È partita la missione robotica cinese Chang’e 6, che tenterà per la prima volta di riportare sulla Terra dei campioni della faccia nascosta della Luna.
Il lancio, a bordo di un vettore Lunga Marcia 5 (Changzheng 5, CZ-5), è avvenuto lo scorso 3 maggio dallo Wenchang Satellite Launch Center sull’isola di Hainan nel sud della Cina.
Il lander atterrerà nel cratere Apollo all’interno del bacino Polo Sud-Aitken, ampio cratere meteorico di 2.500 km di diametro dell’emisfero sud. L’architettura di missione sarà identica a quella di Chang’e 5, che nell’autunno 2020 riportò a Terra 1.731 grammi di suolo lunare raccolto nel nord dell’Oceanus Procellarum, sulla faccia visibile della Luna.
La missione si compone di diverse parti:
- La sonda madre orbiter, dotata di sistema propulsivo e moduli fotovoltaici per l’approvvigionamento energetico, è responsabile dei trasferimenti Terra/Luna e ritorno. Dallo scorso 8 maggio è entrata stabilmente in orbita lunare;
- un lander che si separerà dall’orbiter per atterrare sulla superficie dove, tramite un trapano perforatore e un braccio di raccolta, campionerà suolo e roccia fino a 2 metri di profondità.
- un piccolo rover, stivato su un lato del lander, che scenderà sulla superficie per analizzarne il suolo tramite uno spettrofotometro all’infrarosso;
- un modulo di ascesa, posizionato sulla parte superiore del lander che, una volta ricevuti i campioni raccolti, decollerà per ricongiungersi in orbita con la sonda madre, che quindi farà rotta verso la Terra;
- in prossimità del nostro pianeta, un modulo di rientro contenente i campioni, si staccherà dall’orbiter per affrontare il rientro in atmosfera, atterrando quindi nella Mongolia Interna.
Oltre all’obbiettivo principale della raccolta dei campioni, il lander ha a bordo diverse fotocamere, un georadar per studiare la composizione del sottosuolo e uno spettrometro per determinare la composizione dello strato superficiale.
Diversi strumenti scientifici internazionali sono parte della missione:
- DORN (Detection of Outgassing RadoN): rilevatore francese per determinare la concentrazione di radon e polonio nella regolite lunare e nella polvere in sospensione.
- INRRI (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations): retroriflettore laser, realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati, vicino Roma.
- NILS (Negative Ions on Lunar Surface): rilevatore di ioni negativi riflessi dalla superficie lunare;
- ICUBE-Q: CubeSat pachistano dotato di due fotocamere per riprendere la superficie lunare. Si è separato correttamente dalla sonda madre l’8 maggio e ha inviato a Terra la prima immagine tre giorni dopo.
Secondo i programmi, il lander dovrebbe separarsi dalla sonda madre e atterrare sulla superficie nei primi giorni di giugno e, se tutte le operazioni robotiche andranno a buon fine, i campioni saranno portati in orbita dopo quattro giorni. Due settimane dopo la sonda madre accenderà i propulsori per il ritorno verso la Terra e la missione si concluderà presumibilmente il 25 giugno con l’atterraggio nella Mongolia Interna, una regione settentrionale della Cina.
I collegamenti con le stazioni di Terra saranno garantiti dal satellite ripetitore Queqiao-2, lanciato lo scorso marzo proprio per garantire la continuità delle comunicazioni anche con il lato lunare non visibile dalla Terra.