Rosalind Franklin appoggerà le sue ruote sul suolo marziano nel 2030» questa la dichiarazione di Daniel Neuenschwander, direttore dell’esplorazione umana e robotica dell’ESA.

Il comunicato emesso a seguito della firma dell’accordo non ha specificato il valore dei contributi della NASA alla missione. La proposta di budget della NASA per l’anno fiscale 2025 rilasciata lo scorso marzo, richiedeva 49,2 milioni di dollari per il proprio lavoro su Rosalind Franklin e proiettava una spesa complessiva di 339 milioni di dollari fino all’anno fiscale 2029; un periodo che supera la data di lancio della missione, previsto per la fine del 2028.

Rosalind Franklin fornirà alla NASA un’ulteriore opportunità di poter partecipare a una missione per Marte, proprio in un periodo in cui l’agenzia è al lavoro per tentare di resuscitare il programma Mars Sample Return, che è anch’esso una partnership con l’ESA, gestendo l’aumento sostanzioso dei costi e i ritardi con la programmazione. Oltre a EscaPADE (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers), uno smallsat che orbiterà attorno a Marte e che dovrebbe essere lanciato in autunno, la NASA non ha altre missioni per Marte in programma.

«Le capacità di trivellazione uniche di Rosalind Franklin e il suo laboratorio di analisi sui campioni, hanno un valore scientifico eccezionale per l’impresa che l’umanità sta affrontando alla ricerca di prove di vita passata su Marte» ha commentato Nicola Fox, amministratrice associata per la scienza della NASA. Ricordiamo infatti, che la trivella di Rosalind Franklin, è stata progettata per perforare il suolo marziano fino a una profondità di 2 metri, per raccogliere campioni di ghiaccio che si ritiene possano essere stati protetti dalle radiazioni presenti in superficie e dalle temperature estreme.

Un altro aspetto che non è stato chiarito nel comunicato stampa dell’agenzia statunitense, riguarda eventuali ruoli addizionali che la NASA potrebbe ricoprire grazie alla firma di questo accordo; va ricordato infatti che l’agenzia era precedentemente già partner dell’agenzia spaziale tedesca (DLR) e di quella francese (CNES) per la realizzazione di uno degli strumenti del rover: il Mars Organic Molecule Analyzer (MOMA), il quale avrà il compito di ricercare la presenza di amminoacidi, considerati i blocchi da costruzione della vita.

Le aspettative fra i planetologi di oltre Atlantico sono che la NASA possa guadagnarsi l’opportunità di poter selezionare dei membri del team scientifico di Rosalind Franklin tramite un programma di partnership scientifica. «Questo è in genere ciò che cerchiamo di fare quando collaboriamo con i nostri partner internazionali nelle varie missioni» ha spiegato Lori Glaze, direttrice della divisione per le scienze planetarie della NASA, durante un meeting tenutosi lo scorso marzo nell’ambito della Lunar and Planetary Sciences Conference. «Questo è sicuramente nel piano».

Ora, per il rover europeo Rosalind Franklin, non resta che attendere l’esito della Preliminary Design Review prevista per giugno.

Fonti: Spacenews.com; NASA; ESA

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